02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

DALLA PROMOZIONE AI CONSUMI DI VINO, DALLA PAC ALLA CREDIBILITÀ DELL’ITALIA AGRICOLA NEL MONDO: PARLANDO CON IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, SAVERIO ROMANO, A 6 MESI DAL SUO INSEDIAMENTO IN VIA XX SETTEMBRE. PARTENDO DAL DOPO “BUONITALIA” ...

Italia
Il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano

Quando si parla di agricoltura, food e made in Italy, l’attenzione cade immediatamente sul fiore all’occhiello del settore, il vino. Ed è andata così anche oggi nella conferenza stampa sul bilancio del primo semestre di lavoro del Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano: “nel 2010 - precisa Romano - le esportazioni all’estero di vino italiano sono cresciute del 12%, ma non basta”, non tanto per ingordigia, quanto per mero calcolo, “visto e considerato che negli Stati Uniti, un mercato sul quale siamo presenti con forza da sempre, il consumo annuo pro capite non raggiunge i 10 litri. Se si considera che in Italia ne beviamo 40 a testa, potenzialmente possiamo crescere del 400%, senza andare a guardare troppo ai lontani mercati emergenti”. Giusta considerazione, ma occorre ricordare come Buonitalia (l’ente ministeriale di promozione del vino all’estero) sia ormai il passato, ed al momento ci sia un vuoto.
“Vero - dice il Ministro a WineNews - che c’è la necessità di uno strumento che si occupi della promozione del vino all’estero, ma occorre separare la bontà dell’obiettivo da raggiungere dallo strumento con il quale lo si vuole raggiungere: se non funziona ciò che c’è bisogna pensarne un altro”. Non necessariamente un nuovo ente, con il rischio che diventi l’ennesimo carrozzone, visto che le competenze che furono di Buonitalia, potrebbero “essere assunte da altri enti esistenti, come l’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) o l’Isa (Istituto per lo sviluppo agroalimentare), che lo prevedono nello statuto. Ci sono 6 milioni di euro di fondi da spendere ed il Ministero non ha alcuna intenzione di arretrare su questo argomento”.
Rotta verso l’estero, dunque, nonostante l’involuzione dei consumi interni, in picchiata e sotto quota 40 litri pro capite, che non sembrano preoccupare Romano: “non sono d’accordo - spiega a WineNews - con chi vede con preoccupazione il calo dei consumi registrato in Italia nel corso degli ultimi decenni. Se è vero che prima si consumavano 120 litri di vino a testa, è anche vero che 40 anni fa la qualità dei nostri vini non era quella di oggi; si produceva tanto vino da taglio, tanto vino prodotto artigianalmente, ma in una logica diversa da quella di oggi: se ne consuma meno, ma si consuma meglio e lo si apprezza molto di più”.
Ma c’è stato tanto altro di cui parlare, e alla fine è un bilancio tutto sommato positivo, quello che fa il ministro siciliano, che snocciola dati su tutti i fronti caldi, a partire dalla questione più stringente, quella dei fondi comunitari per lo sviluppo rurale, che si lega a doppio filo con il tema di una credibilità del mondo agricolo italiano “delegittimata” da un’eccessiva frammentazione: “entro il 31 dicembre 2011 dobbiamo spendere 871 milioni di euro, di cui 475 messi a disposizione dell’Unione Europea, ma ancora molte Regioni non hanno presentato un piano. Il rischio - spiega il Ministro - è che si ripeta la situazione del 2010, quando l’Italia spese meno del 30% delle risorse”. Per risolvere il problema, secondo Romano, “bisogna responsabilizzare le Regioni, fare in modo che le risorse che non vengono sfruttate, ad esempio, dalla Calabria, l’anno successivo vengano messe a disposizione degli enti più virtuosi”. Un problema sì burocratico, ma anche di coesione nelle sedi europee, “dove l’Italia non riesce proprio a parlare con una sola voce, a differenza della Francia, Paese in cui l’agricoltura è di competenza esclusiva dello Stato”.
I cugini d’Oltralpe, poi, tornano al centro del dibattito anche a proposito del futuro della Pac: “le nostre posizioni ostacolate da Francia e Ciolos? Non è un’affermazione così lontana dalla realtà”, si limita a constatare il Ministro, che ricorda come “l’Italia è stata tra i fautori dell’allargamento a 27 dell’Unione Europea, non vorrei che questo, oggi, ci penalizzasse oltremodo, con una Pac 2014-2020 rivolta più a premiare un concetto estensivo che qualitativo delle culture”.
Il tempo, intanto, stringe e, per il 13 novembre, è previsto il “Forum nazionale dell’Agricoltura”, e la preoccupazione da parte delle organizzazioni degli agricoltori, oltre che dei sindacati, si fa palpabile. Di competenze europea è anche la questione che riguarda gli Ogm, “sui quali la posizione mia - spiega Romano - e del Ministero che rappresento, è netta ed equivale ad un rifiuto totale di un ipotesi che non aiuterebbe minimamente il comparto. Competere con le colture estensive cinesi o sudamericane non salverà la nostra agricoltura, non ci appartiene, dobbiamo necessariamente puntare sulla qualità del made in Italy”. Ed in tal senso, molto è stato fatto con la battaglia per l’etichettatura obbligatoria (battaglia avviata già dall’ex Ministro Zaia e portata avanti poi da Galan), “presente adesso, in maniera ben più comprensibile di prima, nell’olio, nel latte, nei derivati del pomodoro, nella carne di maiale”. Anche se molto resta da fare in tal senso, ed ancora di più se si volge lo sguardo alle problematiche dell’“italian sounding”, “la forma più odiosa di falsificazione, specie perché dietro, la maggior parte delle volte, ci sono proprio ditte italiane, che creano una perdita quantificabile in 50 miliardi di euro l’anno, senza considerare il danno d’immagine che l’eccellenza italiana subisce ogni anno”.
In mezzo, ovviamente, c’è stato spazio anche per affrontare le note vicende politiche che riguardano il Ministro, che si dice “sereno sul voto di fiducia del 28 settembre, che non nasce da motivazioni politiche ma personali: non si giudicherà il mio operato - che considero fin qui positivo - ma una vicenda vecchia di 9 anni, e comunque vada, non abbandoneremo la maggioranza di Governo”.

