02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

CAMILLERI DA' IL NOME AI VINI: DAL VIGATA AL ROSSOSALVO, BOTTIGLIE SICILIANE ABBINATE AI SUOI PERSONAGGI

La realtà che nasce dalla fantasia letteraria ha "Vigata" come marchio e l'isola Ferdinandea nell'etichetta. La trovata commerciale, per dare nuovo slancio al vino siciliano nel nord Italia e all'estero, è dei fratelli Maria Grazia e Giuseppe Scordato, che presentano le loro bottiglie con il nome "Vigata", quello della città immaginaria dove sono ambientati i romanzi di Andrea Camilleri. Un nome che salta subito all'occhio ed è ormai celebre quasi in tutto il mondo. Non è un caso che sul brand sia stampata anche una rappresentazione dell'isola Ferdinandea, apparsa e scomparsa in un "vidiri e svidiri", il 5 luglio del 1831, al largo di Sciacca, "tra tuoni, fulmini, saette, dal mare ribollente", come vuole la tradizione, e poi sommersa dai flutti solo cinque mesi dopo. E' proprio lì, a metà tra realtà e fantasia, è possibile bere una bottiglia di "Vigata", abbinata come suggeriscono i fratelli Scordato, alle prelibatezze siciliane. Così si può sorseggiare l'Inzolia con i "purpi alla carrettiera", il Nero d'Avola con la "caponatina" e il "RossoSalvo" con i famosi "arancini" di Montalbano. Il Syrah va invece abbinato a Livia, donna dell'investigatore di Camilleri, "perché - dice Giuseppe Scordato - va bevuto in compagnia". I vini imbottigliati dai fratelli Scordato, e provenienti dalle cantine di Cellaro, Santa Ninfa e altri produttori siciliani, sono in tutto sei. Oltre ai tre in purezza, Nero d'Avola, Inzolia e Syrah, ci sono anche i blend Bianco, Rosso e RossoSalvo, derivati dalle combinazioni dei vitigni. Un pakging semplice, come il prodotto, ha permesso quindi all'azienda dei due palermitani di raggiungere anche mercati difficili per i vini siciliani, molto radicati al territorio. "Di rossi e bianchi - dice Scordato - qui ne abbiamo in quantità, il problema è venderli e noi ci siamo riusciti, sfruttando la celebrità dei romanzi di Camilleri. Alcuni magari pensano di averlo già bevuto solo perché il nome gli ricorda qualcosa, o ne sono comunque affascinati e incuriositi". L'avventura dei fratelli palermitani comincia l'anno scorso e da allora sono state vendute circa 30.000 bottiglie. Strano ma vero, il mercato più restio è stato quello siciliano, "forse già saturo - dice Scordato - di etichette e di marchi". Molto più accogliente la clientela da Roma in su. "Vendiamo molto nel Lazio, Piemonte, Veneto e Lombardia - spiega Scordato - ma soprattutto all'estero. Abbiamo accordi con un grande distributore della Florida, negli Stati Uniti, e adesso anche a Londra, nel Regno Unito, grazie alla nostra partecipazione al Wine Show della capitale inglese". "La nostra azienda - dice il titolare - nasce con il preciso obiettivo di riconoscere paternità ai vini isolani, attraverso un marchio, Vigata, che intende esprimere l'assoluta sicilianità del prodotto e, quindi, la sua assoluta qualità".

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli