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DAL KENYA ALL’ETIOPIA, NEL “CONTINENTE NERO” SI SCOMMETTE SULLA PRODUZIONE DI VINO DI QUALITÀ. PER SFIDA, PER PASSIONE O PER DIVERSIFICARE LA PRODUZIONE AGRICOLA E TENTARE DI RILANCIARE L’IMMAGINE E LO SVILUPPO DI UN PAESE

Nel Continente Nero si scommette sul vino di qualità. In Etiopia, terra vessata dalla povertà e dalla fame, il Governo prova a rilanciare un progetto del 2007 con il gruppo francese Castel, per produrre 800.000 bottiglie all’anno a 170 km a sud della capitale Addis Abeba, per diversificare la produzione agricola e utilizzare il vino anche per migliorare l’immagine del Paese. In Kenia, invece, la Cantina Rift Valley, del colosso della frutta secca Kenia Nut, ha chiamato il wine maker James Farquharson per migliorare il suo “Leleshwa”, vino ottenuto da vigneti a 2.000 metri e vicino all’Equatore (90 km chilometri da Nairobi). Obiettivo: portare la produzione da 80.000 bottiglie a 3 milioni in 10 anni.

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