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CUCINA & VINO MADE IN ITALY NEI RISTORANTI DI MOSCA E SAN PIETROBURGO. IL “TRICOLORE AGROALIMENTARE” E’ DI NELL’“EUROPEAN ART OF TASTE. NUOVE TENDENZE PER IL VINO ITALIANO”

Per dieci giorni (da oggi al 28 giugno), il progetto finanziato dall’Unione Europea “European Art of Taste”, colorerà di tricolore i menù dei ristoranti più glamour di Mosca e San Pietroburgo: dalla Cantinetta Antinori al Semifreddo, dal Grand Cru a Casta Diva, da Syr a Mama Roma, da Il Palazzo a Tatler club, all’ex Hotel Ucraina, da sempre sede di incontro dei rappresentanti politici dell’ex Unione Sovietica e oggi tra i locali più esclusivi e di tendenza di Mosca.

Il capofila del Progetto Eat (European Art of Taste) è l’Istituto del vino italiano di qualità “Grandi Marchi”, che riunisce le 17 aziende simbolo dell’enologia italiana nel mondo (Biondi Santi Spa, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Ca’ del Bosco, Umani Ronchi, Carpenè Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lagender, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca d’Almerita).

Secondo una recente indagine, la cucina italiana si conferma tra le più apprezzate dai russi, tanto da classificarsi al terzo posto nelle preferenze culinarie, dopo quella nazionale e caucasica, staccando di almeno 10 punti percentuali tutte le altre, cinese e francese comprese. Una tendenza, quella per i prodotti dell’agroalimentare italiano (pasta, formaggio, olio e vino), che ha favorito la nascita di nuovi ristoranti italiani soprattutto tra Mosca e San Pietroburgo.

Grande successo anche per il vino che, nelle abitudini alimentari russe, insidia, sorpassandole, vodka e birra: secondo l’ultimo sondaggio dell’agenzia Interfax, riferito al primo semestre 2010 (su 44 città russe), il 35% dichiara di preferire e scegliere il vino, il 30% continua a prediligere la vodka; il 29% si orienta ancora sulla birra. Complice di questa tendenza la nuova moda delle enoteche; negli ultimi due anni, solo a Mosca, ne sono state aperte 50 e 25 a San Pietroburgo.

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