Focus - I primi 6 mesi del Ministro Romano in cifre
Attività Internazionali
1 Partecipazione alla riunione del G20 Agricoltura
25 Incontri bilaterali
5 Incontri con Commissari Ue
4 Interventi in ambito Fao
Sequestri e attività organismi di controllo
Icqrf
21.000 controlli totali
195 sequestri
5.647.579 in valore, di merci sequestrate
Nac
629 aziende controllate
5 milioni di euro si illeciti contributi contestati
3.367 tonnellate di merce sequestrata
207 milioni in valore di merca sequestrata
Dop Igp e Comitato vini
3 Dop e 3 Igp riconosciute
17 nuovi vini Doc riconosciuti
12 nuovi vini Docg riconosciuti
Fonte: Ministero delle Politiche Agricole


Focus - Dal 23 marzo al 23 settembre 2011: ecco il bilancio ufficiale dell’attività del Ministero delle Politiche Agricole


Sulla politica della qualità
Etichettatura dei prodotti alimentari e politica della qualità
In coerenza con l’impegno assunto di garantire un corretto e funzionale uso dell’etichetta dei prodotti alimentari, lo scorso 8 giugno è stato emanato un provvedimento con il quale si intende assicurare la massima leggibilità alle indicazioni di origine dei prodotti alimentari già obbligatorie per legge.
Partendo dal concetto che l’etichetta deve essere informativa e deve avere i requisiti di chiarezza ed esaustività, si è ritenuto necessario intervenire affinché le informazioni di origine, qualora rese obbligatorie, vengano fornite in modo immediatamente distinguibile dal consumatore, evitando che siano celate dal produttore laddove ritenuto conveniente ai fini di una maggiore remunerazione del prodotto.
Il provvedimento riguarda i seguenti prodotti: l’olio di oliva, le carni bovine e di pollame, il miele, il latte fresco e la passata di pomodoro.
Nel comparto vitivinicolo, il tema dei diritti di impianto ha generato perplessità condivise nell’intero settore. Per questo il Ministro Romano ha sottoscritto la lettera congiunta con altri Paesi dell’Ue ed inviata al Commissario all’agricoltura Ciolos per ribadire la contrarietà italiana all’ipotesi di liberalizzazione e per chiedere il mantenimento dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo oltre il 2015. L’obiettivo comune è tutelare la qualità delle produzioni italiane e la garanzia del reddito per i vitivinicoltori, finalità certamente non perseguibili attraverso l’aumento incontrollato del prodotto immesso al consumo.

