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È POSSIBILE DIVENTARE SOMMELIER IN 50 MINUTI? SÌ, SECONDO LEONARDO ROMANELLI, CRITICO ENO-GASTRONOMICO. LO PROPONE A FIRENZE IL 9 DICEMBRE SUL PALCO DEL “TEATRO DEL SALE” … L’IDEA WINENEWS L’HA “CREATA” AD APRILE 2008

Che il vino sia diventato un prodotto di moda, da consumo edonistico più che alimentare lo scrivono da tempo sui manuali di marketing di settore. Proprio per questo si è accresciuto, negli anni, un folto gruppo di appassionati che segue con passione i corsi di degustazione, oltre che frequentare tutte le manifestazioni che danno la possibilità di assaggiare vini. È stato osservando i corsisti, che venivano a seguire le sue lezioni, che è venuto in mente, a Leonardo Romanelli di provare a raccontare i tic, le abitudini, le manie di questi nuovi cultori del bere bene.
Una lezione di un corso atipico per degustatori che si trasforma in una sorta di monologo teatrale, per fa capire agli spettatori come non sia poi così difficile entrare nel mondo degli esperti del vino.
“L’idea (info: Leonardo Romanelli,  338-6182240 ) mi frullava da tempo intesta - spiega Leonardo Romanelli - ed è stato grazie ad una chiacchierata con Fabio Picchi che poi sono riuscito a realizzarla. Quando ho assistito alla prima “Lezione di cucina” di Fabio, ho capito che potevo mettere in scena qualcosa di simile legato al mondo del vino. Considerato l’argomento potrebbe essere la prima di una lunga serie di lezioni”.
Sarà un racconto semplice, quello che andrà in scena a Firenze nel Teatro del Sale, schietto, senza tanti fronzoli, ricco di aneddoti e dove saranno svelati piccoli segreti di una delle professioni più affascinanti del settore enogastronomico.

