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DOPO IL RITIRO DI GIACOMO TACHIS DALLA SCENA ENOLOGICA ITALIA, CAMBIERÀ QUALCOSA NEL SASSICAIA? SOSTANZIALMENTE NO, MA L’ENOLOGA GRAZIANA GRASSINI DOVRÀ OCCUPARSENE PIÙ ASSIDUAMENTE

La notizia di qualche mese che annunciava il ritiro di Giacomo Tachis dall’attività di enologo per dedicarsi a vita privata (Winenews l’ha data in anteprima, ndr), poteva lasciare, almeno nel manipolo dei più attenti appassionati di vino, qualche dubbio su chi e su come avrebbe realizzato vini che hanno fatto la storia dell’enologia come il Sassicaia. WineNews ha quindi interpellato direttamente l’azienda bolgherese per sapere se ci sonno all’orizzonte sostanziali cambiamenti o soltanto piccoli ritocchi.

“Giacomo Tachis ormai da quattro, cinque anni seguiva l’azienda “a distanza”, fornendo i suoi fondamentali e imprescindibili consigli e incaricando - spiega Carlo Pauli, direttore della Tenuta San Guido - per le pratiche squisitamente tecniche, analisi, controlli delle vasche, alcuni fra i suoi più stretti collaboratori come l’enologa Graziana Grassini. Evidentemente, con l’annuncio ufficiale del suo ritiro, Tachis sarà meno presente, benché continui a darci una mano anche oggi, e abbiamo concordato proprio con lui - prosegue Pauli - una collaborazione più assidua con un enologo non di grido e, soprattutto, che condividesse la sua filosofia come Graziana Grassini”.

Gli appassionati possono stare, quindi, tranquilli, il Sassicaia continuerà ad essere lo stesso, cioè uno dei migliori vini italiani e, peraltro, “le decisioni più importanti come, per esempio, la conduzione dei vigneti e i tagli finali - spiega ancora il direttore della Tenuta - continueranno ad essere effettuati dal Marchese Niccolò Incisa della Rocchetta e da Sebastiano Rosa, cioè il Sassicaia continuerà a rimanere un vino risultato delle idee e dei convincimenti della proprietà e frutto delle particolari caratteristiche pedoclimatiche del territorio da cui nasce”.

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