Prodotti Dop e Igp
I prodotti a denominazione d’origine rappresentano un patrimonio di valore per l’Italia e dimostrano la vocazione dei nostri territori a produrre eccellenza. In tale ambito è stato forte l’impegno per proteggere nuovi prodotti meritevoli di tutela. In particolare negli ultimi sei mesi sono state riconosciute nuove Dop e Igp che riconfermano la posizione di leadership del nostro Paese nel settore. Parallelamente forte è stato l’impegno nel settore vinicolo per la tutela di nuove Docg, Doc e Igt.

Tabacco
Il Ministro ha firmato quattro accordi programmatici che garantiscono l’acquisto della produzione italiana da parte di Philip Morris, British American Tobacco Italia, Japan Tobacco International e Manifatture Sigaro Toscano. L’obiettivo di queste intese è quello di garantire una prospettiva di crescita e di sviluppo al comparto tabacchicolo italiano, che occupa circa 60 mila persone.
Sulla promozione
Si riportano qui di seguito le iniziative varate:
Ocm Vino - Promozione nei mercati dei Paesi terzi. Nel periodo sono stati approvati 12 progetti di varia durata (annuale, biennale, triennale) per la promozione del vino nei mercati dei Paesi terzi a valere sulla quota nazionale per complessivi euro 47.799.820,77;
Programmi di informazione e promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari nei mercati dei Paesi terzi. Nel periodo sono stati preselezionati e trasmessi alla Commissione per la seconda fase di valutazione e l’approvazione 5 progetti di informazione e promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari (olio di oliva, agricoltura biologica, mela, floricoltura, formaggi) nei mercati dei Paesi terzi;
Programmi di informazione e promozione dei prodotti ortofrutticoli freschi destinati al mercato interno e ai Paesi terzi. In considerazione dell’emergenza per effetto dell’epidemia causata dal batterio E. Coli e della conseguente crisi del settore ortofrutticolo, sono stati preselezionati e trasmessi alla Commissione per il secondo livello di valutazione e l’eventuale approvazione 2 progetti di informazione e promozione del settore ortofrutticolo;
Promozione del vino “Friulano” (ex Tocai). Nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto il 2 aprile 2009 tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si è provveduto a concedere euro 1.500.000,00 per la realizzazione del programma di iniziative calendarizzate nel 2011 per la promozione del vino “Friulano” (ex Tocai) in ambito nazionale;
Progetto “Pesche in spiaggia”. È stato concesso un contributo di euro 384.000,00 in favore del Consorzio di tutela della Pesca e Nettarina di Romagna Igp, Consorzio di tutela della Pesca di Leofonte, per la realizzazione di iniziative di informazione e promozione nelle principali spiagge italiane con l’obiettivo di incrementare il consumo di frutta;
Contributi ad iniziative di informazione e di comunicazione per la valorizzazione delle produzioni, la tutela della salute dei consumatori, l’educazione alimentare e le altre attività di competenza del Ministero delle politiche agricole e forestali. Nel periodo sono stati concessi contributi per complessivi euro 4.357.675,00 in favore di vari beneficiari per la realizzazione di iniziative di informazione e comunicazione relative a programmi di educazione alimentare, promozione del patrimonio agroalimentare, promozione dei prodotti di qualità, promozione di prodotti tipici e del territorio, tutela della salute del consumatore, ecc., promossi da soggetti pubblici e privati;
Agli interventi in questione si aggiungono quelli demandati alla Gestione Commissariale ex Agensud che, per quanto di competenza, ha provveduto alla individuazione di criteri e modalità per la concessione di contributi in favore di piccole e medie imprese attive nel settore della produzione di prodotti agricoli di qualità.

Attività di comunicazione ed educazione in tema di prodotti di qualità
Particolare attenzione è stata dedicata al tema dell’educazione alimentare annunciando lo sviluppo del programma “Frutta nelle scuole”. E’ stata conclusa con esito positivo la seconda annualità (anno scolastico 2010-2011) del programma per un impiego di risorse assegnate dalla Commissione Europea che ammonta a circa 36 milioni di euro. La terza annualità, anno scolastico 2011-2012, (assegnazione di circa 34 milioni di euro) è in procinto di partire.

Piano di Comunicazione e Promozione del Ministero
È stato elaborato ed approvato il Piano di Comunicazione e Promozione del Ministero. Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza per la promozione e la comunicazione della qualità dei nostri prodotti agroalimentari e nel sostegno alle filiere del comparto agricolo e della pesca. Il Piano prevede investimenti in Italia e all’estero e mira ad una valorizzazione efficiente del brand Made in Italy.

