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CENTRO STUDI CHAMPAGNE: L’ITALIA È PER VALORE IL QUARTO MERCATO DELLE BOLLICINE TRANSALPINE. GLI APPASSIONATI DEL BEL PAESE RICHIEDONO SEMPRE PIÙ I ROSÈ, PURCHÉ DELLE GRANDI MAISON

Una particolare attenzione alle bottiglie di maggior pregio, una continua crescita della domanda di rosé ed una predilezione per i grandi marchi: sono questi i principali elementi che caratterizzano il mercato italiano dello Champagne, quinto al mondo per volume con oltre 6,8 milioni di bottiglie spedite nel 2009 e quarto al mondo per valore, dopo Regno Unito, Stati Uniti e Germania. Le cifre sono state date dal Centro dello Champagne (ente che rappresenta in Italia il Comité Champagne) per la Giornata dello Champagne 2010, a Roma nei giorni scorsi.

La giornata ha rappresentato la più grande degustazione di Champagne in Italia e la seconda al mondo dopo quella di Londra. Ecco i numeri: 54 marchi presenti, oltre 160 cuvée (ogni marchio ha presentato un brut sans année, un millesimato e un rosé), più di 700 operatori provenienti da tutta Italia.

Nel nostro Paese i grandi marchi confermano il loro appeal: l’85% del mercato è detenuto dalle Maison; i vigneron e le cooperative detengono rispettivamente il 9 e il 6% del mercato. A conferma della crescente attenzione degli italiani per le bollicine, l’alto numero di marchi presenti sul nostro mercato (466) e le quote significative dei prodotti di maggior pregio: i millesimati rappresentano infatti il 7% del mercato, mentre le cuvée speciali si attestano sul 5%. In costante crescita il segmento del rosé, che detiene il 6% di quota. Alla fine di luglio, a livello mondiale, le vendite di champagne hanno registrato una crescita del 16%.

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