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“ENO-PROTOTIPI” (E NON SOLO) DA COLLEZIONE: L’8 OTTOBRE A ROMA L’ASTA D’AUTUNNO DI GELARDINI & ROMANI. CON I “N.0” DI SASSICAIA, ORNELLAIA E MASSETTO MAI ANDATI IN COMMERCIO, E IL MEGLIO DELL’ENOLOGIA ITALIANA E FRANCESE

Italia
I prototipi di Sassicaia, Ornellaia e Masseto in asta da Gelardini e Romani Wine Auction

Per un collezionista di vino riuscire ad accaparrarsi una grande annata o un’etichetta rara è già un successo. Ma riuscire a mettere in cantina addirittura un “prototipo” di vini che poi sono diventati simbolo dell’Italia enoica nel mondo, è il classico “colpaccio”. E l’occasione c’è: appuntamento per l’8 ottobre a Roma con l’asta di Gelardini & Romani, la prima casa d’aste specializzata in vino, con 425 lotti, 1.250 tra bottiglie, magnum e jeroboam, per quella che si preannuncia come l’asta più importante degli ultimi 10 anni nella scena italiana. Assoluti protagonisti, i “prototipi”, mai andati in commercio, di Sassicaia dal 1954 al 1968, di Masseto 1986 e Ornellaia 1984. Ma anche il Brunello di Montalcino Biondi Santi di annate praticamente introvabili, come la 1955, e i migliori Barolo (da Gaja a Conterno), senza dimenticare i grandi dell’enologia francese, da Château Lafite a Mouton Rothschild, da Margaux a Latour, da Château d’Yquem a Romanée Conti, fino a Leroy, Krug e Dom Perignon. Con i “fine wines” che, anche in un momento in cui, a dispetto della volatilità dei mercati finanziari, stanno confermando la loro capacità di tenuta del valore e di rivalutazione nel tempo, per la gioia dei collezionisti.
I Supertuscans recitano come sempre la parte del leone, almeno per quanto riguarda la rappresentanza italiana, a partire dal mitico Ornellaia, presente in diverse annate e formati, dalla 6 litri 2005 (base d’asta 1.800 euro) alle 3 bottiglie del 2001 (si parte da 1.000 euro), fino al prototipo del 1984 (490 euro per 3 bottiglie); anche il Sassicaia sarà presente nella doppia veste, quella ufficiale, con la mitica annata 1985 (base d’asta 730 euro) a brillare tra i tanti lotti, e “i prototipi” mai andati in commercio di ben 5 annate (1954, 1958, 1962, 1964, 1967, 1968, tutti da 270 euro), testimonianza del lungo lavoro che ha portato alla nascita di un vero e proprio mito del vino italiano. Così com’è il Masseto, che nacque nel 1986 come Merlot dell’Ornellaia (altro prototipo, base d’asta 800 euro), e che oggi risplende con il suo nome attuale nella “Super Collectible” annata 2001 (3 bottiglie da 1.000 euro) e nell’Imperiale 2006 (6 litri), che verrà battuta da 6.400 euro. Ma dalla Toscana arriva anche un’altra piacevole chicca, il Brunello Biondi Santi 1955, offerta minima per 3 bottiglie, 1.400 euro. Altro territorio, altri grandi lotti: in Piemonte, i lotti dei vini di Angelo Gaja vanno dal Barbaresco 2001 al Barolo Sperss 1989, fino al Barbaresco Sorì San Lorenzo. Ma Barolo è anche Monfortino Conterno 1955 (per 3 bottiglie si parte da una base d’asta di 1.300 euro).
Detto degli italiani, il meglio dall’estero viene ovviamente dalla Francia, che mette in mostra i migliori Bordeaux: Chateau Angelus 2000, Chateau Haut Brion 2000, Chateau Margaux 1947, 1953, 1964, 1966, 1995, 1998, 2000, Chateau Mouton, Rothschild 1951, 1961, 1990, 2000, 2004, Chateau Lafite, Rothschild 1945, 1952, 1955, 1957, 1970, 1974, 2000, 2002, 2007. Quindi, i re delle bollicine, gli Champagne: Dom Perignon 1952, 1964, 1976, 1978, ma anche la rarissima Andy Warhol Limited Edition, Dom Perignon 2002, “S” Salon 1995 e 1997, Krug 1988, 1995, 1996, Clos de Mesnil, Krug, 1979, 1985, 1990, 1998. Dalla Borgogna: Echezeaux, Domaine de la Romanée Conti 1994, 2000, 2005 e 2006, Richebourg, Domaine de la Romanée Conti 2006 e 2007, La Tache, Domaine de la Romanée Conti 2005, 2006 e 2007 e, soprattutto, Romanée Conti, Domaine de la Romanée Conti 2002, ma anche Chateau d’Yquem 1985, 1988, 1990, 1999, 2001.
Info: www.grwineauction.com

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