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C’È UN BRASILE TRICOLORE, È QUELLO ENOLOGICO: NEI DISTRETTI VINICOLI DOVE DUE GENERAZIONI FA SONO GIUNTI GLI IMMIGRATI ITALIANI È TEMPO DI VENDEMMIA E DILAGANO LE SAGRE “MADE IN ITALY”

“Italiani popolo di santi, poeti e navigatori”, recita l’adagio. E vignaioli, bisognerebbe aggiungere. Già, perché quasi non c’è Paese meta di emigrazione italiana dove non abbiamo portato la cultura della vite. Ne è esempio il Brasile, i cui distretti vinicoli sono in fermento per l’avvicinarsi del tempo di vendemmia, e dove proprio in questo periodo fioriscono feste e sagre dell’uva a marchio Italia. Distretti come quello di Vinhedo e di Bento Gonçalves - ad alta concentrazione di nipoti e bisnipoti di italiani - dove si tengono tradizionali sagre popolari che segnano l’inizio della stagione.
Vinhedo è conosciuta per la sua famosa “Festa da uva”, giunta quest’anno alla 49ª edizione, il cui programma prevede aste ortofrutticole, concerti di musica sertaneja, un raduno motociclistico, un corteo a cavallo che tocca il memoriale “Brasil-Itália”, momenti enologici e una serie di “Parate italiane”, che si tengono ogni fine settimana per tutto il mese di febbraio. Al termine di queste ultime, il pubblico viene invitato a pigiare l’uva con i piedi, all’interno di tini appositamente predisposti.
A Bento Gonçalves, una delle capitali brasiliane del vino, i turisti sono richiamati dai tanti appuntamenti eno-gastronomici che celebrano la “Vindima” 2010. Tra questi spiccano quelli con la formula simile alle nostre Cantine Aperte, nelle numerose cantine sociali cittadine che, tra una degustazione e l’altra, illustrano l’epopea dell’immigrazione italiana - soprattutto veneta e trentina - nella Serra gaúcha.
Info: www.musibrasil.net

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