Il marchio “Amarone”, a tutela di uno dei vino italiani di maggior successo nel mondo, è stato riconosciuto in Cina, dopo una lunga battaglia legale. Punto di ripartenza importante per investire in un mercato tanto grande quanto complesso come quello cinese, che è l’ultimo successo del Consorzio Vini Valpolicella, che ha rinnovato ieri il suo Consiglio di Amministrazione, dal quale, nella prima assemblea utile, sarà eletto il nuovo presidente che succederà all'uscente Andrea Sartori. Che, stando ai rumors, l’opzione più probabile sembra quella di un ritorno al vertice di Cristian Marchesini, che ha già ricoperto la carica, per più mandati, negli scorsi anni (fino al 2017), prima del triennio guidato da Andrea Sartori.
Positivo l’esercizio 2019, in particolare sul fronte delle attività di promozione e internazionalizzazione, grazie anche ad un sensibile aumento della partecipazione degli associati (+10%), unito alle azioni in difesa dei marchi della Doc su scala mondiale, registrati oggi in 44 Paesi. “Contestualmente - ha rilevato il direttore del Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella, Olga Bussinello - si sono operate importanti economie di scala attraverso l’internalizzazione delle attività organizzative a partire dall’incoming di buyer e giornalisti fino ai servizi logistici delle tappe estere. Un risparmio di 190.000 euro reimpiegato in promozione, formazione, comunicazione e tutela a consolidamento del brand collettivo. Ed è stato proprio l’aumento delle azioni di tutela a generare l’unica voce di spesa in crescita di oltre il 30% sulla media del triennio”. Bene, infine, in un bilancio che chiude a quasi 2,2 milioni di euro, anche l’incremento di finanziamenti pubblici e sponsorizzazioni private per progetti targati Consorzio, in primis “Anteprima Amarone”, e la crescita dei ricavi sui servizi agronomici.
“Chiudiamo un triennio in linea con gli obiettivi generali - ha detto il presidente del Consorzio, Andrea Sartori - primo fra tutti assicurando il mantenimento in equilibrio di tutta la filiera nel medio e, si spera, nel lungo termine. Si spiegano così sia le modifiche dei disciplinari quanto i provvedimenti sulle rese e sugli impianti. Massimo impegno anche nelle azioni legate al mercato e alla tutela nei nostri brand, a partire da quello dell’Amarone, il cui nome appartiene alla denominazione e non a compagini private, come stabilito dal Tribunale di appello di Venezia. Lasciamo un comparto in salute, ma anche un’eredità pesante, vista congiuntura degli ultimi mesi, che richiederà la responsabilità di tutti e l’impegno di non scendere a compromessi su qualità e prezzi”.
Tra le azioni che hanno contraddistinto il triennio guidato da Sartori, anche gli accordi anticontraffazione con l’Icqrf (Ispettorato centrale qualità repressione frodi del ministero delle Politiche agricole), che dal 2018 a oggi ha contato oltre un centinaio tra azioni legali e segnalazioni complessive, e - recentemente - quello sottoscritto con il Comando Regionale Trentino-Alto Adige della Guardia di Finanza. Al centro dell’agenda, la crescita delle politiche green, a partire dal progetto RRR (Riduci, Risparmia, Rispetta): dal 2017 la superficie rappresentata dalle aziende aderenti è infatti cresciuta di circa il 40%, arrivando a coinvolgere quest’anno 1.269 ettari vitati e 151 cantine (+32,5%). Formazione e cultura della denominazione in primo piano poi grazie al Vep (Valpolicella Education Programm), il corso, nato nel 2018, che a oggi ha certificato 28 esperti provenienti da 13 Paesi su oltre 150 candidature da 20 nazioni.
Focus - Consorzio Vini Valpolicella: il cda
Carlo Boscaini, Boscaini Carlo
Christian Marchesini, Monte Gradella
Daniele Accordini, Cantina Valpolicella Negrar
Sergio Andreoli, Cantina di Colognola ai Colli
Mauro Bustaggi, Corte Figaretto
Roberta Corrà, Gruppo Italiano Vini
Luca Degani, Cantina Valpantena Verona
Paolo Fiorini, Cantina di Soave
Lucio Furia, Tenute Salvaterra
Andrea Lonardi, Bertani Domains
Umberto Pasqua di Bisceglie, Pasqua Vigneti e Cantine
Marco Sartori, Roccolo Grassi
Marco Speri, Secondo Marco
Marcello Bruno Vaona, Novaia
Vittorio Zardini, Cantina Sociale San Pietro in Cariano
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