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COME ARRIVARE AD AVERE UN MERCATO DEL VINO PIÙ “LIMPIDO”? LA RICETTA DI TEOBALDO CAPPELLANO, STORICO PRODUTTORE DI LANGA E ANIMA DEI “VINI VERI”, PARTE DAI CONTROLLI PURCHÉ EFFICACI, DIFFUSI E SOPRATTUTTO SUI VINI IN COMMERCIO

Come arrivare ad avere un mercato del vino più “limpido”? La ricetta proposta da Teobaldo Cappellano, storico produttore langarolo per nulla incline ai compromessi e anima dell’associazione “Vini Veri”, è assolutamente chiara: sì ai controlli, purché efficaci, diffusi e, soprattutto, sui vini in commercio.

Per il produttore piemontese “c’è bisogno senz’altro di controlli per il mondo del vino italiano (magari più attenti agli industriali del vino, che ai piccoli viticoltori, spesso penalizzati e vittime di ingiuste decisioni) , ma per come sono stati organizzati, per ora generano soltanto il rischio di identificare Doc e Docg, con una sempre maggiore difficoltà per i produttori a giustificare la “g”. In altre parole, c’è il rischio che le Docg vengano, in un certo senso, equiparate alle Doc”. “Resta alta l’esigenza anche di controlli numerici - aggiunge Cappellano - ma maggiormente efficaci, che potrebbero essere garantiti da un “marchio” di Stato, semplice, chiaro, visibile sulle bottiglie (al posto delle invisibili “fascette”) e quindi più facilmente controllabile e per questo più efficace”.

Decisamente la proposta del vignaiolo langarolo ha il suo centro nel controllo dei vini in commercio che è “il più temuto, ma anche il più trasparente di tutti ed in grado di ricostruire l’origine di un vino con assoluta certezza, attraverso il confronto con i campioni archiviati dalle Camere di Commercio”. Per Cappellano “tutti gli enti che si occupano della Tutela dovrebbero essere impegnati a tempo pieno e gli stessi funzionari delle Camere di Commercio (quelli addetti ai prelievi “a monte”) destinati anche ad effettuare i prelievi del vino “a valle” sui vini in commercio. Questi potrebbero anche organizzare, con le rappresentanze Consolari (ora sicuramente sottooccupate da quando siamo Europa) e, per i paesi extracomunitari, con l’Ice, prelievi fatti nei magazzini delle Dogane, per monitorare, ed eventualmente sanzionare, anche le frodi sul mercato globale”.

Infine, Cappellano auspica “un ritorno alle assemblee per discutere ed approvare le proposte di legge sulle Doc e Docg, perché siano coinvolti e non mediati i reali soggetti interessati ed un ritorno nei Consorzi, com’è per tutti i “Sindacati”, al voto singolo per azienda, perché , come la democrazia insegna, i voti si contano e non si pesano”.

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