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LA CURIOSITÀ

Dalla farina di insetti alla blockchain enoturistica, Confagricoltura premia il futuro

I migliori nel Premio nazionale per l’Innovazione. Il Ministro Patuanelli: “occorre porre basi per modello produttivo diverso”
Confagricoltura, PREMIO INNOVAZIONE, Italia
Il Chianti Classico nel Calice

Sistemi di irrigazione e fertilizzazione a rateo variabile, cover crops per evitare l’erosione del terreno, allevamento di mosche per la produzione di farine proteiche destinate al petfood e una blockchain che da settembre in Franciacorta metterà in rete le imprese turistiche, culturali e agroalimentari del territorio, offrendo servizi e pacchetti personalizzati: ecco le proposte delle otto aziende campioni di innovazione, che hanno ricevuto, ieri, a Roma, il Premio nazionale per l’Innovazione by Confagricoltura.
Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha ricordato gli importanti risultati per l’innovazione in agricoltura portato dal varo nel 2019 del pacchetto “Agricoltura 4.0”. “Il mercato dell’agricoltura 4.0 - ha osservato Patuanelli - è passato da 540 milioni di euro di fatturato nel primo semestre 2020 ad 1 miliardo e 600 milioni nel 2021, il 60% degli agricoltori utilizza almeno una soluzione di agricoltura 4.0 e l’84% delle aziende ritiene che il pacchetto abbia avuto un impatto determinante nella scelta di investire sull’innovazione.
Confagricoltura - ha aggiunto il Ministro - ha sempre spinto il Governo ad attivare misure di sostegno nelle nuove tecnologie. E’ del tutto evidente che occorre incrementare la produzione salvaguardando le risorse ambientali, è il vero obiettivo che l’agricoltura si deve porre, e questo deve essere portato a compimento con lo sviluppo di nuove tecnologie. Per esempio il tema dell’acqua, con i cambiamenti climatici oggi è fondamentale e l’agricoltura di precisione consente di coltivare anche in condizioni di siccità e in genere in condizioni climatiche estreme”.
Il Ministro Patuanelli ha sottolineato le grandi criticità con cui deve fare i conti il settore dallo scoppio della guerra in Ucraina. “Il problema vero oggi - ha osservato Patuanelli - è l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime. Il tema approvvigionamento oggi non è una criticità immediata, lo vedo come una criticità potenziale se questo conflitto dovesse avere una durata ampia. Oggi i costi di produzione non consentono alle imprese di fare utili, devono essere invece messe nella condizione di continuare a produrre. È un quadro complesso in cui bisogna bisogna avere la forza di prendere spunto delle fragilità portate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina e porre le basi per un sistema produttivo diverso che poggi le basi sull’innovazione”.
Il presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha osservato che il Premio per l’Innovazione “capita in questa bruttissima pagina di storia legata alla crisi russo-ucraina e quindi proprio festa non è. Comunque è una giornata di giusto riconoscimento a quegli imprenditori che dimostrano qual è la mission dell’agricoltura italiana in particolare di Confagricoltura: produrre. Noi siamo orientati da anni a dare certezze alimentari di qualità e capacità di approvvigionamento ai consumatori. E quando si parla di produzione, abbiamo delle responsabilità economiche, sociali e ambientali per produrre cibo sicuro, etico, di quantità e qualità. Il premio Innovazione nasce proprio secondo un modello dove la produzione è certamente importante ma è una produzione sempre più etica e sempre più sensibile ai grande tena della conservazione delle risorse naturali”. “Se leggiamo la storia del premio, dall’ inizio a oggi - ha aggiunto Giansanti - vediamo che sono premiate quelle aziende che più delle altre dimostrano che, grazie all’innovazione, al progresso tecnologico e alla ricerca, si può produrre meglio in qualità. Questa deve essere la mission di Confagricoltura oggi e per il futuro, essere produttori di beni di qualità in quantità”.
