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CONSUMI - SECONDO IL CDA (CONSORZIO DISTRIBUTORI ALIMENTARI), FUORI CASA IN 6 CASI SU 10 SI CONSUMANO NELL’ORDINE ALCOLICI, BIRRA E VINO

Grandi bevitori più fuori, che in casa. Così appaiono gli italiani nella fotografia dei consumi fornita dal Consorzio Distributori Alimentari (Cda) secondo cui birra, vino e superalcolici incidono per oltre il 60% sul consumo totale di bevande nei pubblici esercizi italiani. E gli acquisti sono così ripartiti: 24,9% alcolici, 23,7% birra (in costante crescita) e 13,5% vino. Gli analcolici rappresentano invece il 21,3% (in calo) dei consumi, mentre l'acqua minerale si attesta attorno al 16%, in leggera salita. Gli italiani consumano ogni anno fuori casa circa 19 miliardi di litri di bevande (circa 328 litri pro capite), di cui l'1,2% (235 milioni di litri) di alcolici.
“Birra, vino e superalcolici, sono di primaria importanza per l'intero mercato italiano - sottolineano i distributori - perchè la categoria merceologica produce da sola il 63,8% del fatturato dei distributori di bevande: oltre 2,7 miliardi di euro nel 2006 su un totale di circa 4,3 miliardi (realizzato per oltre il 75% nel canale Horeca). Un dato che riflette il valore di mercato di questi prodotti, nettamente superiore rispetto a quello di acqua minerale e soft drink”.
Nell'arco della giornata oltre il 33,5% dei consumi di alcolici avviene nella fascia serale dopo cena, con una tendenza in netta crescita (si prevede un +6% nel 2007). Altrettanto considerevole la quota dei consumi nelle ore dei pasti (33,1%); l'aperitivo si attesta invece intorno al 12%, mentre il 14,2% dei consumi avviene in altri momenti della giornata (metà mattina o metà pomeriggio).
“Quello che manca in Italia sembra essere una vera e propria cultura del bere - osserva il direttore di Cda, Lucio Roncoroni - messa in luce anche dalla scarsa incidenza dei cocktail sui consumi di alcolici fuori casa: la loro quota supera infatti di poco il 17% e le previsioni li vedono in calo quest'anno. Soddisfacenti risultano i livelli di crescita del comparto degli alcolici, categoria merceologica estremamente frammentata tra migliaia di marchi. Da qui l'impegno dei distributori - conclude il direttore del Cda - a lavorare in stretta collaborazione con l'industria per iniziative di formazione professionali, rivolte a baristi ma anche a consumatori, a favore di campagne di sensibilizzazione sul bere consapevole”.

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