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DAL 9 OTTOBRE AL 5 DICEMBRE

Chef, alta finanza e innovatori alla corte di “sua maestà” il tartufo per parlare di sostenibilità

Torna la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba n. 91. Tra le novità, “Barolo en Primeur”, un’asta charity di Christie’s con Antonio Galloni

Un ciclo di incontri con esponenti di spicco di diversi settori per parlare di “Sostenibilità Incrociate”, facendo dialogare la cucina d’autore con l’alta finanza e l’innovazione digitale, artigianato d’eccellenza e alta moda, arte e musica, design e cultura, alla corte di “sua maestà” il tartufo bianco d’Alba, “connettendo” il mondo con la delicata natura rappresentata dal Tuber Magnatum Pico, e le Langhe al resto del Pianeta. Ecco una delle novità della Fiera “Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, al prestigioso traguardo dell’edizione n. 91, che torna ad Alba dal 9 ottobre al 5 dicembre, con il progetto “Dawn to Earth” ed incontri aperti al pubblico (il 30 e 31 ottobre, al Teatro Sociale “G. Busca” di Alba, con i nomi delle personalità che saranno rivelati nei prossimi giorni, spiegano dalla Fiera a WineNews, ndr) , per stimolare un dibattito a livello globale che affronti in modo contemporaneo i grandi temi del nostro tempo, strettamente legati alla terra e al cibo, come i cambiamenti climatici e la sostenibilità. Sostenibilità che è la parola-chiave della Fiera dedicata al tema “Connessi con la natura”, e con la capitale del tartufo bianco delle Langhe che diventa anche la capitale di un certo modo di fare le cose, guardando al futuro, perché ben legato al meglio del passato e del presente che stiamo vivendo.
Quasi un secolo di edizioni per la Fiera in cui il focus si è allargato dal pregiato prodotto made in Italy, amatissimo dai personaggi più famosi, politici ed intellettuali, al suo utilizzo nell’alta cucina, con il coinvolgimento di tanti chef, a partire dai cuochi di trattorie e osterie di Langhe, Roero e Monferrato, custodi della tradizione gastronomica locale e con lo straordinario esempio di “learning by doing” nella cucina di Giacomo Morra (al quale è dedicata la spazzola da tartufo “Giacomo” firmata dal design Gufram e Job Smeets, in una nuova limitata black edition), e poi di molti stellati sia del territorio che nazionali ed internazionali, protagonisti, anticipando il successo mediatico della cucina, di cooking show che, accompagnati dai grandi vini piemontesi, d’Italia e non solo, hanno portato non solo sempre maggiore visibilità all’evento, ma condiviso il loro know how nel trattare il tartufo. Con il progetto “Dawn to Earth” (curato da Paolo Vizzari e che nell’edizione zero, nel 2020, ha visto protagonista lo chef tristellato Norbert Niederkofler, ndr) la nuova edizione della Fiera vedrà l’avvio di “Sostenibilità Incrociate” che, partendo dalla ristorazione e dai prodotti d’eccellenza, coinvolgeranno mondi diversi, ciascuno dei quali negli ultimi anni ha visto insorgere una rivoluzione umanitaria e morale senza precedenti, che lascia oggi una scia positiva di intenzioni e direzioni in grado di far sperare in un futuro migliore, per giungere ad una contaminazione con realtà che ruotano intorno e spesso si intersecano con l’universo della cucina d’autore.
Mondi tra i quali c’è ovviamente anche quello del vino, e se il Consorzio Alta Langa Docg, ancora una volta, sarà “official sparkling wine”, la Fiera vedrà il debutto del mondo dello Champagne. Ma novità, il 30 ottobre, sarà anche “Barolo en Primeur”, una gara di beneficenza organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Crc Donare e Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, a sostegno di progetti di utilità sociale, in Italia e all’estero, a cui saranno abbinate 15 barrique ancora in affinamento, da uve di nebbiolo da Barolo. Un evento unico che si terrà sotto forma di asta, nella scenografica location del Castello di Grinzane, in collaborazione con Christie’s e in collegamento simultaneo con New York, dove sarà presente Antonio Galloni, il critico enologico di fama mondiale e Ceo di Vinous. Da ogni barrique si ricaveranno circa 300 bottiglie in edizione limitata, che saranno numerate e contrassegnate da un’etichetta creata ad hoc dall’artista italiano di fama internazionale Giuseppe Penone. La recensione di Antonio Galloni sarà coniata come un Nft (Non-Fungible-Token) e annessa a ogni barrique.
Una Fiera che, dopo gli appuntamenti itineranti nelle colline delle Langhe, torna ad Alba, anticipata dal tradizionale “Capodanno del Tartufo” (20 settembre) celebrato nell’inedita cornice degli spazi di Orsolina28, a Moncalvo, con l’evento “Tuber Primae Noctis”, in cui dopo il fermo biologico si brinderà alla prima alla cerca per i trifolao e all’avvio della nuova stagione di raccolta, il 21 settembre. Il cuore della Fiera rimarrà il Mercato Mondiale del Tartufo nel Cortile della Maddalena, unitamente alla rassegna Albaqualità e all’Alba Truffle Show, impreziositi dalle Analisi Sensoriali del Tartufo curate dai giudici del Centro Nazionale Studi Tartufo, dalle Wine Tasting Experiences con la Strada del Barolo e grandi vini di Langa dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero e dai tanti gli chef che firmeranno i Foodies Moments: da Gabriele Boffa a Federico Gallo, da Davide Caranchini, Pasquale Laera, Giancarlo Morelli, Riccardo Bassetti, Giuseppe Iannotti, Luca Zecchin, ad Ugo Alciati, Matias Perdomo, Flavio Costa, Andrea Larossa, Ivano Ricchebono e Federico Belluco, Federico Zanasi, Davide Rangoni, Davide Palluda, Stefano Sforza, Paolo Griffa, Walter Ferretto, Fabio Pisani e Alessandro Negrini, Damiano Nigro, Eugenio Boer, Luigi Taglienti, Marco Sacco, Michelangelo Mammoliti, Enrico Marmo e Christian e Manuel Costardi. Da Alessandro Boglione a Pasquale Laera, da Luca Zecchin a Flavio Costa, Francesco Marchese, Andrea Larossa, Eugenio Boer e Fulvio Siccardi, sono invece gli chef ai fornelli con le eccellenze piemontesi, tra cene tematiche e scuola di cucina, nel Truffle Hub al Castello di Roddi.
