02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

COLDIRETTI - VACANZA: TURISMO ENOGASTRONOMICO SALE A 5 MILIARDI DI EURO NEL 2012. SUL PODIO DEI PRODOTTI TRADIZIONALI: PRIMA E’ LA TOSCANA, SEGUITA DAL LAZIO. TERZE, A PARI MERITO, CAMPANIA E VENETO. FOCUS: 6 ITALIANI SU 10 CIBO TIPICO COME SOUVENIR

Il turismo enogastronomico, nel 2012, cresce e supera i 5 miliardi di fatturato diventando il vero motore della vacanza Made in Italy nel tempo della crisi: lo ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, oggi, nell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, organizzato insieme alla Fondazione Univerde.
La Coldiretti ha stilato una speciale classifica assegnando le bandiere del gusto alle regioni più virtuose, sulla base del censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali salvati dall’estinzione che possono essere gustate durante l’estate 2012. Secondo l’ indagine Coldiretti per più di un italiano su tre (35%) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali.
Il cibo infatti - sottolinea la Coldiretti - è considerato dagli italiani l’ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d’azzardo (2%).
Complessivamente lungo la penisola sono stati censiti - precisa la Coldiretti - ben 4671 prodotti tradizionali dei quali quasi il 10% si trovano in Toscana che si aggiudica il primo posto con l’offerta a tutti i suoi vacanzieri ben 465 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e realizzate in un paesaggio incantevole. Tra le tante spiccano la torta di Villa Basilica, una torta salata a base di riso, dal caratteristico color giallo ocra e dal il sapore piccante e salato per il formaggio e le spezie utilizzate in grande quantità ed il toscanissimo prosciutto di cinta senese ricavato da un’antica razza suina allevata allo stato brado chiamata, appunto, cinta senese, per la particolare cintura di pelo più chiaro a metà del corpo.
Il secondo posto con 384 prodotti recuperati invece - informa la Coldiretti - se lo aggiudica il Lazio anche grazie al particolare stracchino di capra che unisce in un unico prodotto la bontà e la leggerezza del latte di capra e al fagiolo del Purgatorio il cui nome è legato all’antica tradizione di servire durante il pranzo del mercoledì delle Ceneri una grande quantità di fagioli, lessati e conditi con sale, olio e pepe e pregare la misericordia divina per le anime del Purgatorio.
Il terzo posto a pari merito, con 370 prodotti tradizionali censiti, lo conquistano la Campania, con prodotti particolari prodotti come la cipolla di Vatolla, antica cipolla a forma di trottola, amuleto contro raffreddori e influenze, ed il Veneto, con batata di Anguillara, un tubero dolce dal quale si ricava anche un particolare liquore.
Nella speciale classifica delle bandiere del gusto, stilata da Coldiretti, ci sono poi anche il Piemonte, con 363 prodotti, seguito dalla Liguria, che può contare su 295 specialità, e l’Emilia-Romagna che, con ben 28 nuove denominazioni, ha stabilito il record di incremento del 2012 raggiungendo quota 285. Seguono a ruota tutte le altre Regioni; la Calabria, con 269 prodotti tipici censiti, la Lombardia con 242, la Sicilia con 234, la Puglia con 231, la Sardegna con 178, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 150, le Marche con 150, l’Abruzzo con 147, la provincia autonoma di Trento con 109, quella di Bolzano con 92, la Basilicata con 77, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32.
A prevalere tra le specialità regionali, spesso salvate grazie all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni, sono - conclude la Coldiretti - i 1.420 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.305 verdure fresche e lavorate, 766 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 475 formaggi, 160 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 151 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro ...) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.

Focus - Vacanze: per 6 italiani su 10 cibo tipico come souvenir
La crisi cambia le priorità in vacanza con più di sei italiani su dieci (63 per cento) che scelgono il prodotto agroalimentare tipico del territorio come souvenir preferito, al quale rinuncia, però, del tutto ben l’8% dei turisti. Emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it, e divulgato per l’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, organizzato da Coldiretti e dalla Fondazione Univerde.
Nell’estate 2012 i prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve vincono su tutte le altre scelte e si classificano al primo posto come souvenir più gettonato con il 63% di preferenze. Una scelta utile che - sottolinea la Coldiretti - batte di gran lunga tutte le alternative come i ricordi commerciali tipo cartoline, gadget e magliette acquistati da appena il 19% mentre ancor più snobbati i prodotti artigianali come ceramica, oggetti in legno o in tessuto scelti da appena il 10% dei turisti.
Le difficoltà economiche che costringono molti a risparmiare in vacanza spingono anche verso spese utili con l’enogastronomia che - sostiene la Coldiretti - è diventata anche una componente irrinunciabile della vacanza Made in Italy. In altre parole si risparmia eventualmente sul tempo da trascorrere in ferie, accorciando magari la permanenza nel luogo di vacanza ed anche sulla qualità dell’alloggio, preferendo sistemazioni più modeste, ma - precisa la Coldiretti - non si rinuncia a gustare ed acquistare come ricordo le specialità tipiche del posto di villeggiatura.
Per la necessità di contenere il budget il 33% degli italiani decidono di evitare il ristorante e di consumare in spiaggia, in montagna o nelle visite alle città d’arte un pranzo a sacco da preparare da soli spesso con i prodotti tipici della località di vacanza. “Una opportunità resa possibile anche dal moltiplicarsi dei mercati, delle botteghe e degli spacci aziendali degli agricoltori di Campagna Amica che possono contare su 6.512 punti vendita in tutta Italia dove è possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di “una iniziativa che trova il consenso dei vacanzieri italiani e stranieri che possono così garantirsi prodotti tipici esclusivi e di qualità al giusto prezzo, ma anche delle imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali uniche e inimitabili”.
Il turismo enogastronomico in tempo di crisi è anche favorito - sottolinea la Coldiretti - dal moltiplicarsi, nel periodo estivo, delle sagre dedicate ai prodotti locali frequentate da più di 1 italiano su 3 che non perde l’occasione di gustare e acquistare prodotti tipici del luogo di vacanza facendo aumentare così il giro d’affari del settore che si attesta intorno ai 350 milioni di euro, scaturito da circa 18 mila eventi sul territorio nazionale, pari a una media di 250 appuntamenti al giorno. Una vera e propria riscoperta, quella del prodotto tipico, che - sottolinea la Coldiretti - è il frutto dell’esigenza di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si avverte maggiormente l’esigenza di ritornare ad una vita semplice e genuina alleggerendo per un po’ la mente dai pensieri logoranti della ruotine quotidiana. L’Italia è l’unico paese al mondo che - conclude la Coldiretti - può contare su un patrimonio di 4.671 specialità tradizionali alimentari tutte esclusivamente ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e realizzate con metodiche praticate sul tutto il territorio in modo omogeneo.
Una vera ricchezza nostrana che rappresenta il motore del turismo enogastronomico che nel 2012 cresce e arriva a superare i 5 miliardi di euro e traina la domanda di vacanze Made in Italy tra italiani e stranieri.

