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CAMBIO AL VERTICE DELLA GANCIA: LA PRESTIGIOSA CASA SPUMANTISTICA DI CANELLI (ASTI) HA UN NUOVO AD (PAOLO FONTANA), INVESTITO DI AMPI E NUOVI POTERI

Il capitalismo italiano, spesso anche ai massimi livelli, ha sempre mostrato un’impronta tipicamente familiare. Questo almeno fino ad oggi, visto che la tendenza sembra conoscere una certa inversione, con le aziende di famiglia sempre più in mano a manager esterni. E, neppure le imprese del vino, fanno eccezione: i motivi sono molteplici, dalla crescita delle aziende che necessitano di una maggior organizzazione, oltre che di obiettivi sempre più ambiziosi, alle incomprensioni tra i membri della famiglia, fino a vere e proprie faide interne.

La gestione di un mercato sempre più complesso e globale, la necessità di dar vita ad un nuovo piano industriale che garantisca “un più accentuato sviluppo del business” e permetta di “sfruttare le ulteriori potenzialità di crescita”, ha convinto la grande e celeberrima azienda spumantistica Gancia di Canelli (nel 2007, fatturato consolidato 108 milioni di euro, export dei prodotti Gancia 18,80%) ad un avvicendamento tra l’omai ex direttore generale Giuseppe Bottero e il nuovo (e unico) amministratore delegato Paolo Fontana. Un passaggio che ridisegna i vertici aziendali, dunque, con il nuovo amministratore che assume anche le deleghe suddivise tra Lamberto Vallarino Gancia, il fratello Massimiliano e il cugino Edoardo Vallarino Gancia, accentrando poteri “ordinari e straordinari” fino ad ogni sconosciuti per un manager della prestigiosa azienda astigiana.

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