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DIVIETI ESTESI AD AMBULANTI, CHIOSCHI E CIRCOLI, PROVVEDIMENTI PARTICOLARI PER NEOPATENTATI E PROFESSIONISTI, STOP VENDITA NEI LOCALI ALLE 3: A FIPE-CONFOCMMERCIO PIACE LA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA APPROVATA DALLA CAMERA ...

“La riforma del codice della strada liberata a Montecitorio estende divieti e multe, sia pure con diverse modalità, ad un’ampia sfera di chi commercia l’alcol. Il testo attuale, dunque, contiene più luci che ombre”: è il commento del presidente Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Lino Enrico Stoppani sul testo di riforma del codice della strada, in particolare nella parte riguardante i divieti sull’alcol, approvato dalla Camera dei Deputati.
“Il divieto - prosegue Stoppani - adesso è esteso oltre che agli esercenti anche agli ambulanti, chioschi all’aperto e circoli privati. Positive sono anche le introduzioni di provvedimenti particolari rivolti a neopatentati e conducenti professionisti”. In base al nuovo testo, inoltre, le discoteche e altri locali dove si fa spettacolo e intrattenimento (già soggetti ad obbligo di precursore e esposizione di tabelle con tassi alcolemici) potranno cessare di servire e vendere alcol alle 3, anziché alle 2. Gli esercenti, infine, sono obbligati a dotarsi di tabelle e precursori chimici o elettronici solo se chiudono dopo le 24. “Apprezzamento” al testo arriva anche da Renato Giacchetto, presidente Silb-Fipe (Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo).
Secondo Fipe, rispetto alla precedente riforma del codice della strada (legge 160/2007) il provvedimento contiene maggiori limiti sia per i cittadini, sia per gli imprenditori, ed è quindi da apprezzare che sia stato aumentato il numero dei soggetti che gestiscono l’alcol sui quali si abbatteranno le restrizioni, così come appare accettabile la logica con cui queste sono state articolate. “L’alcol e il modo in cui questo viene consumato - spiega Stoppani - è da considerarsi un fenomeno sociale e una federazione di categoria anche nel difendere gli interessi dei propri associati, deve sempre tenere presente il livello di responsabilità sociale, soprattutto quando le devianze riguardano la sfera giovanile”.
“Per gli esercenti - aggiunge Stoppani - è un sacrificio meno pesante rispetto all’ipotesi iniziale voluta in Senato di obbligare tutti i ristoranti, a prescindere dall’orario di chiusura dell’attività, a dotarsi di etilometri il cui costo si aggira attorno ai 400 euro, e di esporre le tabelle. Ed è un bel passo avanti anche all’ipotesi di cessare la somministrazione in maniera indiscriminata entro le due di notte, come si era tentato di fare sempre in Senato. Il provvedimento nel suo insieme si pone l’obiettivo nobile di ridurre gli incidenti stradali, molti dei quali mortali, dovuti alla guida in stato di ebbrezza. Se sarà centrata questa meta potremo saperlo solo fra qualche anno, ma il dubbio è lecito. L’esperienza insegna - conclude Stoppani - che i divieti da soli servono a poco e che anzi possono produrre per paradosso l’effetto contrario a quello auspicato. Forse, piuttosto che vietare l’alcol sarebbe più efficace lavorare su un altro concetto: non bisogna abusare dell’alcol perché fa male e non perché è proibito. Continueremo a lavorare a livello europeo per la stesura di una direttiva che preveda l’obbligatorietà di sensori all’interno delle automobili in grado di bloccare l’accensione del motore se il conducente è in uno stato psicofisico alterato”.
Per il presidente Silb-Fipe Renato Giacchetto, lo spostamento di un’ora dell’inizio del divieto di commercio degli alcolici nei locali che svolgono intrattenimento danzante previsto dal testo di riforma, rappresenta “la giusta mediazione per non punire chi non guida. Non va infatti dimenticato che i locali serali e notturni sono intransigenti sulla politica dell’alcol zero per chi si mette al volante. L’aspetto ancora più apprezzabile del nuovo testo - prosegue Giacchetto - che speriamo possa essere approvato velocemente anche dal Senato, riguarda l’estensione del divieto anche ad altri soggetti come ambulanti, chioschi, circoli ricreativi. Questi, infatti, erano diventati punto di approvvigionamento di alcolici da parte dei clienti delle discoteche che uscivano proprio per bere e rientravano a ballare, aggirando e beffando così il testo della legge 2007 - conclude Giacchetto - che intendeva disciplinare con troppa semplicità un fenomeno sociale complesso”.