Focus - Vacanze: 4,1 milioni di ospiti in agriturismo nell’estate 2012
Con lo stress da crisi salgono a 4,1 milioni le presenze degli ospiti negli agriturismi italiani, nell’estate 2012, con un leggero aumento sul 2011 (+2,5%), in controtendenza sull’andamento generale: emerge nell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale e enogastronomico”, organizzato da Coldiretti e dalla Fondazione Univerde insieme a Ipr Marketing. A spingere i turisti nel verde c’è sicuramente la volontà di dimenticare la crisi e di allontanarsi dalla quotidianità per trascorrere il tempo libero all’aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agriturismi. La necessità di ottimizzare il rapporto prezzo/qualità premia l’agriturismo grazie - sottolinea la Coldiretti - alle offerte flessibili sia per il pernottamento che la ristorazione anche se sulla base delle previsioni di “Campagna Amica” si riduce a tre giorni il tempo di permanenza medio nei 20.000 agriturismi presenti sul territorio nazionale. Quasi la metà degli italiani (45%), negli ultimi 5 anni, è stata in vacanza in agriturismo che è la struttura recettiva preferita dal 56% dei turisti che trascorrono la vacanza in campagna nella quale le attività preferite sono le passeggiate (62%) e la tavola (40%), secondo l’indagine Coldiretti/IprMarketing/Univerde. Le caratteristiche più importanti, secondo la ricerca, sono la capacità di proporre prodotti agricoli locali (52%). E, infatti, il fattore principale che scoraggia la scelta di un agriturismo è l’offerta di cibi surgelati, industriali o convenzionali (75%).
Il canale più utilizzato per la ricerca dell’agriturismo è internet che è scelto dal 79% dei vacanzieri che navigano su siti come www.terranostra.it e che precede il passaparola (42%) e l’esperienza diretta (12%). Tra le novità dell’estate 2012, oltre alla guida “Agriturismo” 2012, edita dall’Istituto Geografico De Agostini, con la collaborazione di Terranostra, c’è la prima App per essere guidati on line nell’agriturismo giusto.
Si tratta di “iTerranostra”, realizzata dall’associazione agrituristica, promossa dalla Coldiretti, con l’obiettivo di fornire ai turisti un’opportunità in più per programmare la propria vacanza, ma anche per garantire una sempre maggiore promozione per le strutture associate. Nell’applicazione, scaricabile gratuitamente dall’App Store della Apple, si trovano gli agriturismi divisi per regione, provincia o ricercabili direttamente per nome. Per ogni struttura sono a disposizione tutte le informazioni sui servizi offerti, su quel che c’è di bello nelle vicinanze. Ma anche sui prodotti in vendita o in degustazione. Con semplici ricerche sia da tablet che da iPhone, partendo dalla posizione in cui ci si trova e mettendo la meta preferita è possibile avere in tempo reale tutte le informazioni necessarie sugli agriturismi di “Campagna Amica” presenti nei paraggi e avere anche la possibilità di collegarsi direttamente ai loro siti per avere tutti i recapiti e prenotare direttamente la vacanza. I turisti possono telefonare all’agriturismo che interessa direttamente dalla App, o mandare una mail, e ancora sapere subito come raggiungerlo attivando la navigazione gps. Ma l’applicazione consente anche di sfogliare le foto delle strutture e dei luoghi.
Le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo sfiorano in Italia - sottolinea la Coldiretti - le 20.000 unità con 385.470 posti a sedere a tavola autorizzati e 206.145 posti letto. Le aziende sono relativamente più concentrate nel Nord del Paese, dove si rilevano il 45,3% delle aziende, mentre seguono il Centro (34,1%) e il Mezzogiorno (20,6%). Toscana e Alto Adige, con 4.074 e 2.990 aziende, si confermano i territori in cui l’agriturismo risulta storicamente più rilevante. L’attività agrituristica è significativa anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia-Romagna e Piemonte (con oltre 1.000 aziende) e in Campania, Lazio, Sardegna e Marche (con oltre 700 aziende). Più di un’azienda agrituristica su tre - conclude la Coldiretti - ed a conduzione femminile.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024