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VINO E CRITICA

Dalle Dolomiti all’Etna: i “Wines of the Year 2024: Italy” secondo il magazine Uk “Decanter”

A firmarli, Ferrari, Poggio di Sotto, Conti Costanti, Tenuta San Guido, San Leonardo, G.B. Burlotto, Bertani, Allegrini, Girolamo Russo e Florio
ALLEGRINI, BERTANI, BOLGHERI, COMM. G.B. BURLOTTO, CONTI COSTANTI, DECANTER, DOLOMITI, ETNA, FERRARI, FLORIO, GIROLAMO RUSSO, LANGHE, MARSALA.CRITICA ENOICA, MONTALCINO, POGGIO DI SOTTO, SAN LEONARDO, TENUTA SAN GUIDO, VALPOLICELLA, WINES OF THE YEAR, Mondo
I “Wines of the Year 2024: Italy” secondo il magazine Uk “Decanter”

Dai vigneti che si arrampicano sulle Dolomiti a quelli che si inerpicano sull’Etna, passando per la classicità delle Langhe, di Bolgheri, della Valpolicella e di Montalcino, e per la storicità di Marsala: è un compendio del vino italiano in dieci grandi bottiglie, la lista dei “Wines of the Year 2024: Italy” del magazine Uk “Decanter”, firmata dall’Italy Regional Editor, James Button.
Si parte con le bollicine, grandi protagoniste della stagione delle feste, e con un caposaldo della spumantistica italiana, come il Riserva Lunelli 2009 di Ferrari, Trentodoc di assoluto pregio firmato dalla cantina di riferimento del territorio. Poi tocca alla Toscana, prima con Montalcino, con i vini di due riferimenti qualitativi del territorio, ovvero il Brunello di Montalcino 2019 di Poggio di Sotto, cantina del gruppo ColleMassari di Claudio Tipa, ed il Brunello di Montalcino 2019 della storica Conti Costanti. E non manca la stella più luminosa del territorio di Bolgheri, ovvero il Sassicaia 2021 della Tenuta San Guido, la cantina-mito della famiglia Incisa della Rocchetta.
Si vola nelle Langhe, invece, e in uno dei suoi cru più famosi, con il Barolo Monvigliero 2020 di G. B. Burlotto, nome tra quelli che hanno segnato la storia del territorio, così come è un vino da antologia il San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2019 della Tenuta San Leonardo, perla della famiglia Guerrieri Gonzaga. Non può mancare l’Etna, territorio che ormai non è più una novità, ma una realtà affermata del vino italiano, con una delle sue cantine più celebrate, la Girolamo Russo, con l’Etna Rosso Feudo 2022, per poi andare nella Valpolicella, il grande territorio rossista del Veneto, con i vini di due top brand, l’Amarone della Valpolicella Classico 2019 di Allegrini, ed il single vineyard Ognisanti di Novare Valpolicella Classico Superiore 2020 di Bertani, del gruppo Angelini Wines & Estates.
Con una chiusura peculiare, che viene dalla Sicilia e parla di storia, con il Semisecco Superiore Riserva Marsala 2001 di Florio (oggi del gruppo Duca di Salaparuta), ricordo di quella rotta che, tra Marsala e Londra vide il celebre vino siciliano veleggiare verso l’Inghilterra, dalla fine del Settecento, per volontà del mercante inglese John Woodhouse.

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