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DA “MESSAGE IN A BOTTLE” CHE UNIVA IL ROCK AL REGGAE A “MESSAGE IN THE BOTTLE”, IL VINO “VA OLTRE” E PORTA CON SÉ I VALORI DI ECO-SOSTENIBILITÀ, SOLIDARIETÀ E CULTURA. ECCO “WINE IS MORE. MESSAGE IN THE BOTTLE” DI “CIVILTÀ DEL BERE” OGGI A VINITALY

Da “Message in a bottle”, storico pezzo dei Police, che univa il rock al reggae, a “Message in the bottle”, il vino che “va oltre” e porta con sé i valori della sostenibilità ambientale, della solidarietà e della cultura, tre concetti fil rouge che attraversano 10 fra le realtà al top dell’enologia italiana che in bottiglia, mettono sì tutta la loro eccellenza vinicola, ma anche il loro impegno per portare avanti progetti e modus operandi che rispecchiano virtù importanti. Tutto questo è “Wine is More. Message in the bottle”, la degustazione-evento di “Civiltà del Bere”, oggi a Vinitaly. Una vera e propria antologia di racconti di aziende che riescono a coniugare in bottiglia “tales & tannins”, storie e tannini, che hanno presentato, a parole, ma anche con immagini e filmati, i propri vini, i progetti e il valore aggiunto che essi portano all’attività della cantina. On stage le esperienze di Allegrini, Marchesi Antinori, Argiolas, Michele Chiarlo, e ancora Lungarotti, Masi, Tasca d’Almerita, San Patrignano, Villa Russiz e Zonin.
Dieci realtà del Belpaese, molto diverse tra loro, ma che al tempo stesso hanno qualcosa in comune, la volontà e la determinazione di portare avanti non solo la propria azienda, ma anche progetti che vanno oltre e che sono volti alla sostenibilità ambientale, alla cultura e al sociale. Perché proprio queste aziende? “Tutte hanno una marcia in più - spiega a WineNews Alessandro Torcoli, direttore di “Civiltà del Bere” - quel valore aggiunto che ci ha colpito ognuna con le proprie peculiarità, per esempio Villa Russiz è stata selezionata per il progetto sulla casa famiglia per adolescenti in difficoltà, che portano avanti con la Fondazione Villa Russiz da molti anni e per questo è grande esempio d’impegno sociale. Argiolas, invece, ha in atto un progetto più recente, ma molto serio, di solidarietà in Africa, dove viene fatto di tutto e dove l’impegno dell’azienda è forte e sentito. Poi abbiamo voluto il progetto della Michele Chiarlo, perché è una storia d’arte, una storia in cui si trovano a connubio terra, arte e paesaggio, grazie al bellissimo Parco Artistico Orme su La Court, nel cuore della produzione della Barbera d’Asti. Dalla cultura si passa all’eco-sostenibilità con Tasca d’Almerita, perché la prima volta che ho sentito parlare di un progetto di sostenibilità ambientale privato, ma in sinergia con le istituzioni, era della famiglia Tasca che, oggi, è capofila di “SOStain” che promuove un’attività agricola rispettosa dell’ambiente e consapevole degli interessi delle comunità locali e dei consumatori. Ancora “green” con Zonin - continua Torcoli - una famiglia che detiene molti ettari di vigneto, ma che è molto attenta alla biodiversità. Antinori perché è il caso più eclatante di nuova cantina sostenibile realizzata in Italia da che mi ricordi. Poi, San Patrignano che non poteva non esserci perché è la comunità più importante legata all’impegno sociale che si abbina al vino, grazie alla collaborazione di un nome importante dell’enologia come quello di Riccardo Cotarella. Non poteva mancare neanche Lungarotti e il suo “Muvit”, il Museo del Vino di Torgiano, il primo in Italia e unico per la preziosità dei reperti che custodisce. Palazzo della Torre di Allegrini è il primo caso di villa rinascimentale nel Belpaese, un capolavoro architettonico senza mezzi termini ed era importante che fosse presente, specialmente in questo contesto veronese. Per finire il premio Masi, il premio culturale creato da un’azienda vinicola più antico, che ha 40 anni di storia e che ha premiato i personaggi più incredibili nelle varie categorie e vino & cultura è in questo caso molto ben rappresentato”.
Info: www.civiltadelbere.com

Focus - I “tales & tannins” protagonisti
- Silvano Stefanutti di Villa Russiz ha presentato Friulano per l’Ermitage, Collio Doc 2011 e l’accordo firmato con il Museo Ermitage di San Pietroburgo “per lo studio e la ricerca in campo storico-artistico e paesaggistico sul tema del vino”.
- Valentina Argiolas ha presentato Iselis Rosso, Igt Isola dei Nuraghi 2011 e il Progetto Iselis, che lega i due vini della linea Iselis all’iniziativa di solidarietà̀ in Africa.
- Stefano Chiarlo ha presentato La Court, Nizza Barbera d’Asti Superiore Docg 2010 e il Parco artistico Orme su La Court: connubio tra terra, arte e paesaggio.
- Alberto Tasca d’Almerita ha presentato Riserva del Conte, Contea di Sclafani Doc 2010 e il programma di sostenibilità ambientale “SOStain”.
- Francesco Zonin ha presentato Rocca di Montemassi, Igt Maremma Toscana 2010 e l’impegno, con il progetto Tergeo, in direzione di una viticoltura biologica.
- Albiera Antinori ha presentato Badia a Passignano, Chianti Classico Riserva Docg 2007 e la nuova avveniristica Cantina di Bargino, a San Casciano Val di Pesa.
- Riccardo Cotarella, enologo di San Patrignano, ha presentato Avi, Sangiovese di Romagna Superiore Riserva Doc 2007 e la comunità di San Patrignano di Coriano (Rimini).
- Teresa Severini di Lungarotti ha presentato Rubesco Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg 2006 e lo storico “Muvit”, il Museo del Vino di Torgiano.
- Marilisa Allegrini ha presentato Palazzo della Torre, Igt Veronese 1998 e i progetti di volontariato che ospita Villa Della Torre, tra cui quello dell’Associazione Arcobaleno e di Oxfam Italia.

- Sandro Boscaini, patron di Masi, presenta Costasera, Amarone della Valpolicella Classico Doc 2008 e il Premio Masi, assegnato agli ambasciatori delle eccellenze del Triveneto.

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