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Düsseldorf diventa capitale del vino con ProWein, hub del mercato mondiale (dal 18 al 20 marzo), con l’Italia assoluta protagonista. Con i suoi big e tutti i territori più importanti, che nel “campo neutro” della Germania si confrontano con il mondo

Il vino italiano vive di export, che assorbe oltre la metà della produzione del Belpaese, e per questo gli hub dei mercati mondiali sono sempre più presidiati dalle cantine tricolore. Come ProWein, di scena a Düsseldorf dal 18 al 20 marzo (www.ProWein.com), dove l’Italia, come accade da anni, sarà la Nazione più rappresentata, con oltre 1.700 espositori, per consolidare la presenza, già da leader, nel fondamentale mercato di Germania, che nel 2017 ha importato vino per 2,4 miliardi di euro, di cui il 38% è stato fornito dall’Italia, secondo i dati Ice, e dove i consumi di vino complessivi, secondo i dati 2017 del Wine Institute, sono elevati, nell’ordine di 24 litri procapite all’anno tra vini fermi e spumanti, mentre calano quelli della birra. E dove protagonisti per il Belpaese, nella grande distribuzione come nella ristorazione, sono territori del vino come il Chianti ed il Prosecco, il Chianti Classico ed il Soave, il Lugana ed il Nobile di Montepulciano, i vini di Sicilia e quelli di Puglia, o quelli dell’Alto Adige, tra gli altri, senza dimenticare, ovviamente, i grandi classici del Belpaese enoico, come Amarone della Valpolicella, Brunello di Montalcino, Barolo e Bolgheri.
Ma l’Italia del vino, che in fiera sarà “in compagnia” di competitor di tutto il mondo, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania all’Austria, dagli Usa al Cile, dall’Australia all’Argentina, dal Brasile al Portogallo, punta, dal “campo neutro” di Düsseldorf, a conquistare sempre di più quelli di Nord ed Est Europa, e Asia, che vedono tanti operatori presenti alla fiera tedesca. Anche per questo l’Italia, per raccontare la diversità dei propri vini al mondo, narrare i territori e le loro peculiarità è presente con tante importanti aziende, e delle vere e proprie “corazzate” in forma di collettiva. Come la prima volta dell’Istituto Grandi Marchi (che mette insieme 19 dei più importanti brand del Belpaese, come Alois Lageder, Ambrogio e Giovanni Folonari, Antinori, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido e Umani Ronchi), che e avrà un suo spazio con alcune delle sue griffe, o con le conferme di altre due grandi “nazionali” enoiche tricolore, come Italia del Vino Consorzio, con la presenza nello spazio istituzionale di buona parte delle sue 17 cantine (Banfi, Cà Maiol, Cantina Mesa, Cantine Lunae, Casa Vinicola Sartori, Di Majo Norante, Drei Donà, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Librandi Antonio e Nicodemo, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Ronchi di Manzano, Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Zonin1821), che proprio a Düsseldorf eleggeranno il presidente che guiderà l’associazione nei prossimi tre anni, e ancora la Iswa-Italian Signature Wine Academy, sotto cui sono riunite 8 storiche cantine del Belpaese, come Allegrini, Caprai, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi.
Una grande vetrina internazionale, quella di ProWein, che in molti hanno scelto anche per raccontare delle vere e proprie novità. Dal Consorzio del Soave, che a Düsseldorf racconterà al mondo il suo progetto legato ai “Cru” del territorio, alla Doc delle Venezie, che farà debuttare in anteprima mondiale la prima vendemmia del Pinot Grigio italiano Doc, alle Marche del vino, che per la prima volta in assoluto, porteranno sotto un unico tetto tutte le denominazioni della Regione, dalla Lacrima di Morro d’Alba all’Offida Pecorino, fino al Verdicchio dei Castelli di Jesi e al Rosso Piceno, primo grande banco di prova del nuovo percorso unitario dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini e del Consorzio Vini Piceni.
