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DAI 3 AI 7 EURO PER STAPPARE IL NOVELLO 2007. DA OGGI SUL MERCATO 15 MILIONI DI BOTTIGLIE. LA PRODUZIONE SCENDE DEL 10%)

Con una spesa media compresa tra i 3 ed i 7 euro è possibile acquistare una delle 15 milioni di bottiglie di Novello, prodotte nel 2007 e ripetere una tradizione che si è andata consolidando nelle abitudini degli italiani, con una produzione che negli ultimi venti anni è triplicata. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che “a fronte di un calo produttivo del 10% sul 2006 e invece buona la qualità del Novello 2007 che potrà essere acquistato e consumato in negozi, ristoranti, enoteche e winebar solo a partire dalla mezzanotte di oggi 5 novembre (lo prevede un apposito decreto ministeriale).
“Il via libera alla vendita - sottolinea la Coldiretti - cade proprio nel giorno dell’“ultima vendemmia” 2007 che curiosamente ha luogo oggi nel beneventano quando è prevista la raccolta delle uve Aglianico, a San Lorenzello, nell’azienda agricola Marisa Taffuri, che hanno raggiunto la giusta maturazione polifenolica, molto in ritardo sulle altre uve in genere e alle altre uve Aglianico del territorio”.
Quest’anno, la riduzione delle bottiglie di Novello offerte è accompagnata anche dal calo dei raccolti della specialità, al quale il suo consumo è spesso accoppiato: per le castagne si registra in Italia una riduzione della produzione del 30% per effetto del clima e degli attacchi di un insidioso parassita importato dalla Cina.
Nei prossimi 6 mesi, entro i quali è consigliato il consumo, non mancano le occasioni per festeggiarlo con sagre e feste paesane che si moltiplicano e dove è possibile gustarlo in abbinamento con i prodotti autunnali, dalle caldarroste ai prodotti tipici del territorio come salumi, verdure in pinzimonio e formaggi piccanti a pasta molle.
Le bottiglie di Novello “made in Italy” che arrivano sul mercato sono in vendita in anticipo sul concorrente francese Beaujolais Nouveau, che si potrà assaggiare solo a partire dal terzo giovedì di novembre, quando è previsto per legge il déblocage. A differenza di quanto accade per i cugini d’oltralpe, la produzione italiana è diffusa praticamente in tutte le regioni ed è caratterizzata sopratutto da novelli monovitigno con l’utilizzazione di una ampia gamma di vitigni autoctoni (Teroldego, Ciliegiolo, Nero d’Avola ...) anche se quelli vitigni più utilizzati sono nell’ordine Merlot, Sangiovese, Cabernet, Montepulciano e Barbera.
Il fatturato del vino novello si aggira attorno agli 70 milioni di euro ed è realizzato da meno di 400 aziende, con oltre un terzo del totale delle bottiglie che esce dalle cantine del Veneto che, insieme alla Toscana, copre quasi la metà della produzione nazionale; a seguire, si posizionano il Trentino, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia, il Lazio, l’Umbria, il Piemonte e le Marche.
Il “vino da bere giovane” è nato negli anni ‘50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato.

Focus - Ecco le cifre ufficiali del Novello in Italia
Buone notizie da Vicenza, dove è di scena il Salone del Novello (che, dal 2008, si trasferirà a Verona, ndr): il Novello 2007 registra una sostanziale tenuta, con una flessione limitata al 6% per un totale di 14.893.760 bottiglie contro le 15.843.244 del 2006; si tratta di un calo assolutamente non preoccupante, se si considera l’andamento vendemmiale che ha segnato, quest’anno, una flessione storica del 17,7%.
Il prezzo medio del Novello rimane inalterato a 4,70 euro a bottiglia ed il fatturato complessivo sfiora i 70 milioni di euro. Anche quest’anno notevole è stata la varietà di vitigni utilizzati: ben 59, con una leggera flessione sui 62 del 2006. Continua, per contro, a diminuire il numero dei produttori, fenomeno questo certamente non legato né a fattori vendemmiali né, in senso generale, al mercato, ma alla morfologia dello stesso e soprattutto alla sua mutazione distributiva; le vendite si vanno concentrando sempre più nel canale della gdo, ovvero punti vendita più ricettivi ma meno numerosi.
Nella suddivisione, sia produttiva che commerciale, per aree geografiche, il Nord naturalmente conferma la propria leadership sia per numero di produttori (60,1%) sia per bottiglie prodotte (62,3%). Esaminando singolarmente le diverse aree, l’Italia del Nord ancora una volta deve più della metà della propria produzione al Veneto (con 5.348.567 bottiglie) seguito a una lunghissima incollatura dal Trentino (1.555.000 bottiglie). Nel Centro Italia incontrastato è il dominio della Toscana (mentre il Sud e le isole, in cui continua a primeggiare la Puglia, sembrano aver perso slancio, registrando un decremento superiore a quello medio nazionale; fortissima la concentrazione regionale: da sole, Veneto e Toscana, producono il 50,6% del Novello pari al 48,6% del fatturato totale.
Fonte: Salone del Novello di Vicenza

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