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COSÌ PARLÒ FRANCO MARIA RICCI: NON È MORALE “PRESENTARE SUL MERCATO LA BUGIA DEI VINI DI QUALITÀ A 2 EURO”, NÉ È MORALE “NELLA SCUOLA ALBERGHIERA CONCEDERE ALLA CULTURA DEL VINO 5 ORE”, “NON È MORALE OPERARE DEI RICARICHI ASSURDI DEL VINO”

Italia
Franco Ricci

“Non è morale presentare sul mercato la bugia dei vini di qualità offerti a 2 euro”, afferma perentorio Franco Maria Ricci, patron di Ais-Bibenda e della Guida “Duemilavini”, nonché uno dei più importanti comunicatori del mondo del vino italiano. E l’ha detto, con un ottimo “editoriale”, nel Galà a Roma per il vernissage della sue Guide (Vino, Olio, Ristoranti). Si tratta del punto di partenza di un “j’accuse” che il giornalista e sommelier romano rivolge a quello che del mondo enoico del Bel Paese non gli va proprio giù.

“Non è morale - continua - che, in questo 2010, non ci sia stata alcuna dimostrazione concreta di un serio investimento culturale ad opera di chi è preposto istituzionalmente a questo impegno. Né è morale partorire da anni un programma scolastico di 5 anni per la Scuola Alberghiera nel quale vengono concesse alla cultura del vino 5 ore in tutto”.

Per Ricci “non è morale presentare al pubblico televisivo etichette di vino con pecette colorate per coprire l’autore di un capolavoro. Non è morale che non sia mai nata una “squadra Italia” del vino di qualità per invidie e gelosie acerrime tra i produttori. E non è morale per il vino l’ottusità culturale del chilometro zero a beneficio del fiasco e del boccione. Non è morale operare dei ricarichi assurdi del vino, i più prepotenti e significativi sottolineati dalla ristorazione”.

Ma, al di là di queste criticità, spesso denunziate e condannate da anni, il giornalista romano, nonché patron di Bibenda e della guida Ais “Duemilavini” e grandissimo organizzatore di eventi dei Sommelier a Roma, aggiunge che “il nascente turismo del vino sta dando lezioni di qualità e di eccellente organizzazione” e, soprattutto che “il vino resta ancora l’unico made in Italy” e che “le cantine e le vigne d’Italia rimangono l’ultimo, unico baluardo ancora tutto tricolore”. Insomma, conclude Franco Maria Ricci, “voglio restare testimone dell’Italia del vino in purezza, non toccata, neppure sfiorata nella qualità” da quanto di più “barbaro” produce i nostri tempi.

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