E unito si presenterà, come ormai d’abitudine, anche il Piemonte del vino, riunito sotto il brand “Piemonte Land”, che mette insieme tutte le denominazioni regionali (Consorzio dell’Asti, Consorzio dell’Alta Langa, Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio del Brachetto e dei vini d’Acqui, Consorzio
vini Doc Caluso Carema Canavese, Consorzio vini Colli Tortonesi, Consorzio della Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio del Gavi, Consorzio Nebbioli Alto Piemonte, Consorzio del Roero e la Vignaioli Piemontesi).
Altri ancora punteranno sul binomio vino e turismo, come il Movimento Turismo del Vino Puglia, o come la Regione Veneto, che lancia il primo Networking Wine Event, in collaborazione con il Consorzio Città d’Arte e quello del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, che attraverso un concorso, regalerà alla firma del miglior articolo a tema un week-end nelle Colline del Prosecco, che puntano al riconoscimento Unesco. Mentre il Consorzio del Prosecco Doc, punterà sul racconto della sua svolta sulla sostenibilità, primo al mondo a bandire dai vigneti Glifosate, Mancozeb e Folpet, e che ora annuncia un progetto che porterà all’impianto, in 3 anni, di 1.500 chilometri di siepe che contribuiranno a conservare la biodiversità del territorio.
Tantissimi, poi gli approfondimenti dedicati ai vini italiani organizzati da riviste leader del mercato tedesco, come Vinum (dedicate a Chianti Classico, Valtènesì, Garda, Montecucco, Nero di Troia, Maremma, Brunello di Montalcino, Lambrusco, Vernaccia di San Gimignano, Lugana, Negramaro, Nobile di Montepulciano, Barbera e Morellino di Scansano, Amarone, Barbaresco, Prosecco, Nero d’Avola e Montepulciano d’Abruzzo) a Weinwirtschaft (con i vini delle Donne del vino di tutta Italia, in collaborazione con la De.S.a - Deutschland Sommelier Association), a Feinschmecker (con tanti momenti dedicati al Franciacorta).
Italia protagonista, ovviamente, anche nello spazio della De.S.A, guidata da Sofia Biancolin, che porterà in scena un focus sugli autoctoni abbinati ai prodotti dei Presìdi Slow Food, ma anche una verticale delle bollicine di Franciacorta di Ricci Curbastro (dal 2006 al 2013), ed una degustazione dedicata alla griffe del Brunello Argiano, con le annate 2013, 2010 e 1995 del Brunello di Montalcino e le vendemmie 2015, 2007 e 2001 di Solengo. Attenzione che si sposta quindi sui rosati, sui vini delle Marche e sull’annata 2017 del Gavi de La Scolca, ma anche sulla Lugana, al centro della degustazione “Discovering the soul of Lugana: a vertical tasting telling us 50 years of history”, e su Rancia Riserva e Colonia Riserva Gran Selezione di Fèlsina, senza perdere la verticale di Guerrieri Rizzardi Calcarole Amarone Classico Riserva ed i migliori Pinot Nero del Friuli Venezia Giulia.
Tutta dedicata al Sud, invece, l’attività dell’Ice, che metterà insieme le cantine di Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.

Ma ProWein, ovviamente, è palcoscenico di prim’ordine anche per tutti gli altri Paesi produttori. Come la Francia, che tra le tante attività su Bordeaux, Borgogna e i vini del Sud de France, riproporrà la sua “Champagne Lounge”, con oltre 60 Maison, o la Spagna, che si presenta compatta facendo leva sui “Best of Spain Top 100 Wines” , selezionati da Meininger’s, ma tante saranno anche le attività dedicati ai vini Usa, con il California Wine Institute e l’Oregon Wine Board, tra gli altri, e tra le curiosità anche i focus dedicati agli spumanti brasiliani firmati dal “Ibravin - Wines of Brasil”.