Michele Pisante, professore dell’Università di Teramo, a capo della giuria che ha selezionato le 8 imprese migliori su una rosa di 22 progetti finalisti, ha osservato come “non sia calata l’attenzione al premio nonostante lo scenario pandemico, tante le domande pervenute e in quest’ultima edizione in particolare si registrano innovazioni particolarmente importanti in tutti i comparti produttivi. Innovazione di prodotto e nel processo produttivo che si accompagnano anche al ricambio generazionale. L’auspicio è che queste innovazioni possano essere replicate da altre imprese”.
Le 8 migliori imprese del Premio per l’Innovazione si sono distinte in quattro settori strategici per l’agricoltura:
- per l’innovazione digitale sono stati premiati l’azienda La Canova, a Gambara (Brescia), per aver introdotto innovativi sistemi di irrigazione e fertilizzazione a rateo variabile sulle coltivazioni di mais, e Il Noceto, un’organizzazione di produttori veneti che ha attuato l’interconnessione dei processi di produzione e qualità;
- per l’economia circolare e sostenibilità i riconoscimenti sono andati all’azienda agricola Parapini a Settala (Milano), che punta su precision farming, carbon farming e cover crops e alle Fattorie Menesello, a Lozzo Atestino (Padova), che, con uno dei più antichi allevamenti avicoli italiani, dà vita a fertilizzanti a base totalmente organica;
- per il Novel Food, sugli scudi la startup “BugsLife” della Società Agricola Iraci Borgia a Bevagna (Perugia), che alleva insetti, in particolare la mosca soldato, per la produzione di farine proteiche per il petfood, e l’azienda Rondolino Sca, con sede nella storica Tenuta Colombara a Livorno Ferraris (Vicenza), che ha introdotto un metodo innovativo e un impianto per un prodotto alimentare pronto all’uso a base di gemma di riso.
Tra le imprese non arrivate in finale - ha ricordato peraltro Confagricoltura - diverse realtà che hanno fatto degli alimenti innovativi il proprio core business. I cosiddetti superfood, come la spirulina, gli alimenti a base di canapa, oppure integratori alimentari derivanti da un sottoprodotto del riso. Nella categoria turismo e territorio del Premio, si sono distinte La Cerreta, azienda agricola a Castiglione del Lago (Pg), che ha integrato le sue attività con un percorso di 14 opere d’arte contemporanea en plein air, dislocate nella tenuta, e l’Azienda Al Rocol ad Ome (Brescia), nel cuore della Franciacorta, che alla produzione vitivinicola ha da sempre affiancato l’agriturismo, scommettendo già 30 anni fa sull’appeal del territorio e dell’accoglienza in cantina, con la voglia di proporre sempre qualcosa di nuovo come la blockchain audio-esperienzale, in fase di sviluppo e che dovrebbe essere pronta per il Festival di Franciacorta a settembre, che mette in rete le imprese turistiche, culturali e agroalimentari del territorio e offre pacchetti e servizi personalizzati.
“La nostra scommessa è nata trent’anni fa, siamo stati tra i primi ad aprire un agriturismo in Franciacorta - racconta, a Winenews, Gianluigi Vimercati Castellini, a capo, con la sorella Francesca, dell’Azienda Al Rocol - terminata la tesi di laurea in Economia agraria su integrazione tra turismo e viticoltura in Franciacorta, ho preso spunto dalla realtà dei piccoli vignaioli nello Champagne e ho portato avanti la scommessa di poter mandare avanti la nostra piccola azienda in mezzo a brand famosi e importantissimi come Berlucchi, Cà del Bosco e Bellavista. Da lì abbiamo scelto di puntare su agriturismo e enoturismo. Dopo trent’anni la nostra peculiarità, e siamo sempre più convinti di questa strada, é di fare vendita diretta a chi almeno una volta in trent’anni ha assaggiato da noi in cantina e ci ha stretto la mano. Tutta questa banca data di nomi e di soggetti sul territorio con cui già collaboriamo, dalla guida turistica, al noleggiatore di bici, al ristiorante stellato, la metteremo in un circuito blockchain certificato da offrire al turista. Dovremmo essere pronti, a settembre, per il Festival di Franciacorta”.

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