Controlli su 176 denominazioni (131 Doc e 45 Docg) con una copertura di circa il 75% della produzione a denominazione del nostro Paese. Praticamente, 8.318.761 ettolitri di vino imbottigliato, vale a dire oltre 1 miliardo di bottiglie da 0,75 litri. In media una persona su sette del pianeta stapperà una bottiglia certificata da Valoritalia. Ecco alcuni numeri del bilancio 2011 di Valoritalia, il più importante ente di certificazione del vino italiano, presentato oggi a Roma.
Ma se questi sono i numeri del 2011, “nei primi dieci mesi di attività del 2012 sono stati prelevati otre 35.000 campioni per effettuare le analisi chimico-fisiche ed organolettiche ai fini dell’ottenimento dell’Idoneità alla Denominazione, pari ad 6.527.895 ettolitri”, come ha spiegato il presidente Luigino Disegna.
Tra le novità più importanti, l’ingresso nell’assetto proprietario, insieme a Federdoc e Csqa, anche di Unione Italiana Vini. “Le aziende potranno godere di grandi vantaggi in termini di qualità di servizi e di semplificazione operativa da questa scelta di partecipazione - afferma Domenico Zonin Consigliere di Unione Italia Vini e neo Vicepresidente di Valoritalia”. Ma non solo. Come già anticipato da WineNews, “nel mese di Settembre - ha commentato Pietro Bonato, Consigliere Delegato Reparto Volontario e direttore di Csqa Certificazioni - abbiamo ricevuto il riconoscimento ministeriale ad operare nel settore biologico, aumentando di fatto il nostro raggio di azione”.
Il lavoro di Valoritalia, oltre a rappresentare la garanzia su ogni singola denominazione, costituisce anche un fondamentale database per tutti gli addetti ai lavori. Proprio a loro è destinato la seconda edizione del volume. “Le Doc le Docg di Valoritalia”. Un volume di 290 pagine suddivise sulla base delle regioni italiane comprendenti le zone di produzione dei Vini a Denominazione di Origine controllati da Valoritalia. Una banca dati in grado di fornire notizie esaurienti e precise sui reali volumi di uva prodotti in vendemmia, sulla quantità di vino ottenuto, su quanta parte di questo vino venga poi concretamente imbottigliata, sull’ammontare delle giacenze e su dove queste si trovano. Valoritalia ha anche presentato il portale web, che oltre a offrire la possibilità di visualizzare e scaricare in pdf i dati annuali, consente di scaricare le tabelle rappresentanti le comparazioni trimestrali relative alle certificazioni e agli imbottigliamenti di ciascuna denominazione. “Questa grande quantità di informazioni - ha sottolineato Riccardo Ricci Curbastro Presidente Federdoc - rappresenta un autentico patrimonio per i produttori, per i Consorzi di Tutela e per gli altri attori della filiera, indispensabile per la tutela e la programmazione delle Dop e Igp italiane”. Ed è consultabile anche sul sito http://datidop.valoritalia.it.
“Dal 1 agosto 2012 - ha continuato Ezio Pelissetti, Consigliere Delegato Reparto Regolamentato - Valoritalia è chiamata a garantire, nel rispetto del nuovo piano dei controlli ai sensi del Decreto Ministeriale 14/06/2012, anche l’attività di controllo di 41 vini Igp che rappresentano, secondo i dati delle rivendicazioni della vendemmia 2011, circa il 50-60% della produzione nazionale.” Il sistema di controllo delle Igp, spiega Valoritalia, è simile a quello previsto per le Dop, seppure semplificato. “Per le Igt non è prevista infatti la fase di certificazione del prodotto, ovvero l’analisi chimico-fisica e organolettica (degustazione) per verificare per ogni partita la rispondenza alle caratteristiche previste dai disciplinari di produzione. Anche le percentuali di controllo ispettivo in vigneto e cantina sono ridotte, e di conseguenza anche i costi e le tariffe a carico dei produttori sono inferiori. Tuttavia - ha spiegato Ezio Pelissetti, Consigliere Delegato Reparto Regolamentato - sarà necessario attendere almeno un anno per avere la vera dimensione del settore dei vini a Igt”.
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