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DAL MONDO: IN SPAGNA LA VENDEMMIA VOLGE AL TERMINE, SEGNALI DI RIPRESA TRA ALTI - OTTIMA QUALITÀ E RIPRESA DELLE ESPORTAZIONI - E BASSI - PREZZI DELLE UVE ANCORA TROPPO BASSI, PROTESTE DEI VITICULTORI A INIZIO VENDEMMIA

Una produzione che si stabilizza intorno ai 40 milioni di ettolitri di vino, prezzi delle uve ancora bassi in funzione delle quotazioni dei mercati, qualità mediamente alta: queste le caratteristiche più importanti che segnano la vendemmia spagnola. Nella principale zona di produzione, la Castilla-La Mancha, le cantine hanno strappato prezzi per le uve che vanno da un minimo di 0,14 euro al kg per le uve bianche a 0,24 euro per le uve rosse. Nella Rioja la resa per ettaro ha raggiunto solo il 90% del massimo consentito dal consiglio regolatore, e la paura è che si ripeta la situazione del 2009, quando a fronte di un costo di produzione di circa 0,80 euro al kg la maggior parte dell’uva fu venduta a meno della metà, mettendo in ginocchio molti produttori. Non va meglio nella zona del Duero, dove i prezzi delle uve sfioreranno al massimo la quotazione di un euro al kg, ma la gran parte si venderanno sotto gli 0,40 euro al kg. Nonostante i prezzi bassi delle uve e il clima di sfiducia dei viticultori, si registrano importanti segnali di ripresa: la qualità dei vini sarà molto alta, come sostiene il vicepresidente del Consiglio Settoriale del Vino delle Cooperative Agroalimentari, Joaquín Hernández, e le esportazioni stanno già tornando a volare, tanto che secondo lo stesso Hernández “la Spagna ha l’opportunità storica di conquistare i mercati internazionali, approfittando della grande qualità e del calo dei prezzi, tra i più competitivi del mondo”.

Segnali che sarebbe stata un’altra annata difficile erano arrivati già a settembre, quando i viticultori spagnoli hanno dato vita a diverse manifestazioni di protesta in cui chiedevano alle cantine prezzi giusti per le uve e il vino che producono. L’iniziativa più clamorosa è andata in scena a Logroño l’11 settembre, quando i viticultori provenienti da tutta la zona della “DOC Rioja” hanno percorso le strade della città dietro allo slogan “Per un prezzo giusto dell’uva e del vino di Rioja”, appoggiati da tutte le associazioni di categoria e dai rappresentanti delle cooperative (che in Spagna producono il 70% del vino, ndr), radunando migliaia di persone preoccupate (e arrabbiate) per come la terza vendemmia consecutiva farà accumulare perdite e non guadagni agli agricoltori, e questo nonostante un netto aumento nelle vendite dei vini della Rioja (+12,5% nei primi sette mesi del 2010), che non ha portato comunque le cantine a pagare prezzi che permettessero ai viticultori perlomeno di coprire i costi di produzione, e tantomeno ai sospirati contratti omologati che permetterebbero di conoscere anticipatamente i prezzi di vendita delle uve e i tempi dei pagamenti. Altre manifestazioni hanno avuto luogo a Jumilla (Catalunya) e Valdepeñas (Castilla-La Mancha), dove i produttori della Denominazione di Origine Valdepeñas hanno organizzato picchetti informativi e di protesta sul mancato accordo con gli industriali sul prezzo dell’uva.

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