Sulla tutela
Che il libero mercato non possa prescindere da regole che ne controllino la correttezza dei rapporti tra soggetti è un dato di fatto; che tali regole siano rese sempre più urgenti da scambi commerciali che interessano grandi volumi e lunghe distanze è poi evidente. Per tale motivo si è proceduto all’emanazione di appositi atti che garantiscano la correttezza delle transazioni commerciali delle carni bovine e suine, in particolare per quel che riguarda la classificazione delle carcasse, a tutela dell’acquirente, ma anche a garanzia della competitività dell’impresa fornitrice.

Sulla certezza
La certezza del diritto rappresenta un pilastro di ogni democrazia, e la sua garanzia deve essere assicurata a tutela di tutti i cittadini: su questa base si è deciso di adeguare alcune disposizioni relative al sistema delle quote latte, così come indicato nella relazione conclusiva della Commissione di indagine istituita nel 2009. Le nuove regole consentiranno di determinare in modo univoco i quantitativi di latte prodotti, in modo da rendere inoppugnabile l’imputazione delle multe per il futuro.

Sulla competitività
Escherichia coli
La crisi conseguente ai casi di contagio da Escherichia coli, che ha coinvolto numerosi prodotti ortofrutticoli estivi, in particolare pesche e nettarine, ha evidenziato la debolezza delle misure attualmente previste dalla regolamentazione comunitaria per la prevenzione e la gestione delle crisi. La necessità di fornire agli Stati membri strumenti di intervento adeguati ha portato il nostro Paese, di concerto con Francia e Spagna (partner del Gruppo Misto ortofrutta), a intensificare, a tutti i livelli, la pressione sulla Commissione europea affinché vengano prese in considerazione una serie di proposte, tra le quali: l’incremento delle indennità di ritiro, l’aumento della percentuale di prodotti ritirabile, la creazione di un osservatorio comunitario per i prezzi e le produzioni e l’estensione degli aiuti ai produttori non associati in Op (nei casi conclamati di grave crisi). L’azione unitaria dei tre Paesi si è sviluppata anche in seno al Consiglio dei Ministri europei del 20 settembre ed ha riguardato anche la necessità di lavorare a un intervento su larga scala sui prezzi di entrata dei prodotti agricoli che garantisca stabilità al mercato.

Fondi comunitari per lo sviluppo rurale
Entro il 31 dicembre 2011 devono essere spesi 871 milioni di euro, di cui 475 milioni sono messi a disposizione dall’Unione europea. Per tenere alto il livello di attenzione su questo settore, le cui competenze sono in capo alle Regioni, già nel mese di luglio è stato trasmesso alla Conferenza Stato Regioni un dettagliato rapporto sulla spesa di ciascun programma, in cui sono contenute proposte concrete per recuperare i ritardi accumulati. Tra queste, si ricorda il potenziamento delle postazioni di assistenza tecnica delle Regioni più in difficoltà, la condivisione con le Regioni delle iniziative volte a facilitare il dialogo con il mondo del credito e la semplificazione, in accordo con Agea, delle procedure per l’accesso agli aiuti, in particolare per le misure a superficie. Aldilà delle problematiche burocratico-amministrative, sulle quali si è già lavorato, la carenza di liquidità non permette alle imprese di procedere nella realizzazione degli investimenti programmati, rallentando conseguentemente le richieste di contributo sui Programmi di sviluppo rurale. Per questo, è stata prospettata alle Regioni un’ulteriore iniziativa, volta al trasferimento sui Programmi di sviluppo rurale di una serie di progetti per infrastrutture strategiche nel settore della bonifica e dell’irrigazione che, in quanto immediatamente cantierabili, sarebbero in grado di utilizzare i finanziamenti comunitari in tempi molto rapidi.

Zootecnia
L’intenso lavoro di negoziazione svolto di concerto con le Regioni, ha consentito di sbloccare i fondi destinati al miglioramento genetico del bestiame e al mantenimento di una rete unitaria di assistenza tecnica sul territorio nazionale. L’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni ha portato all’assegnazione di 25 milioni di euro in favore del settore zootecnico e sono stati destinati anche 5,7 milioni di euro al potenziamento dei servizi fitosanitari regionali, le cui carenze avevano provocato l’avvio di una complessa procedura d’infrazione da parte della Commissione europea.

