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CHE SI AUMENTINO LE ACCISE O CHE SI INCENTIVINO I CONSUMI, GLI ALCOLICI SONO SEMPRE PIU’ ANTICRISI: NEGLI STATI UNITI LE AZIONI ANTICICLICHE VERSO L’ECONOMIA SONO SEMPRE PIU’ ALL’INSEGNA DEL BICCHIERE

Italia
Una enoteca Usa

Dopo cinque anni di bilanci sempre più difficili, se non quando direttamente in profondo rosso, città e Stati americani puntano sugli alcolici per avere un po’ di respiro finanziario. Sono 12 gli Stati che hanno aumentato le accise sugli alcolici - in certi casi di un terzo secco, ad esempio dal 6% al 9% in Maryland - ma altri hanno invece deciso di incentivare il consumo a tasse invariate. In Georgia si è alla vigilia del voto per abrogare il divieto di vendere alcolici a chiunque la domenica (“un segnale di modernita’ oltre che un aiuto per l’economia'', ha commentato il rappresentante del consiglio comunale di Atlanta Kwanza Hall su “The New York Times”), ed il Tennessee ha deciso di dare il via libera agli assaggi gratuiti per i propri visitatori, seminando una comprensibile euforia tra gli appassionati del “sour mash” bandiera dello Stato, il Jack Daniel’s. In Louisiana, invece, si punta al “co-branding” con l’Università per la messa in commercio di una birra con i colori (oro e viola, per la cronaca) dell’ateneo del “pelican state”; tutti provvedimenti che, nonostante gli allarmi degli esperti della salute pubblica, sembrano avere il consenso dei decisori politici, anche quando si punta ad aumentare i consumi invece che tassare di più chi ad un bicchiere non sa rinunciare, neanche in tempi di crisi globale.

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