02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

DOPO VOLI, COMPUTER E ALTA GASTRONOMIA ECCO ARRIVARE ANCHE IL “LOW COST” DEL VINO: BATTE LE GRANDI ETICHETTE, SUPPORTA LE ENTRATE DEI COMMERCIANTI E RISPONDE ALL’ESIGENZA DI UN VINO QUOTIDIANO … MA PER REGALI E RICORRENZE LA “GRIFFE” VINCE ANCORA

Italia
Il brindisi “low cost” tra le nuove tendenze del bere vino

In enoteca le bottiglie “low cost” battono le grandi griffe: emerge da un’inchiesta condotta da www.winenews.it in una rosa di enoteche-simbolo sparse lungo tutto lo stivale, che ha mostrato come i campioni di vendite al bancone delle enoteche italiane siano diventati i “vini low cost”. Si tratta di bottiglie che si situano in una fascia di prezzo bassa, ma che riescono a garantire comunque una buona qualità del prodotto.
Molto spesso hanno un collegamento diretto con il territorio in cui il punto vendita è inserito e sono ritirati direttamente in cantina dal titolare dell’enoteca, a segnalare ancora una volta come l’accorciamento della filiera produttiva non può che giovare al consumatore finale.
Frutto di attente selezioni da parte di ristoratori ed enotecari i “vini low cost” rispondono ad esigenze diversissime: se alcuni utilizzano le etichette a basso prezzo per attirare e fidelizzare nuovi potenziali clienti, per altri invece si tratta di una vera e propria filosofia aziendale; molti in ogni caso l’avvertono anche come esigenza nata negli ultimi anni dalla domanda di una clientela che ha abbassato la fascia di prezzo di riferimento dei propri acquisti enoici a causa della perdita del potere d’acquisto.
Un problema diffuso, come ha fatto rilevare anche una ricerca commissionata dal Consumers Forum e condotta da Giampaolo Fabris, docente di Scienze della Comunicazione all’Università San Raffaele di Milano, dal titolo “Evoluzione e scenari della cultura della marca e del consumo”, che ha evidenziato come le grandi marche, in molti settori merceologici, perdano terreno rispetto ai prodotti più economici. Ma, in controtendenza, da più parti viene segnalato come in occasione di feste, ricorrenze speciali e regali importanti le grandi etichette resistano ancora, in quanto sinonimo consolidato di qualità, affidabilità e prestigio.
Un altro concetto interessante che emerge dai racconti di chi lavora tra gli scaffali dei vini è l’idea che all’enoteca non ci si rivolga più solo per occasioni straordinarie e che non sia più solo una clientela medio/alta quella che si serve in questo tipo di strutture. L’enoteca ha il vantaggio di fornire un’assistenza qualificata e “umana”, fattori determinanti per chi si avvicina per le prime volte a questo mondo o per chi, enoappassionato incallito, vuole sempre sapere tutto del vino che si porta a casa. Per questo ed altri motivi molte enoteche italiane hanno visto aumentare negli ultimi anni la clientela, anche se gli incassi non sempre hanno seguito lo stesso trend.
Ecco allora che il diffondersi dei vini “low cost” può essere letto anche nell’ottica di un ritorno ad una proposta e ad un utilizzo “quotidiano” del vino di qualità, una risposta ad un’esigenza di normalizzazione del “fenomeno vino” esploso in tutto il mondo con decisa enfasi negli ultimi dieci anni.
Da Nord a Sud, si riscontra una diversità notevole nel concetto di “low cost”: se a Milano, Verona o Brescia è “low cost” proporre vini compresi tra i 4 e i 7 euro, a Napoli o Palermo si scende fino ai 2,5-5 euro; passando per tutta una serie di ulteriori sfumature dovute alla grandezza della struttura, alla collocazione centro/periferia, alla connessione o meno con i servizi di mescita e ristorazione.
Il “low cost” è quello che più di tutti stuzzica la curiosità di chi è alla perenne ricerca della novità o della scoperta clamorosa. Altre formule molto apprezzate sono risultate quelle del “cofanetto” risparmio: l’acquisto contemporaneo di più bottiglie, proposte dal negozio ad un prezzo minore della loro somma; o quella del 3 per 10 euro, 3 per 12 euro e 3 per 15 euro, in cui per un prezzo fisso si possono scegliere 3 bottiglie in una rosa di etichette. Queste ed altre le ingegnose iniziative delle enoteche italiane per un “low cost del vino” di qualità, valide alternative di cui il consumatore quotidiano comincia a prendere consapevolezza.

Ecco alcune proposte per la “Carta italiana dei vini low cost”, scelti da WineNews fra quelli indicati dalle enoteche ...
- Chianti Cantagallo Tenute Montalbano, 3/5 euro
- Cannonau di Sardegna Argiolas, 7 euro
- Lacrima di Morro d’Alba, Az Agr. Landi, 5 euro
- Montecucco Rigoletto, Collemassari, 7/8 euro
- Riseis di Recastro Pecorino, Azienda Agricola Agriverde, 7/8 euro
- 3 vini a scelta per 10 euro: tra questi, Nero d’Avola Firriato
- 3 vini a scelta per 12 euro: tra questi, Formulae di Barone di Ricasoli
- 3 vini a scelta per 15 euro: tra questi, Morellino di Scansano Mantellassi
- Aglianico selezione La Guardiense, 4,5 euro (Oscar Gambero Rosso qualità/prezzo)
- Vesuvio Lacryma Christi bianco, Cantine Grotta del Sole, 6,90 euro
- Aglianico, Terredora, 6,90 euro
- Nero d’Avola, Firriato, 2/5 euro
- Nero d’Avola, Cusumano, 2/5 euro
- La Segreta Rosso, Planeta, 7 euro
- Südtiroler Lagrein Dunkel, Tomas Meyr, 6,90 euro
- Morellino di Scansano Fattoria Le Pupille, 6 euro
- Primitivo di Conti Zecca, 7 euro
- Montepulciano d’Abruzzo Villa Medoro 2004, 5 euro
- Anarkos Accademia dei Racemi - Puglia Igt 2005, 5 euro

Tra le enoteche oggetto dell’indagine segnaliamo le più significative per la proposta di vini “low cost”:
Enoteca Vinoteca al Chianti, Tavarnuzze (Firenze); Enoteca Trimani, Roma; Enoteca Bacco, Montichiari (Brescia); Enoteca Il Connubio, Pisa; Enoteca Il Vinaio, Torino; Passione Vino, Soave (Verona); Enoteca Dante, Napoli; Enoteca Galli, Senigallia (Ancona); Cantine Isola, Milano; Enoteca De Pascale, Avellino; Enoteca dall’Enologo di Giussano, Milano; Enoteca Picone, Palermo; Enoteca Il Cantiniere, Venezia; Enoteca De Candia, Bari; Enoteca Il Dragoncello, L’Aquila).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli