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“E’ IL MOMENTO DELLE BOLLICINE ...”. COSI’ IL GASTRONAUTA DAVIDE PAOLINI, CHE SPIEGA “MENO IMPEGNATIVE, PIU’ VERSATILI DI UN ROSSO … E CONSIGLIA DI ROMPERE GLI SCHEMI NEGLI ABBINAMENTI

“I consumi del Franciacorta, come pure quello dello Champagne, per non parlare del fenomeno Prosecco sono in aumento: ma la clamorosa espansione del consumo di bollicine nasce realmente da un cambiamento del gusto oppure se sia il prezzo a giocare un ruolo fondamentale?” A questo interrogativo ha risposto, in un simpatico “one man show”, il giornalista e scrittore de “Il Sole 24 Ore” e di “Radio 24” e “astronauta” Davide Paolini, invitato a dire la sua in Franciacorta, nell’azienda agricola Villa.
“Stiamo vivendo “il” momento delle bollicine - ha spiegato Davide Paolini - ed è un trend sicuramente di lungo periodo, dove il prezzo non è uno dei parametri che fanno la differenza. Il consumatore ama bere bollicine, perché le percepisce al di fuori dei vini globalizzati, dei “vini da falegnami” e perché valorizzano le peculiarità dei territori da cui provengono. Inoltre, sono meno impegnative e molto più versatili di un vino rosso. Proprio per questo, è fondamentale destagionalizzare il consumo e rompere gli schemi. Non per nulla, io promuovo il panettone ad agosto, il Lambrusco con le ostriche e la mortadella con il Franciacorta, memore dell’incontro con Remy Krug, con il quale ormai 20 anni fa condivisi pizza e Champagne”.
Su questa linea di pensiero anche Adriano Baffelli, direttore del Consorzio del Franciacorta, che ha concordato su “come la crescita sia legata alla promozione degli abbinamenti a tutto pasto e in ogni occasione e sul fatto che in un mercato libero i prezzi siano largamente differenziati, così da permettere un consumo ampio ed esteso.” “Elemento a favore del Franciacorta - secondo Davide Paolini - anche il fatto che le bollicine hanno subito in misura minore il passaggio lira-euro, nonostante la loro notorietà”. Stiamo assistendo a uno scenario esclusivamente positivo, dunque? “La strada da percorrere, in realtà, è ancora lunga - ha detto ancora Paolini – e fondamentale è l’educazione del consumatore, che ancora fatica a riconoscere le differenze tra le diverse bollicine e a volte si trova spiazzato di fronte alla molteplice offerta, privo degli strumenti per effettuare una scelta consapevole. La promozione e l’informazione devono essere diretti a lui, senza mediazioni, puntando a far nascere nel consumatore continue emozioni”.
In questo senso, anche l’attività del Consorzio del Franciacorta che, nel 2008, con il suo Festival itinerante, farà tappa a Firenze, Parma, Padova, Roma, Berlino e logicamente … a Erbusco.

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