Con la caduta dei top wine sul mercato cinese si è ampliato il mercato degli entry level, e questo è anche merito del fatto che, negli ultimi anni, la Cina sta crescendo come Paese produttore. “Questo non è solo un aspetto negativo - dice John Watkins, Ceo di ASC Fine Wines, società di vendita di vino con una base in Cina - perché stiamo vendendo molti vini entry level e c’è sempre più interesse per i vini di Borgogna, per quelli italiani e per quelli spagnoli”. Il fatto che la Cina stia diventando un produttore importante è ottimale per le importazioni. Infatti, non esistono grandi Paesi consumatori che non siano anche grandi produttori. “Un esempio calzante - spiega Watkins - è il boom degli Usa negli anni ’70 quando i vini californiani hanno spiccato il volo ed hanno lasciato spazio alle importazioni di vini di prezzo medio. Inoltre - continua, riferendosi sempre all’America anni ’70 - più sono cresciuti i volumi di vino, più la gente ha avuto l’interesse a sperimentare vini nuovi come quelli francesi, italiani e spagnoli. Ecco perché, se la Cina cresce come produttore, non c’è da averne paura, tutt’altro”.
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