Articolo di WineNews - Montalcino, 28 Aprile 2008 - Come diventare esperti di vino in 45 minuti: corso super-intensivo per aspiranti sommelier che non sanno distinguere il Barolo dal Tavernello …
Tra il serio e il faceto, Winenews invita ad un’attenta lettura del suo manualetto Non ne capite assolutamente niente di vino, ma volete far colpo sugli amici? Non sapreste distinguere un Tavernello da un grande Barolo ma avete appuntamento a cena con una donna (e/o uomo) che volete impressionare con la vostra cultura enologica? Non è una sfida impossibile, vi bastano 45 minuti, una buona dose di autoironia e, cosa fondamentale, una scrupolosa lettura del manualetto ragionato per aspiranti sommelier ideato da WineNews.
Il segreto è ostentare la massima sicurezza, e auto-convincersi di essere, almeno per una sera, uno di quei grandissimi esperti che vedete in tv mentre roteano i loro bicchieri con aria trascendente, riempiendosi la bocca con paroloni astrusi.
Vi ricordate cosa cantava il grande Freddy Mercury “the show must go on”? Ecco questa deve essere la vostra regola base: non abbandonare la commedia per nessun motivo ... lo spettacolo deve continuare! Di fronte a qualunque obiezione o perplessità di chi vi sta davanti, siate un roccia, ormai lo avete in pugno.
Il momento dell’ordinazione (10 minuti)
Vi siete seduti al tavolo, il cameriere vi ha portato menu e lista dei vini, avete già deciso quali piatti ordinare. Adesso bisogna scegliere il vino. Fingete di studiare con somma attenzione la carta, borbottando sommessamente tra di voi frasi smozzicate tipo “… dunque, il ’99 di questo non ce l’hanno …”, “… mmhh, di Brunello non c’è grande scelta …”, “….questo forse è troppo strutturato … ”. Poiché non esiste un vino che vada bene per tutte le occasioni, vi diamo due o tre consigli di base per districarvi tra le mille possibili scelte. Se non avete problemi di budget, vi consigliamo di andare sul sicuro, ovvero su quei 5 o 6 nomi altisonanti che sono di per sé una garanzia. Altrimenti, scegliete assolutamente a caso un nome sulla lista, dicendo: “Prendiamo x, che è un ottimo vignaiolo, uno di quelli che ancora ha un contatto diretto con la terra. I suoi vini né perfetti né omologati, hanno talvolta quei piccoli difetti che li rendono veri”. E così, in caso di vino al limite dell’imbevibile e/o con sentore di tappo, vi siete salvati. Se vi sentite particolarmente temerari, potete anche adottare una tattica preventiva, ovvero rimandare comunque indietro la bottiglia dopo averla assaggiata, a prescindere dalla qualità del vino. Munitevi della vostra migliore faccia tosta, e insistere con il cameriere o il sommelier che il vino sa di tappo. Anche se lui nega, voi andate avanti imperterriti per la vostra strada, mostrandovi offesi: il cliente ha sempre ragione, e la vostra assoluta determinazione e competenza farà certamente colpo sui presenti.
La gestualità (15 minuti)
Per fingervi grandi esperti di vino, è fondamentale la teatralità (ricordate “the show must go on”?): dovete acquisire pratica con i gesti basilari dei sommelier, e amplificarli al massimo. Cominciamo con il versare il vino: prendete in mano la bottiglia e riempite voi stessi, con grande savoir fare, i bicchieri dei presenti (o della presente). Un gesto da gentiluomo che fa sempre molto chic. A questo proposito esercitatevi di fronte allo specchio con una bottiglia ed un tovagliolo, destinato ad asciugare eventuali gocce. Una volta versato il vino (a voi per ultimi), prendete in mano il bicchiere. Non cominciate a rotearlo come dei pazzi, anche perché la possibilità di schizzarlo a destra e a manca è sempre in agguato e non vi gioverebbe, ma fingete di concentrarvi innanzitutto sull’esame del colore. Prima alzatelo per guardarlo in controluce, poi abbassatelo per controllarlo sullo sfondo della tovaglia. Adesso passate a rotearlo (non troppo velocemente, né troppo a lungo), e annusate con aria ispirata, tre o quattro volte. Dopo di che bevete un primo sorso, facendo alcune smorfie, come se “masticaste” il vino. C'è da dire che la mossa delle smorfie è pericolosa: anche esperti degustatori ed enogiornalisti affermati talvolta si coprono di ridicolo sputacchiando il vino e sbrodolandosi camicia e cravatta, quindi ritenetela una mossa facoltativa. Solo a questo punto rompete il religioso silenzio che vi circonda, pronunciando il fatidico giudizio e attingendo all’apposito gergo.
Le parole del vino (10 minuti)
Imparate a memoria, come facevate con la poesia alle scuole elementari, alcune espressioni tecniche coniate dagli esperti per descrivere i profumi del vino. Lasciate perdere i banalissimi sentori di mela o fiori bianchi (non li vuole sentire nessuno!) e concentratevi piuttosto su profumi più insoliti e particolari, quelli che ovviamente nessun altro riuscirà a individuare. Proprio per questo, chi potrà smentirvi? L’unica grande divisione da tenere presente è quella tra vini bianchi e vini rossi: nella prima categoria potete spaziare tra profumi di iris, camelia, idrocarburi, frutto della passione, pompelmo rosa, lime, litchi, avocado, papaia, banana (precisando a scelta tra matura o ancora acerba), macchia mediterranea, terra bagnata. Più specifici per i vini rossi i profumi di ribes fresco, mirtillo acerbo, buccia di arancia, frutta candita, uva sultanina, mentolo, eucalipto, inchiostro, grafite, cardamomo, pepe di Sichuan, smalto, tabacco da pipa, tabacco da sigaro, polvere da sparo, sudore di cavallo, pelliccia bagnata (questi ultimi da usare con parsimonia perché indicano difetti).
Le eroiche gesta dell’eno-appassionato (10 minuti)
Per intrattenere la vostra commensale o i vostri amici durante la cena, potete cimentarvi nel racconto di gustosi aneddoti a tema enologico. Per farlo senza timore di essere smascherati, accennate fugacemente ai numerosi viaggi che avete fatto nei più importanti territori enologici del mondo, dalla California all’Australia, dal Sudafrica al Cile, passando naturalmente (e obbligatoriamente) per la Francia. Poi scendete nel dettaglio, spiegando che una delle mete che più vi ha colpito, tra le tante, è quella “minuscola cantina che si trova ad X, guidata da un vignaiolo Y ecc…”. Per poter raccontare nei minimi dettagli questa avventura mai avvenuta, dovete documentarvi minuziosamente in anticipo: leggete libri e guide specializzate, navigate su Internet o meglio ancora parlate con qualcuno che davvero c’è stato. Dovete essere in grado di descrivere il paesaggio, citare alberghi e ristoranti, sciorinare etichette. Dopo aver ammorbato i presenti con tali eroiche gesta, state pur sicuri che a nessun verrà in mente di farvi ulteriori domande sul tema. A questo punto della serata, se siete in compagnia di una gentile signora, potete invitarla a casa per mostrarle la vostra rara collezione di cavatappi antichi. Se avete recitato bene, non potrà dirvi di no …
Eleonora Ciolfi

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