Calamità naturali
Con decreto del 29 agosto 2011, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il Ministro ha provveduto a ripartire le risorse 2011 del Fondo di solidarietà nazionale, pari a 29,5 milioni di euro, tra quelle Regioni e Province autonome nei cui territori si sono verificate avversità atmosferiche, la cui eccezionalità è stata riconosciuta dal Mipaaf, per consentire alle stesse di erogare agli agricoltori aiuti per la ripresa economica e produttiva.

Assicurazioni agevolate
Le incertezze degli anni passati, causate dall’assenza di risorse finanziarie, sono state superate grazie anche alla possibilità di attingere ai finanziamenti comunitari. Nella campagna 2010, le assicurazioni agevolate hanno infatti potuto beneficiare di fondi aggiuntivi, rispetto a quelli stanziati inizialmente (da 113,333 milioni di euro a circa 143,947 milioni di euro), grazie alle procedure attuate dal Mipaaf, che hanno permesso di intercettare le economie di spesa realizzate da altre misure previste dai programmi dell’articolo 68 del regolamento Ce 73/2009 e dell’Organizzazione Comune di Mercato del vino. In questo senso, quindi, oltre a rappresentare un risparmio per lo Stato, la misura assicurazioni ha anche permesso al nostro Paese di utilizzare a pieno le risorse comunitarie messe a disposizione dall’Unione europea che, diversamente, sarebbero tornate nelle casse di Bruxelles.

Cooperazione agricola
E’ stata istituita, presso il Ministero, la Consulta permanente di confronto sulla Cooperazione Agricola, fortemente attesa dalle Organizzazioni di Rappresentanza Cooperativa, quale supporto nella definizione di una politica agricola volta allo sviluppo del settore cooperativo agricolo ed agroalimentare, con l’obiettivo di affrontare specifiche tematiche e individuare le relative linee di intervento e sviluppo. Alla Consulta permanente presieduta dal Ministro partecipano oltre al Capo di Gabinetto e aiCapi Dipartimento del Mipaaf, i Presidenti delle Organizzazioni di rappresentanza delle cooperative agricole ed Esperti in materia di politica agricola.

Il futuro della pac
Con la presentazione da parte della Commissione Europea della comunicazione sul futuro della Pac, avvenuta nel mese di novembre 2010, ha avuto inizio una prima fase negoziale. Il negoziato si presenta molto difficile ed articolato. Il percorso intrapreso con le precedenti riforme della Pac e basato sul principio del disaccoppiamento sarà maggiormente esasperato nella prossima riforma, che rischia di essere improntata a semplicistici criteri basati sul mero concetto dell’estensione delle aziende, abbandonando, di fatto, qualsiasi criterio legato alla produttività, alla qualità ed agli investimenti. La successiva presentazione delle proposte afferenti alle prospettive finanziarie dell’ Unione Europea per il periodo programmatico 2014/2020, avvenuta nel mese di giugno scorso, ha completato il quadro riguardante le dotazioni finanziarie della Pac, che si presentano penalizzanti per il nostro Paese. Sull’intera vicenda è stato profuso da subito il massimo impegno ed il massimo livello di attenzione. Un’analisi approfondita della tematica è stata immediatamente avviata dai servizi del Ministero. Costante è stato l’impegno a Bruxelles. Il Ministro ha avuto periodici incontri con i Commissari all’Agricoltura Ciolos e alla Pesca Damanaki, nonché con il Presidente della Commissione agricoltura del Pe De Castro. In ambito nazionale sono stati effettuati una serie di incontri con gli altri Dicasteri competenti per coordinare al meglio la posizione italiana in ambito europeo ed affrontare, di conseguenza, con la massima determinazione le problematiche afferenti alla dotazione finanziaria della Pac. Per favorire il raggiungimento di una posizione unitaria di tutto il comparto, infatti, il Ministro Romano ha convocato per il prossimo novembre il Forum nazionale dell’Agricoltura, che si terrà a Cremona ed al quale parteciperanno tutte le organizzazioni del comparto.

Organismi geneticamente modificati (Ogm)
Tenuto conto della posizione assunta dalle Regioni sulle linee guida di coesistenza tra colture geneticamente modificate, convenzionali e biologiche, è stato chiesto di verificare l’esistenza delle condizioni per l’attivazione della clausola di salvaguardia nei confronti del mais transgenico. A livello europeo, è stata sostenuta la proposta legislativa della Commissione europea, che assegna agli Stati membri un ruolo più importante nell’autorizzazione alla coltivazione di Ogm. Per quanto riguarda la sperimentazione, è stato concluso l’iter di definizione di un protocollo di sperimentazione di una varietà di riso Ogm, utilizzabile nella produzione di farmaci per malattie rare, sul quale siamo in attesa del parere tecnico del Ministero dell’Ambiente.

