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DAVIDE GAETA, CONSIGLIERE DELEGATO UNIONE ITALIANA VINI, AL QUOTIDIANO ECONOMICO "ITALIA OGGI": "IL MERCATO E' DIVISO IN DUE LIVELLI: OTTIMO MOMENTO PER QUELLI CHE HANNO INVESTITO SUL BRAND, DIFFICOLTA' PER IL VINO INDIFFERENZIATO"

"In Italia, il mercato si divide in due livelli. Chi ha investito in una seria politica di marchio ha il vantaggio di riscuotere grandi risultati. Soprattutto in questo periodo, forse il più felice della storia del settore. C'è anche da aggiungere che il livello medio è cresciuto, l'immagine di prodotto è ben qualificata anche all'estero e l'export ci garantisce un ottimo ingresso nei mercati statunitensi, giapponesi e nordeuropei. Il secondo livello di mercato, invece, comprende il vino indifferenziato, che lamenta l'assenza di una politica di brand. E' il cosiddetto vino sfuso, non riconducibile a proprietà precise. In questo caso, ci possono essere difficoltà": è l'opinione del consigliere delegato dell'Unione Italiana Vini e docente di marketing dei prodotti agroalimentari all'Università di Milano, David Gaeta, che, in un lunga intervista al quotidiano economico "Italia Oggi" (gruppo Class), fa il bilancio del mercato italiano "che vale 16.000 miliardi di fatturato, di cui un terzo dalle esportazioni, con un 2001 è in crescita".

Gaeta, inoltre, si sofferma anche su altri due importanti aspetti del mercato del vino: il primo è quello che "il marketing ha conquistato anche questo settore: sono nate divisioni marketing che seguono attività di promozione e comunicazione, prima appannaggio solo delle aziende di "bollicine"; il secondo è che "è mutato il sistema distributivo: la concetrazione nella grande distribuzione, che assorbe il 30% delle vendite". "Per le aziende che hanno conquistato i mercati internazionali - spiega ancora Gaeta - ci sarà un incremento delle vendite sia in termini di valore sia di quantità, come del resto ci sarà una stasi per i vini indifferenziati, che soffriranno in termini di prezzo, così come è avvenuto nel 2000".

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