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DAL PALCO AL VIGNETO: IL LEGAME INDISSOLUBILE TRA MUSICA E VINO, CHE VA DAGLI AC/DC, CUI L’AUSTRALIANA WERBURE ESTATE DEDICA UNA GAMMA DI QUATTRO BOTTIGLIE, AD AL BANO, CHE PRODUCE IL DON CARMELO DAL LONTANO 1973

Italia
Acdc Wine

Arrivano sul mercato quattro vini dalla veste hard rock: sono le special edition che la Werbure Estate, casa di produzione vinicola australiana, ha deciso di dedicare al gruppo rock degli Ac/Dc, una gamma di quattro bottiglie, “Ac/Dc The Wine”, ognuna delle quali porterà il nome di alcuni dei più grandi successi della band australiana “Back In Black Shiraz”, “You Shook Me All Night Long Moscato”, “Highway To Hell Cabernet Sauvignon”, “Hells Bells Sauvignon Blanc”. Sarà la prima band al mondo a lanciare una collezione di vini, ma non i primi musicisti a cui è dedicato il nettare di Bacco: prima di loro, la marchigiana Fattoria le Terrazze ha dedicato a Bob Dylan l’Igt Planet Waves, firmata dal grande rocker americano.
Ma nel mondo della musica c’è anche chi il vino lo fa da sé: da Gianna Nannini, che nel Chianti produce il Baccano, il Chiostro di Venere ed il Rosso di Clausura, a Lucio Dalla, con l’insolito Stronzetto dell’Etna, da Mick Hucknall, voce e leader dei Simply Red che da qualche anno produce Il Cantante, da Ron, con il Fra cent’anni (sia rosso che bianco), a Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, amante del vino a tal punto da produrne uno tutto suo, un rosso da tavola che nasce nella “sua” Cortona, fino a Sting, che ha deciso di legare il suo nome all’amato Chianti, diventandone produttore in prima persona nella splendida Tenuta Il Palagio.
C’è poi chi da una vita si divide fra palco e vigna, come Al Bano, che dal 1973, produce il Don Carmelo, cui negli anni ha accostato tante altre etichette, che hanno preso il nome dei più grandi successi dell’artista pugliese. Molte, dunque, sono le relazioni fra vino e musica, sia quando i musicisti si scoprono produttori, sia quando i produttori dedicano i loro vini alle star del palcoscenico perché, come ama ricordare Ron: “il vino ha molte analogie con la musica: è un segno d’artista, racconta storie. È capace di consolare, unire, rallegrare. Migliora gli umori e accende la fantasia. Porta in superficie un mondo segreto, spesso intimo”.

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