Politica a tutela degli indigenti
Il programma di distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti rappresenta la misura della Pac con il più ampio consenso da parte dell’opinione pubblica: esso ha consentito di supportare i bisogni primari della parte più debole della popolazione europea, quella che più di altre non ha alcuna possibilità di reazione di fronte alle difficoltà economiche. La dotazione della misura è pari a 500 milioni di euro di cui solo l’Italia ne impegna 120 milioni. Oltre ad una concreta funzione sociale, questo programma ha svolto anche un ruolo assai importante negli equilibri complessivi della Pac, sia per la gestione delle scorte d’intervento che per la stabilizzazione dei prezzi. Oggi, a seguito di una sentenza della Corte di giustizia europea, il programma rischia una forte riduzione delle proprie risorse, con conseguenze nefaste per le fasce di popolazione che ne beneficiavano. Per tale ragione, nel corso del Consiglio Agricoltura e Pesca del 20 settembre, l’Italia ha chiesto agli altri Paesi membri di evitare il preventivato taglio di risorse, garantendo al contrario la massima copertura dei bisogni primari delle persone meno fortunate.

Agroenergie
Il Ministero è fortemente impegnato nel favorire lo sviluppo del settore della produzione di energia da fonti rinnovabili agricole, le cosiddette “agroenergie”, attraverso le quali è possibile contribuire a valorizzare le filiere agro-alimentari presenti sul territorio, integrando il reddito dei produttori primari e, in molti casi, anche contribuendo a risolvere problemi di natura ambientale legati alla valorizzazione di sottoprodotti e di biomasse agricole, al miglioramento della sostenibilità delle pratiche agricole. In questo senso il Ministero, per quanto di sua competenza, sta lavorando a una serie di Decreti attuativi che riguardano il sistema degli incentivi, le certificazioni, i rapporti con il Gestore dei servizi energetici e l’istituzione di un tavolo di filiera. Ulteriori possibilità di sviluppo per il settore possono derivare dal sostegno alla crescita della filiera del biogas e dalle altre energie da fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare.

Bonifica ed irrigazione
Sono state ultimate le procedure per l’avvio del Piano irriguo nazionale, che prevede la realizzazione di 418 milioni di euro di investimenti nel Regioni Centro Nord, in opere infrastrutturali strategiche nel settore dell’irrigazione e della bonifica. Per le Regioni del Sud, le cui competenze sono in capo alla Gestione Commissariale ex Agensud, si segnala che la Delibera Cipe n. 92 del 18/11/2010 che finanzia il Nuovo Programma Irriguo per le Regioni dell’Italia meridionale è stata pubblicata sulla G.U. del 28/3/2011. La Gestione Commissariale ha quindi provveduto a dare impulso all’effettiva attuazione del Programma fissando separate riunioni con ciascuna delle 8 Regioni interessate (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna), e con la presenza dei 29 Consorzi di Bonifica beneficiari del finanziamento di complessivi 36 interventi infrastrutturali irrigua per un valore di oltre 176 Milioni di euro.

Attività di vigilanza, controllo della qualità e contrasto alle frodi
L’attività di contrasto e di repressione delle frodi e delle contraffazioni alimentari rappresenta una delle priorità per il Ministero e si sviluppa attraverso l’azione degli organismi di controllo preposti, ovvero l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, il Corpo forestale dello Stato, il Comando Carabinieri politiche agricole e alimentari e la Guardia Costiera. Per favorire la massima cooperazione e efficacia il Ministro ha sostenuto il lavoro di coordinamento dei vari organi sotto la supervisione dell’Icqrf. Il lavoro congiunto di questi quattro organismi ha consentito di realizzare quasi 300 mila controlli, più di 25 mila sanzioni e sequestri per oltre duecento milioni di euro di milioni di euro.