Ad accompagnare la Fiera, il 2 e 3 ottobre, saranno folclore e tradizione con la Giostra delle Cento Torri, l’Investitura del Podestà e la Rievocazione storica, aspettando il Palio degli Asini intorno al Duomo di Alba. E ci sarà anche l’Alba Truffle Bimbi. Il tutto aspettando, in collaborazione con l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba al Castello di Grinzane Cavour, il 14 novembre, in collegamento con il mondo, tra grandi chef e celebri personalità della politica, della cultura, dello spettacolo e del jet set internazionale, per aggiudicarsi i migliori esemplari di tartufo e raccogliere fondi da destinare a enti benefici in Italia e nel mondo. Oltre agli appuntamenti di “Truffle, Wine and Sport”, rinsaldando il legame con i grandi vini e il mondo dello sport (con il tartufo protagonista a tavola nelle Atp Finals di Torino, che dal 14 al 21 novembre, vedranno il gotha del tennis mondiale darsi battaglia nel prestigioso torneo che quest’anno si disputerà in Piemonte), sarà ricco anche il calendario di mostre, rassegne e concerti, con la novità della collaborazione con il Castello di Perno e il collettivo The Musketeers, legando la cucina all’arte, così da promuovere la rete dei ristoranti stellati e facendone un museo diffuso di arte contemporanea. Le coppie di artisti e chef selezionati vedranno accostati lo chef Pasquale Laera di Borgo Sant’Anna a Monforte d’Alba con Namsal Siedlecki, lo chef Ugo Alciati di Guido Ristorante a Villa Contessa Rosa a Serralunga d’Alba con Monia Ben Hamouda, lo chef Luca Zecchin di Guido da Costigliole al Relais San Maurizio a Santo Stefano Belbo con Fabiano Di Cocco, lo chef Davide Palluda di All’Enoteca di Canale con Michela Nosiglia, lo chef Gabriele Boffa della Locanda del Santo Uffizio a Cioccaro di Penango con Patrick Tuttofuoco e lo chef Enrico Marmo dell’Osteria Arborina a La Morra con Letizia Cariello. Ma ci sarà anche la prima edizione di “Asti Palazzi del Gusto. I Mille Profumi del Monferrato”, il 27 e 28 novembre nei palazzi storici di Asti dove il tartufo incontrerà i vini del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e del Consorzio dell’Asti Docg. Infine, il “FestivaLieve”, sempre ad Asti, negli stessi giorni, con una mostra nel centenario della nascita di Lele Luzzati, che si propone di indagare i rapporti tra il maestro genovese, Italo Calvino e il concetto di levità.
“Questo territorio è divenuto una delle destinazioni per il turismo enogastronomico più importanti al mondo e il tartufo, con i grandi vini del territorio, è un cardine di quello che si può definire un “Distretto enogastronomico di qualità - spiega la presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Liliana Allena - Alba ha saputo più di ogni altro valorizzare il tartufo, comprendendo il valore della sua immissione nel già ricco paniere di prodotti di qualità, non fermandosi alla semplice commercializzazione. Ad Alba, da sempre il tartufo non viene solo venduto, ma è un ingrediente della cucina locale, una materia prima che l’intero mondo ci invidia”. Oggi, tuttavia, occorre ripensare il modello che la pandemia ha fortemente scosso e progettare il passaggio da “distretto” ad “ecosistema di relazioni”, mettendo al centro le risorse umane e il paesaggio delle colline Patrimonio dell’Unesco. “Il cambiamento climatico si fa sentire sempre più, tanto da averci spinto a posticipare di una settimana l’apertura della Fiera, seguendo lo slittamento della stagione tartufigena”, aggiunge Allena.
“La Città di Alba, Capitale della Cultura d’Impresa 2021 e prossima sede della Global Conference on Wine Tourism, il forum promosso dall’Agenzia delle Nazioni Unite Unwto, è capofila di un territorio straordinario, capace di giocare in squadra con tutti gli attori del sistema territoriale - dice il sindaco Carlo Bo - la natura ci dona il pregiato tartufo, i grandi vini e gli straordinari prodotti agricoli che contribuiscono a rendere eccezionale l’accoglienza per migliaia di visitatori, da ogni parte del mondo. Alla natura e alla straordinaria opera di modifica messa in atto dall’uomo dobbiamo la bellezza delle nostre colline. A noi non resta che preservare questa meraviglia, valorizzandola senza rovinare questo patrimonio, non per niente tutelato dall’Unesco, che non appartiene a noi: lo abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri e ne siamo semplicemente custodi, in attesa di consegnarlo alle generazioni future”.
“Se 550.000 persone visitano ogni anno le nostre colline Unesco, e da ogni parte del mondo le considerano il gotha del turismo del gusto, è grazie alla forza di prodotti d’eccellenza come i nostri vini e di un ambasciatore straordinario qual è il tartufo - conclude il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - la Fiera, fin dalla sua nascita, è stata un motore fondamentale di promozione per tutto il territorio piemontese e italiano e da sempre è nel mondo garanzia di qualità”.

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