02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

ECCO LA LETTERA INDIRIZZATA ALLA COMMISSIONE EUROPEA DAI MINISTRI DELL’AGRICOLTURA DI ITALIA, AUSTRIA, FRANCIA, UNGHERIA, PORTOGALLO E ROMANIA PERCHÉ IL PROVVEDIMENTO SULLA LIBERALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DEI VIGNETI SIA RIPENSATO

Italia
Ecco la lettera dei Ministri alla Commissione Ue

Ecco la lettera che i Ministri dell’Agricoltura dei maggiori paesi membri dell’Unione Europea hanno indirizzato alla Commisisone Europea perché il provvedimento per la liberalizzazione degli impianti dei vigneti sia ripensato, prima della sua piena attuazione nel 2015 (la news sulla vicenda è già stata ampliamente data nei giorni scorsi ed anche in passato da WineNews, ndr).

Il testo, che porta anche la firma del neoeletto Ministro delle Politiche Agricole italiano Francesco Saverio Romano (assente quella del pari grado spagnolo), comincia con il mettere in risalto gli aspetti positivi dell’Ocm attualmente in vigore: “l’introduzione di alcune sussidiarietà in base alle dotazioni nazionali, il passaggio graduale dai sussidi per la distruzione delle eccedenze agli investimenti per la ristrutturazione e l’ammodernamento, la promozione sui mercati esteri, l’estirpazione della superficie non competitive”. Tuttavia, prosegue il documento, “considerando che la Commissione presenterà a breve una valutazione delle conseguenze di questa riforma, noi vogliamo esprimere le nostre forti preoccupazioni circa l’abolizione del sistema dei diritti di impianto in Austria, Cipro, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Portogallo , la Romania e altre zone di produzione in Europa”.

Una preoccupazione che si fa più forte anche in considerazione del fatto che “il sistema dei diritti di impianto tende ad attenuare le fluttuazioni di volume connesse alle condizioni di mercato e permette un equilibrio che garantisce un livello di reddito equo ai produttori di vino. Assicura uno sviluppo controllato della produzione e un mantenimento della produzione vinicola in aree a basso potenziale agricolo”.

Per i ministri dell’agricoltura europei, insomma, “gli svantaggi che deriverebbero da una soppressione di tale regime sarebbero chiaramente superiori ai benefici attesi”, aprendo tutta una serie di criticità che esporrebbero il comparto vitivinicolo europeo ad una serie di rischi: “sovrapproduzione con conseguente abbassamento dei prezzi dovuto ad un aumento troppo elevato delle piantagioni ed una relativa incontrollabilità della situazione; abbandono delle aree meno produttive, a vantaggio di zone pianeggianti, pur sapendo che la viticoltura è spesso l’unica attività praticabile su terreni agricoli a bassa potenzialità produttiva; riduzione del numero di aziende a conduzione familiare, con conseguente diminuzione dei posti di lavoro, a scapito soprattutto delle aziende di piccole e medie dimensioni; appropriazione indebita della reputazione delle denominazioni di origine protetta, con l’istituzione di vigneti che producono vini senza indicazione geografica, anche all’interno del perimetro di una Dop o nelle sue immediate vicinanze; svalutazione della qualità dei prodotti classificati in base alla limitata superficie di vigneto e la standardizzazione graduale della produzione; industrializzazione eccessiva del settore vitivinicolo europeo, incompatibile con i suoi innumerevoli aspetti sociali, economici e ambientali, così come i suoi contributi alla protezione dei paesaggi e al turismo”.

In previsione del fatto che “la Commissione deve mettere a punto entro la fine del 2012 una relazione sugli effetti della riforma, al fine di proporre eventuali modifiche al Consiglio e al Parlamento”, i ministri dei Paesi produttori di vino più importanti dell’Unione Europea invitano “la Commissione a tener conto di queste preoccupazioni” affinché “venga rivista la misura”, prima della sua entrata in vigore che sancisce la definitiva “soppressione dei diritti di impianto”.

A tal fine, i ministri ricordano alla Commissione che “i nostri paesi sono a favore della proroga oltre il 2015” dello status quo che mantenga “i diritti di impianto per tutte le categorie dei vini prodotti nella Comunità Economica Europea”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli