Ieri, 14 ottobre, è morto, all'età di 78 anni, Guido Berlucchi, pioniere nella produzione del Franciacorta e presidente della “Guido Berlucchi & C. srl” di Borgonato (Brescia). I funerali avranno luogo domani, a Borgonato. In una nota stampa, la Berlucchi ha reso noto che, quale ultima volontà, Guido Berlucchi “ha costituito una fondazione per promuovere ed incentivare la ricerca sul cancro”. Ma chi era Berlucchi ? Guido Berlucchi era un uomo colto, che amava il vero piacere e lo cercava per sé e per le persone che gli erano vicine. E fu per questa sua puntigliosa ricerca del piacere che, nel 1961, Berlucchi mise a disposizione la sua antica cantina al socio Franco Ziliani, fresco di diploma alla scuola enologica di Alba, per la prima vinificazione con le bollicine in Italia. Partì così l’avventura enologica delle “bollicine” che sarebbe diventata una sfida ad armi pari ai francesi. Guido Berlucchi era un uomo di mille interessi: dopo gli studi al liceo classico, durante l'ultimo periodo della guerra e nel primo dopoguerra aveva fatto parte come pianista di un'orchestra jazz che accompagnava le truppe alleate per l'Italia. Era grande collezionista di auto storiche e appassionato cacciatore. Ha sempre abitato a Palazzo Lana-Berlucchi a Borgonato in Franciacorta (un palazzo che un suo avo, a meta ‘800, ottenne dal nobile Lana del quale era amministratore). Vedovo, senza figli, da qualche anno viveva con una nuova compagna. Negli anni ’60, dopo i primi tentativi, durati alcuni anni, per realizzare un prodotto perfetto, nasce e si diffonde il fenomeno Berlucchi. Ed il suo spumante avrà un successo planetario: un fenomeno che ai giorni nostri ha assunto le dimensioni di 4,5 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo, Stati Uniti e Germania in particolare. Hanno bevuto “Couvee Imperiale”, dichiarando di preferirlo, personaggi come l'attore Anthony Queen o il magnate David Rockefeller, che sceglievano particolari riserve. In Italia abbondano gli estimatori del Berlucchi, pronti a giurare che in qualità e sapore è almeno pari allo champagne. E’ negli anni '70 che il metodo ora chiamato “classico tradizionale” (dal 1986 i francesi hanno ottenuto il monopolio della definizione champenois) comincia a fare scuola tra le colline della Franciacorta, la splendida zona del Bresciano a forte vocazione vitivinicola. Tanto che Berlucchi si rende conto che non basterebbero tutte le uve franciacortine per la sua produzione. Nei primi anni '80 nasce quindi l’idea del “Cuvée Imperiale”, risultato della raccolta delle migliori uve per spumante della Franciacorta, dell’Oltrepò Pavese e del Trentino Alto Adige. E lo spumante Berlucchi parte alla conquista del mondo. Oggi Berlucchi è ormai un marchio internazionale, che lega il suo nome non soltanto agli spumanti ma, attraverso le sponsorizzazioni sportive e non, a una vastissima serie di iniziative.
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