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DAL PIEMONTE NASCE UN VINO OTTENUTO DA OLTRE 150 VITIGNI DIVERSI: È IL “CENTO UVE” DELL’AZIENDA AGRICOLA MARIO GIRIBALDI. SOLO 1.565 LE BOTTIGLIE REALIZZATE, CON I GRAPPOLI CHE ARRIVANO DALLA “CINTA AMPELOGRAFICA” CHE CIRCONDA LA CANTINA

Mentre nel mondo del vino si dibatte sul futuro dei vini da monovitigno, c’è chi ha pensato di mettere in una sola bottiglia più di 150 tipi di uve diverse: è l’azienda piemontese Mario Giribaldi (www.vinigiribaldi.it) di Rodello d’Alba (Cuneo), che produce il suo “Cento Uve” con la vinificazione, per il 50%, di 152 tipi di uve, e per il restante 50% del re dei vitigni piemontesi, il Nebbiolo. Minima la quantità prodotta, data anche la particolarità del vino: l’annata 2005 conta infatti solo 1565 bottiglie.
Le uve provengono dal Museo ampelografico, che conta ben oltre 280 varietà di viti, in due esemplari per tipo, disposte sul perimetro della cantina dell’azienda, e per questo denominato “cinta ampelografica”.
Una collezione impressionante delle diverse varietà di barbatelle coltivate in Italia, iniziata nel 1998 e non ancora completata del tutto, realizzata grazie alla collaborazione della professoressa Anna Schneider (titolare della cattedra di viticoltura all’Università di Torino) e del centro ricerche e sperimentazioni agrarie di Conegliano Veneto.
Il “Cento uve” viene elevato in botti da 500 litri di legno pregiato (Quercus Petrea) per 11 mesi, quindi affinato in bottiglia per 300 giorni.

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