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Ci saranno i big della musica (Neil Young) ma anche della letteratura (il nobel Herta Müller), del teatro (Dario Fo), del cibo (Carlo Petrini), dei fumetti (Milo Manara) e non solo: a “Collisioni” nella “piccola grande” Barolo del vino (18-21 luglio)

Ci saranno i big della musica internazionale (da Neil Young ai Deep Purple, passando per Elisi), ma anche della letteratura (il nobel Herta Müller), del teatro (Dario Fo), del cibo (Carlo Petrini), dei fumetti (Milo Manara) e tanti, tanti altri: tutti a “Collisioni”, il Festival di scena nella “piccola grande” Barolo, Comune di 800 persone, sinonimo di uno dei più famosi vini italiani (18-21 luglio; www.collisioni.it), comprese le 70.000 persone che partecipano alla kermesse, che si chiama “Harvest”, vendemmia, come l’album più famoso di Neil Young. Tre giorni di incontri e concerti non-stop nelle piazze di Barolo, anfiteatro naturale circondato dalle vigne storiche dei “grandi crus” del Barolo e dalle colline delle Langhe, tra concerti e dibattiti con premi nobel, scrittori, giornalisti, attori, in un’atmosfera informale, di dialogo costante con il pubblico.
A “Collisioni”, il più grande Festival di letteratura e musica del Piemonte, organizzato grazie al sostegno della Regione e degli Assessorati alla Cultura e al Turismo piemontesi, a Barolo ci saranno alcuni dei più grandi nomi delle “arti” internazionali: dai Deep Purple (nell’unica data italiana nel 2014) ad Elisa, da Caparezza a Neil Young, da Suzanne Vega al Rapper Salmo, da James Ellroy a Jonathan Coe, da Piero Pelù a Francesco Guccini, da Mauro Corona a Jeffery Deaver, da Francesco De Gregori a Art Spiegelman, da Fedez a Gad Lerner, da Mario Biondi a Carlo Lucarelli, da Gianni Riotta a Milo Manara, da Morgan a Michele Serra, passando per Valeria Parrella, Rita Pavone, Carlin Petrini, Ferzan Ozpetek, Dario Fo e Herta Müller. E ci sarà anche il vino, sullo sfondo di uno dei suoi territori più celebrati, quelle Langhe del Barolo, ora anche Patrimonio dell’Umanità Unesco, con le degustazioni guidate da Ian D’Agata, accanto le “stelle” dell’alta cucina piemontese Enrico Crippa e Davide Oldani.

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