Accordi internazionali
I negoziati per la revisione degli accordi di libero scambio con i Paesi del Mediterraneo sono proseguiti e si sono conclusi quelli con la Tunisia. L’obiettivo in questo ambito è stato quello di assicurare una adeguata protezione delle produzioni mediterranee e la reciprocità in tema di regole di produzione a cui sono sottoposti i produttori nazionali, nonché il reciproco riconoscimento delle Indicazioni geografiche. Riguardo l’inizio dei negoziati con i paesi del Mercosur, la Commissione ha presentato studi di impatto per un possibile accordo di libero scambio. Su questa base sono stati predisposti i documenti sulla posizione che l’Italia dovrebbe assumere nel corso dei negoziati a sostegno e difesa delle produzioni nazionali. Sono inoltre continuati i negoziati per accordi di libero scambio tra l’Ue e l’India, la Malaysia, Singapore, il Canada. Con la Cina sono continuati gli incontri per un reciproco riconoscimento delle Indicazioni geografiche. Lo scorso mese di giugno si sono chiusi i lavori del G20 agricolo, nel corso del quale è stato adottato l’Action Plan per contrastare il fenomeno della volatilità dei prezzi dei beni agricoli ed alimentari. In tale contesto si è costituito l’Amis (sistema informativo dei mercati agricoli), strumento di coordinamento e monitoraggio delle informazioni a livello internazionale sulle statistiche agricole, finalizzato al miglioramento dei sistemi informativi e dei collegamenti con i sistemi di allerta in grado di valutare e percepire i rischi della volatilità dei prezzi. L’Action Plan prevede inoltre un’azione di coordinamento in materia di ricerca sul frumento, compreso il frumento duro. Ciò porterà sicuramente beneficio all’Italia non solo a livello scientifico, ma a cascata anche per i produttori impegnati nella coltivazione di questa eccellenza italiana. L’Action Plan adottato dal G20 sulla volatilità dei prezzi dei beni agricoli sarà integrato nella dichiarazione dei Capi di Stato e di Governo che si terrà a Cannes nel prossimo mese di novembre.

Pesca marittima e acquacoltura
Riforma della Politica comune della pesca
Nell’ambito della riforma della Politica comune della pesca, è stato istituito un Gruppo ad hoc con la presenza di tutte le componenti rappresentative del settore, ivi compresa la componente scientifica, con l’obiettivo di individuare una strategia condivisa nella presentazione delle proposte di riforma. Al riguardo, il 21 luglio scorso si è tenuto un incontro con i funzionari della Commissione europea per la presentazione di un primo pacchetto di proposte. La proposta di base -finalizzata a sostituire il Regolamento (Ce) n. 2371/2002 - concerne alcuni principi fondamentali quali l’eliminazione dei rigetti in mare, l’introduzione delle concessioni trasferibili, l’adattamento della dimensione delle flotte alle possibilità di pesca, il miglioramento dei servizi nell’ambito dell’organizzazione dei mercati. Per la definizione della posizione italiana è stato programmato per il gennaio 2012 il Forum nazionale della Pesca che si terrà a Mazara del Vallo.

Testo unico per il riassetto, il riordino, il coordinamento e l’integrazione della normativa nazionale in materia di pesca e di acquacoltura
L’articolo 28 della Legge Comunitaria 2009 ha delegato il Governo ad adottare un unico testo normativo per il riassetto, il riordino, il coordinamento e l’integrazione della normativa nazionale in materia di pesca e di acquacoltura anche al fine di dare completa attuazione agli obiettivi previsti dall’istituzione di un regime comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale. I criteri direttivi indicati dalla norma attengono, in particolare, il ricambio generazionale e la valorizzazione del ruolo multifunzionale delle imprese di pesca e dell’acquacoltura, l’individuazione di fonti alternative di reddito nell’ottica dello sviluppo sostenibile del settore e della gestione razionale delle risorse biologiche del mare, nonché l’incentivazione della multifunzionalità delle imprese. Un primo schema di decreto attuativo, unitamente alle relazioni di rito, è stato inoltrato dall’Ufficio Legislativo alla Presidenza del Consiglio-Dipartimento delle Politiche Europee - per il successivo iter del provvedimento ed è prevista una riunione con tutti gli altri Ministeri per il prossimo 4 ottobre, presso il Dipartimento delle politiche europee.

Interruzione temporanea dell’attività di pesca per l’anno 2011 - Fermo
Lo scorso 4 agosto è stato adottato il decreto direttoriale recante modalità attuative del Decreto del 15 luglio 2011 inerente la determinazione dei criteri e delle modalità di erogazione degli aiuti alle imprese di pesca che effettuano l’interruzione temporanea obbligatoria. Si tratta di un provvedimento che vede coinvolte circa 2.600 unità abilitate ai sistemi strascico e volante con una media di tre imbarcati per unità. La relativa copertura finanziaria è stata garantita con il decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 che ha, tra l’altro, stanziato 22 milioni di euro per l’attuazione di un fermo obbligatorio dell’attività di pesca per un periodo massimo di 45 giorni consecutivi. In parallelo è stata anche adottata un’iniziativa che impegna le aziende marinare ad assicurare interventi ambientali di pulizia dei fondali e delle spiagge da materiale di risulta.

