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DALLA VECCHIA ETICHETTA AL QR CODE: COME CAMBIA LA BOTTIGLIA, DAL NOME DEL VINO E DELL’AZIENDA ALLA STORIA A PORTATA DI MANO. BASTA UN CLICK E SI ENTRA IN CANTINA

Italia
Ecco il Qr Code

In un mondo in cui il consumatore è sempre più informato, la classica etichetta sembra proprio non bastare più ad accontentarlo, ed anche la contro etichetta non è sufficiente. La soluzione? Il “Qr code”, non una novità assoluta, ma un “mondo” ancora tutto da esplorare: al consumatore regala la possibilità di saperne di più sul vino appena acquistato (o appena aperto), mentre al produttore offre un modo unico di raccontare grandi storie, magari in lingue diverse in base ai mercati, sul proprio vino, semplicemente fotografando il codice con uno smartphone. Il prossimo step? Il Near Field Communication, che incorpora un chip a frequenze radio all’interno del tag.

La domanda che si sono posti Oltreoceano è però se i consumatori, effettivamente, usino o meno le infinite possibilità del Qr code, e se sia utile come si crede. Le risposte, di appassionati e produttori, sono tutte nel segno dell’ottimismo, perché è un modo tutto nuovo di sentirsi vicini all’azienda ovunque si sia, avendo la possibilità di conoscerne la storia e la tradizione con un click, mentre per gli imprenditori è una possibilità unica di rinverdire il rapporto con i clienti, aggiornando continuamente i contenuti, in modo da fidelizzare il wine lover e non farlo sentire mai “solo”, per non parlare delle comodità di potersi presentare, nel vero senso della parola, ai nuovi mercati in decine di lingue diverse, senza muoversi dalla sede centrale: un’innovazione, che se usata bene permette davvero bene.

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