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D’OBBLIGO UNA “TASK FORCE”, MA MOLTO OPERATIVA, PER VALORIZZARE IL VINO ITALIANO SUI MERCATI NAZIONALE ED EUROPEO. LA CHIEDE, A GRAN VOCE, IL PRESIDENTE DELLA CONFAGRICOLTURA, FEDERICO VECCHIONI

La Confagricoltura, per bocca dell’esecutivo, ha esaminato “i risvolti legali delle questioni in campo, determinando la massima solidarietà e disponibilità di supporto alle imprese” ed ha esaminato “la situazione del comparto vitivinicolo a seguito di recenti interventi della Magistratura e delle connesse comunicazioni della stampa foriere di interpretazioni fuorvianti, con pesanti ricadute sull’immagine di un settore portante dell’agroalimentare italiano”.

La più importante organizzazione delle imprese agricole d’Italia ha anche richiamato “la necessità che le istituzioni e mondo produttivo si attivino tempestivamente in una serrata campagna per valorizzare il vino italiano in Europa e sui mercati sensibili”. La Confagricoltura chiede, quindi, la costituzione urgente di una “task force”, che “coinvolga tutti i soggetti abilitati (Ministeri delle Politiche Agricole, del Commercio Internazionale, Regioni, Fiere, Camere di Commercio), per avviare una forte azione di valorizzazione del vino italiano, a partire dal Brunello di Montalcino”.

Confagricoltura ha anche deliberato “di proporre alla gdo (Grande Distribuzione Organizzata) l’istituzione di un tavolo tecnico per tutelare il prodotto sul mercato interno”, ha richiamato “al massimo senso di responsabilità alcuni organi di stampa, che hanno alimentato una informazione negativa, che ha avuto forte eco anche all’estero” ed ha espresso “la piena fiducia nell’operato della magistratura raccomandando la massima celerità dei procedimenti avviati ad evitare ulteriori criticità alle imprese interessate”.


La sentenza - Dalla Corte di Giustizia Ue un ulteriore pregiudizio al vino italiano

Sono decisamente negative le valutazioni di Confagricoltura sulla odierna sentenza della Corte di Giustizia Europea che si è espressa sulla vicenda delle accise differenziate tra vino e birra in Svezia. “Ribaltando il parere dell’avvocato generale del luglio 2007, evento peraltro decisamente raro, la Corte di Giustizia Ce ha affermato oggi un principio che porta ulteriore pregiudizio al settore vitivinicolo italiano”.

La Corte ha riconosciuto, infatti, che la Svezia applica un’accisa per grado alcolico superiore di circa il 20% su quella applicata alla birra, ma ha anche affermato che questa differenza non è comunque in grado di influenzare il mercato in esame e non ha l’effetto di proteggere indirettamente la birra svedese.

“E’ un ulteriore esempio - ha commentato il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni - di quanta strada si debba ancora percorrere per tutelare i nostri prodotti nel mercato unico. Ci sembra che la Corte di giustizia, invece di difendere il grande principio generale della libera circolazione, si stia perdendo in dettagli “amministrativi”, degni un qualsiasi Tar italiano”.

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