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DAGLI ENOAPPASSIONATI AI PIU’ IMPORTANTI DISTRETTI ENOLOGICI DEL BELPAESE, DAI BUYER ALLE DELEGAZIONI DEI PAESI DI TUTTO IL MONDO: VINITALY (VERONA, 8/12 APRILE) SI PREPARA AD ACCOGLIERE IL “PIANETA VINO”, LANCIANDO IL SUO SGUARDO AL FUTURO

Italia
Ettore Riello e Giovanni Mantovani

Il vino considerato sempre meno alimento e sempre più occasione per migliorare stile e qualità della vita, è ormai anche un pretesto per alimentare la fantasia alla scoperta di territori, per esplorazioni di cantine, per la ricerca di prodotti, assaggio di cucine e convivialità inattese: bianchi, rossi, rosati, spumantizzati, fermi o vibranti di bollicine, da meditazione, santi, aromatici, secchi, semisecchi, dolci, barricati, liquorosi, nel vino c’è il mondo e tutti impazziscono per il vino e a Verona esiste l’unico incrocio che in cinque giorni fa incontrare domanda e offerta. Dagli enoappassionati ai più importanti distretti enologici del Belpaese - dalle terre del Chianti Classico, Montalcino e Langhe a quelle venete del Prosecco, della Valpolicella, del Soave - agli operatori qualificati provenienti da tutto il mondo (45.083 nel 2009, +19% sul 2008), dall’8 al 12 aprile, Vinitaly, uno degli eventi più importanti dell’enologia internazionale, si prepara ad accogliere a Verona il “pianeta vino”.

Ma già si sta lavorando per dare ai Vinitaly degli anni a venire nuovi spazi espositivi: “è questa l’ottica del piano industriale approvato da VeronaFiere ad inizio dicembre 2009, che prevede complessivamente - spiega Ettore Riello, presidente VeronaFiere - investimenti autofinanziati per 70,7 milioni di euro entro il 2014. Per sostenere la competitività del polo fieristico è stata programmata la costruzione di due nuovi padiglioni di 13.000 metri quadrati complessivi, oltre all’offerta di innovativi servizi di marketing, business e tutela legale dei diritti di proprietà industriale e intellettuale per una leale concorrenza durante le proprie manifestazioni fieristiche”.

Secondo i dati del Centro Studi Vinitaly, l’enoturismo movimenta ogni anno circa 3 milioni e mezzo di “turisti del territorio” o, come dicono alcuni, di “viaggiatori raffinati del gusto”, per un fatturato che si aggira attorno ai 2 miliardi e mezzo di euro, sempre in aumento. Tra le principali proposte che si incrociano nel settore, le Strade del vino, itinerari che portano ad aziende vitivinicole, percorsi sempre meglio segnalati e rintracciabili. E se il 40% degli italiani acquista il vino che consuma abitualmente direttamente in cantina, il 46% considera le degustazioni in azienda uno strumento efficace di promozione, mentre per il 34% lo sono gli eventi aperti al pubblico nelle varie città per degustare e acquistare vino direttamente dai produttori.

Le forti tradizioni della cucina regionale, rappresentano un ulteriore punto di forza per la valorizzazione territoriale in Italia e all’estero. Sempre secondo il Centro Studi Vinitaly, il 50% dei wine lover partecipa a “Cantine Aperte” e il 30% si dedica al turismo enogastronomico o percorre le “strade del vino”. Sulla media nazionale, infine, gli enoappassionati sono più sensibili alle tematiche ambientali (75,5% contro 42%), perché l’82,5% di loro ritiene che esiste uno stretto rapporto tra vino e tutela dell’ambiente.

“Lavoriamo per dare vere occasioni commerciali ai nostri espositori - sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere - e la riconferma per il 2010 delle aziende 2009 continua a stimolarci a migliorare l’offerta di servizi”. Punto di riferimento per il mondo del vino, Vinitaly è una “parata” su 92.325 metri quadrati di superficie netta con 4.300 espositori, di cui 150 stranieri.

Come ogni anno, la rassegna è la festa internazionale del prodotto della vite capace di bloccare la città scaligera immergendola per ore in un traffico da metropoli ma anche di presentarla, e con lei il Veneto, su una ribalta a cui guarda tutto il mondo. La regia di Veronafiere ne è consapevole e quest’anno ai servizi per i propri espositori e visitatori ha aggiunto la spedizione negli Usa di 10.000 free badge a una selezionata mailing list di buyer, oltre a quelli inviati sui mercati tedesco, britannico, svizzero e austriaco. Si tratta solo di una delle molte azioni di marketing diretto adottate per incrementare ulteriormente la già importante presenza a Verona di operatori esteri qualificati, che nel 2009 aveva raggiunto quota 45.083 (+19% sull’edizione 2008) su 151.216 visitatori totali. Fondamentale per fidelizzare le presenze estere, anche il lavoro svolto dalla rete di delegati che Veronafiere ha in 60 Paesi, e che permetterà di avere a Verona delegazioni qualificate da Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Austria, Germania, Ungheria, Danimarca, Svezia, Canada, Russia, Usa, Australia, Egitto, Libia, Tunisia, Marocco, Sudafrica, India, Cina, Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Malaysia, Singapore, Indonesia, Ecuador, Messico, Paesi Baltici, America Centrale e Meridionale.

Fonte: Ansa

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