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DOPO LE “ANTEPRIME” DI TOSCANA: PRESENTE IN CHIARO-SCURO, MA SPIRAGLI POSITIVI PER IL FUTURO DEL VINO ITALIANO. L’EXPORT RIMANE IL PUNTO CRITICO, USA IN PRIMIS. IL PROFESSOR ATTILIO SCIENZA: “MA NEGLI STATES CONDIZIONI FAVOREVOLI PER LA RIPRESA”

Italia
Una cantina del Chianti Classico

Finita le “Anteprime” di Toscana, è il momento di fare il punto sulle impressioni per il mercato del vino italiano, di cui Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano rappresentano una buona cartina tornasole. Con i consumi nazionali storicamente in stallo, il punto critico rimane l’export, soprattutto negli Stati Uniti, che rimangono il mercato di riferimento del vino mondiale.
E le notizie che arrivano dagli Usa, per l’Italia, sono in chiaro-scuro. I vini sotto i 20 dollari e quelli oltre i 100, per tanti produttori, godono di un rinnovato slancio. Ma resta difficile la situazione dei vini tra questi due estremi, che sono il grosso delle etichette del Belpaese. A rendere più difficile il quadro generale c’è poi il perdurante svantaggio del cambio e la forte concorrenza dei vini del Nuovo Mondo. Eppure le prospettive, in Usa, sono positive, come racconta il professor Attilio Scienza, recentemente negli States per l’“Italian Wine Week”: “le difficoltà ci sono, ma i tanti operatori presenti raccontano di un interesse rinnovato per il vino di qualità, e per quello italiano in particolare.
Il prezzo è sempre una variabile fondamentale, soprattutto con un offerta mondiale a prezzi modesti, come da Cile, Argentina o Australia. Ma questi Paesi fanno vini varietali, che sono 5 fondamentalmente - spiega Scienza - l’Italia ha un’arma in più nei vitigni autoctoni e nelle denominazioni. Loro puntano su tecniche di cantina raffinate e precise, e sul prezzo. Noi possiamo dare di più: cultura, storia, comunicazione, l’americano cerca questo, non più il vino come bevanda. E l’America anticipa come sempre i comportamenti dell’Europa, e se sarà così anche questa volta, c’è da sperare bene per la ripresa del vino italiano nel mondo”. Ma se l’“Italian Wine Week” ha visto le tre denominazioni toscane muoversi insieme (con il Prosecco), c’è chi auspica questa coesione anche per le “Anteprime”, che in tanti vorrebbero insieme in un unico evento, a Firenze, con la Regione Toscana, che nel vino ha una delle sue eccellenze.

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