Tanto spazio lo avranno anche le produzione biologiche, forti di un successo crescente nel mondo, con produttori da ogni Paese nella “Organic World Area”. E assecondando il trend di successo di tutto ciò che è artigianale, anche nel calice, ci sarà anche il programma “Same but different”, dedicato a birra e liquori, che ospiterà al suo interno la “Fizzz lounge”, dedicata alle tendenze dei drink e della “mixology”, che vivrà anche un momento particolare, con la “Clubbing Night”, lunedì 19 dalle 18 alle 23, evento in fiera dedicato al mondo delle birre e degli spirits artigianali, voluto da ProWein (e dove grazie alla De.S.A ci sarà anche l’italia con Via dei Birrai 32, Podere La Berta e Rossi d’Angera Distillatori), con oltre 70 aziende da tutto il mondo ed i migliori barman di Germania e d’Europa, una serata all’insegna del bere giovane e di qualità, e con l’obiettivo di educare i giovani al bere consapevole, progetto su cui la fiera di Dussedorf sta investendo con decisione.
E come sempre, ProWein sarà anche un momento di approfondimento, ricerca e formazione sul mondo e sul mercato del vino. Tra gli appuntamenti da non perdere il primo giorno di fiera, il 18 marzo, la conferenza stampa annuale del Comité Champagne, con i presidenti Maxime Toubart e Jean-Marie Barillère che presenteranno i dati definitivi del 2017, ma anche “German wine market in 2018, featuring new insights on label design” il focus sul mercato tedesco, e sulla percezione dell’etichetta da parte dei consumatori tedeschi, di Wine Intelligence (www.wineintelligence.com). Suscita interesse quindi la masterclass “Sell Your Wines Online”, che indaga le potenzialità della vendita online nell’analisi di Zsolt Keszler, a capo di Dee-Wine, agenzia specializzata nello sviluppo di strategie di digital marketing per le aziende del vino.
Il 19 marzo, spazio alla presentazione, in sala stampa, dell’edizione n. 2 del “Business Report” della ProWein, realizzato in collaborazione con la prestigiosa Università di Geisenheim, che ha coinvolto più di 1.500 produttori e distributori da tutto il Pianeta, per una fotografia completa e aggiornata sull’attuale situazione economica, sui mercati consolidati e in crescita, sui canali di approvvigionamento e di marketing del futuro e sullo sviluppo dei canali di vendita. Wine Intelligence, invece, indagherà i fattori di successo del vino comuni ai 30 maggiori mercati enoici negli ultimi 15 anni, nella masterclass “The world of wine in 15 years’ time: key success factors”.
Scarno, come d’abitudine, il programma delle conferenze del 20 marzo, ultimo giorno di ProWein, con il Wset - Wine and Spirits Education Trust alla scoperta degli effetti dei cambiamenti climatici negli spumanti di tutto il mondo, in “How and why does climate effect sparkling wine?”, che più che una degustazione sarà un vero e proprio momento di analisi e studio. Quindi, altro appuntamento con Wine Intelligence, che presenterà le edizioni 2018 del “Global Wine Brand Power Index” e del “Global Consumer Trends”.
E ci sarà anche la consegna del prestigioso “Winemakers’ Winemaker Award 2018”, promosso dal Master Of Wine Institute e dal magazine Uk “The Drink Business”, negli ultimi anni di scena proprio a ProWein,
andato a nomi importanti dell’enologia internazionale come Àlvaro Palacios, Egon Müller, Anne-Claude Leflaive di Domaine Leflaive, Paul Draper di Ridge, Peter Gago di Penfold’s, e Peter Sisseck di Dominio de Pingus.
Lo stesso giorno, in un fuori salone d’eccezione, la griffe del Trentodoc Ferrari festeggerà il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year” del “The Champagne & Sparkling Wine World Championship”, con “19:02 Ferrari Time”, nella cornice del Riva Restaurant & Bar.
E sabato 17 marzo, due “anteprime” della fiera tedesca, ormai tradizionale, come il tasting dei “Tre Bicchieri”, con una selezione dei vini premiati dalla Guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso, al Congress Center della Messe Düsseldorf, e la consegna dei prestigiosi premi “Excellence in Wine & Spirits” di Meininger’s, che un anno fa finirono a Frescobaldi e Grappa Nonino, all’Hotel Intercontinental.

Quattro giorni in cui Dusseldorf si trasforma nella capitale mondiale del vino, e dove l’Italia giocherà, come sempre, il ruolo della protagonista.

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