Gestione e conservazione risorse ittiche
Sono stati emanati atti e/o decreti significativi relativi all’esercizio dell’attività di pesca, come i due decreti disciplinanti l’uso delle reti derivanti e in particolare le “ferrettare”: il primo, formalmente adottato con D.M, il primo luglio, è stato oggetto di impugnazione e verrà deciso nel merito in primo grado, mentre il secondo è stato approvato in sede di Commissione Consultiva Centrale del 13 settembre. Nella medesima occasione è stata decisa la proroga dell’attrezzo “idrorasca” nelle aree assentite in concessione dalla Regione Emilia Romagna.

Attività legislativa
Sono stati adottati interventi normativi di primaria importanza, in grado di incidere significativamente sul quadro giuridico che disciplina il settore agricolo, alimentare e della pesca. In particolare si ricorda il decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito dalla legge 12 luglio 2011, n. 106 che contiene disposizioni in materia di Iva per le cessioni o le importazioni di tabacco lavorato nonché chiarimenti relativi ai requisiti di ruralità degli immobili ai fini dell’applicazione dell’Ici. Inoltre il decreto contiene disposizioni in tema di cessione dei crediti comunitari, erogati nell’ambito della Politica Agricola Comune. Con il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria coerenti con gli obiettivi di manovra condivisi in sede europea” , convertito con modificazioni dalla L. 15 luglio 2011, n. 111 sono state introdotte ulteriori misure. In particolare il decreto in questione contiene lo stanziamento per il “fermo temporaneo dell’attività di pesca” disposizioni innovative per la difesa delle imprese agricole in stato di crisi attraverso la revisione dei meccanismi di esposizione debitoria. In particolare, per le imprese agricole in difficoltà la manovra prevede:
- lo strumento della cosiddetta esdebitazione (Legge Romano), che consentirà agli imprenditori di usufruire delle norme in materia di assistenza alle imprese già vigenti per altri settori economici. Si tratta di un’estensione giuridica al comparto agricolo finora escluso e che permetterà di affrontare le situazioni di crisi o di insolvenza attraverso gli accordi di ristrutturazione dei debiti che libereranno l’imprenditore dai pesi residui verso i creditori concorsuali non soddisfatti. La ripresa dell’attività sarà altresì supportata da garanzie fornite dall’Ismea.
- la transazione fiscale che permetterà agli agricoltori indebitati con il fisco la soluzione potranno delle proprie pendenze debitorie con finanziamenti statali. La norma introduce un sistema che rappresenta una svolta epocale nel quadro giuridico settoriale andando a favorire gli agricoltori nel rapporto con le agenzie fiscali e gli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatoria.

Riforma Assi ex-Unire
Al fine di dare risposta alla perdurante crisi dell’ippica e raggiungere gli obiettivi di crescita del settore, di riduzione della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche coinvolte, d’incremento dell’efficienza e miglioramento della qualità dei servizi oltre a quello di assicurare la trasparenza e l’imparzialità dello svolgimento delle attività di gara nel settore l’Unire è stato trasformato in Assi e sono in corso di definizione i regolamenti necessari a completare tale riforma.

Riorganizzazione dell’amministrazione e degli uffici di diretta collaborazione
E’ stato dato corso alla riorganizzazione dell’amministrazione degli uffici di diretta collaborazione al fine di rendere sempre più efficaci ed efficienti l’azione del Ministero e l’attuazione dell’indirizzo politico. Tale processo è stato avviato con l’approvazione dello schema di Dpr di riordino ministeriale adottato dal Consiglio dei ministri il 28 luglio scorso e che si concluderà entro fine ottobre con l’approvazione definitiva.

Attività programmate e in corso di perfezionamento
Nazionali
Forum nazionale dell’Agricoltura che si terrà a Cremona nel mese di novembre 2011
Forum nazionale della Pesca che avrà luogo a Mazara del Vallo nel mese di gennaio 2012
Internazionali
Partecipazione del Ministro alla Fiera dell’agroalimentare di Anuga (Colonia) 8 ottobre 2011
Visita di Stato nella Federazione Russa ed incontro con il Ministro omologo
Missioni economiche nella Repubblica Popolare Cinese, nella Repubblica Argentina e Repubblica dell’India con i cui Governi sono in corso i relativi contatti preparatori.

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024