Focus - Vecchi e nuovi divieti e obblighi per le imprese che vendono e somministrano alcolici e superalcolici

Prima della riforma del Codice della Strada (norme in vigore)

- Divieto per i pubblici esercizi di somministrare alcolici ai minori, agli ubriachi, agli infermi di mente (Codice Penale artt. 687, 689);
- Divieto per i pubblici esercizi posti lungo le autostrade di vendere superalcolici dalle ore 22 alle ore 6 (l. 125/2001);
- Divieto per i pubblici esercizi posti lungo le autostrade di somministrare superalcolici (l. 214/03);
- Divieto per i pubblici esercizi di intrattenimento (discoteche, pub, locali serali, night) di somministrare alcolici dopo le ore 2 di notte (legge 160/07);
- Obbligo per i pubblici esercizi di intrattenimento (discoteche, pub, locali serali, night) di consentire ai clienti di effettuare l’alcol test nel locale e di esporre all’interno e all’esterno apposite tabelle alcometriche (legge 160/07);
- Divieto per gli ambulanti itineranti di vendere e somministrare alcolici dalle ore 24 alle ore 7 (legge comunitaria 2009).

Dopo l’approvazione della riforma del Codice della Strada da parte della Commissione Trasporti (le nuove norme entreranno in vigore solo dopo l’approvazione al Senato)

- Divieto per i pubblici esercizi di somministrare alcolici ai minori, agli ubriachi, agli infermi di mente (Codice Penale artt. 687, 689);
- Divieto per tutti i pubblici esercizi di intrattenimento e non (discoteche, pub, locali serali, night, bar, ristoranti, circoli ricreativi, culturali e sportivi, ristoranti in albergo e in agriturismo, stabilimenti balneari, altre somministrazioni in feste e sagre) di somministrare alcolici dalle ore 3 alle ore 6 di notte (Riforma Codice Strada);
- Obbligo per tutti i pubblici esercizi di intrattenimento e non, (discoteche, pub, locali serali, night, nonché, solo se aperti oltre le ore 24 anche bar, ristoranti, circoli ricreativi, culturali e sportivi, ristoranti in albergo e in agriturismo, stabilimenti balneari, altre somministrazioni in feste e sagre) di tenere a disposizione dei clienti nei locali uno strumento per l’alcol test (di tipo precursore chimico o elettronico) e di esporre all’esterno dei locali apposite tabelle alcolemiche (Riforma Codice Strada);
- Divieto per i pubblici esercizi posti lungo le autostrade e le strade di tipo A (superstrade) di somministrare superalcolici, di alcolici dalle ore 2 alle ore 7 di notte e la vendita di superalcolici dalle ore 22 alle ore 6 (Riforma Codice Strada);
- Divieto per i negozi di vicinato (alimentari con superficie inferiore ai 250 mq nei comuni con più di 10.000 abitanti e inferiore ai 150 metri negli altri comuni) di vendere alcolici e superalcolici dalle 24 alle 6 (Riforma Codice Strada);
- Divieto per gli stabilimenti balneari di organizzare trattenimenti danzanti con somministrazione di alcolici al di fuori della fascia oraria compresa tra le ore 17 e le ore 20, a meno che non vernga rilasciata apposita autorizzazione (Riforma Codice Strada).
Fonte: Fipe

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