Vendite in calo nella grande distribuzione, Champagne compreso, ed esportazioni in frenata, pur restando in territorio positivo, anche se solo in valore, in attesa di scoprire le eventuali conseguenze causate dal “terremoto” dei dazi Usa. Anche la Francia, la prima potenza economica quando si parla di vino, sta attraversando i suoi momenti complicati in questo inizio 2025. Ad “accendere le luci” sul primo quadrimestre dell’anno, per il comparto enoico, è FranceAgriMer che ha pubblicato la relazione economica di luglio 2025. Dove si legge anche che le vendite dei vini fermi francesi nei supermercati hanno “smosso” 3,4 milioni di ettolitri, per un fatturato di 1,8 miliardi di euro nel periodo che va dal 6 gennaio al 22 giugno 2025. Le vendite sono risultate in calo del 3% in volume sul 2024 (-8% sulla media triennale), e ugualmente in valore, con un ribasso che risente del rallentamento dell’inflazione: -2% sul 2024, ma -3% se confrontato con la media triennale. Tutte le categorie dei vini fermi diminuiscono in volume e solo i bianchi crescono in valore, sempre in riferimento alla media degli ultimi tre anni: i rossi fanno -13,3% in volume e -7,94% in valore, i bianchi -0,49% e +3,94; i rosati -5,77% e -2,34%. Se i bianchi mostrano, quindi, segnali di vitalità, la crisi dei rossi continua, rispecchiando anche un trend mondiale che non interessa, infatti, soltanto la Francia. In generale, comunque, i vini Igp francesi, di tutte le tipologie, sono calati tanto in volume (-3%) che in valore (-1%) sul 2024 (periodo gennaio-giugno).
Per quanto riguarda l’andamento degli spumanti nella grande distribuzione, nell’arco temporale tra il 6 gennaio e il 22 giugno, questi hanno generato vendite per 67 milioni di bottiglie, per un giro di affari da 534 milioni di euro (-1% in volume e in valore sul 2024). Lo Champagne, che continua a rappresentare il 40% delle vendite in valore, e “solo” il 12% in volume, nel periodo gennaio-giugno 2025 è calato del 20,32% in volume e dell’11,23% in valore sulla media degli ultimi tre anni. Da sottolineare la crescita del Prosecco in terra francese, a +10% in volume sullo stesso periodo dello scorso anno.
Guardando ai mercati esteri, nei primi quattro mesi 2025, spiega ancora FranceAgriMer, le esportazioni dei vini francesi si sono ridotte in volume (-4%), ma non in valore (+2%) nel confronto con lo stesso periodo 2024, un dato che, come in Italia, risente del fenomeno delle “scorte precauzionali” dagli Stati Uniti, per proteggersi dai dazi che, una volta applicati, ad aprile, si sono ripercossi sui volumi di vendita. Il valore dell’export di vino francese è di 3,63 miliardi di euro (gennaio-aprile 2025) per 4,03 milioni di ettolitri spediti. Il prezzo medio è di 8,98 euro al litro, un dato, questo, in forte aumento. Gli Stati Uniti, che rappresentano il primo mercato tanto in volume che in valore per la Francia, nei primi quattro mesi 2025 sono cresciuti in valore, +8% (qui il prezzo medio è arrivato ormai a 13 euro al litro anche se lo sfuso è in forte calo), ma non in volume (-5%).
Per quanto riguarda le importazioni (nei primi quattro mesi 2025), quelle dall’Italia aumentano del 3%, statistica influenzata positivamente dal Prosecco che cresce in volume, nel confronto con gennaio-aprile 2024, del 12%, sostenuto da una forte richiesta sul mercato nazionale.
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