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ENOLOGI E VIGNAIOLI CON SECCHIELLO E PALETTA … MA NON IN SPIAGGIA: L’ANDAMENTO CLIMATICO DELL’ANNATA ANTICIPA I TEMPI DELLA VENDEMMIA E COSTRINGE GLI ADDETTI AI LAVORI A PASSARE IL FERRAGOSTO TRA I VIGNETI ... TANTE OPINIONI RACCOLTE DA TUTTA ITALIA

Italia
Vigneto di Marzemino

“Non l’ho ancora detto e non so come farò a dirlo alle mie figlie, il fatto è che con l’andamento climatico di quest’anno e con il prevedibile e conseguente anticipo della vendemmia, penso proprio che dovremo saltare le classiche vacanze al mare di ferragosto…”. Vincenzo Pepe, enologo aziendale della cantina Lungarotti, non è ottimista sulle possibilità di recupero e di riequilibrio dei tempi vegeto-produttivi di un’annata che si annuncia decisamente precoce, con lo spettro di imboccare la strada torrida di una vendemmia difficile come la 2003. “Rispetto al solito - continua il tecnico della storica maison di Torgiano - siamo in anticipo di almeno 3 settimane sulla tabella di marcia, e questo grazie alle piogge e alle relative frescure della seconda parte di giugno, altrimenti le cose sarebbero ancora più problematiche. L’inverno decisamente anomalo e la primavera con temperature sopra la media ha fatto si che già da marzo cominciassero i primi germogliamenti. Credo che per le varietà precoci, come lo chardonnay, la vendemmia potrebbe cominciare addirittura intorno al 10-15 agosto, fatto che ci sta inducendo a rivedere e cambiare tutto il piano ferie aziendale”.

Un po’ meno definitivo nei giudizi, anche se sulla stessa linea di ragionamento, è Lorenzo Landi, enologo della Saiagricola (Colpetrone, La Poverina, Fattoria del Cerro: ovvero Sagrantino di Montefalco, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano) e consulente di tante realtà italiane: “siamo in anticipo, in media, di un paio di settimane, ma è necessario fare i necessari distinguo. Alcune aree non risentono affatto del gran caldo, penso all’Etna o al Vulture ad esempio”.

Ma per Carlo Ferrini, consulente di grido ad ampio raggio d’azione sul territorio nazionale (da Donnafugata a San Leonardo, da Castello di Fonterutoli a Tasca d’Almerita, da Casanova di Neri a Valle Reale), è forse troppo presto per dare sentenze anche se “quest’anno in Toscana di sicuro si vendemmierà in agosto; e rispetto al solito penso che dalla quarta settimana potremmo anche passare alla terza come avvio delle operazioni. Credo che tecnici di cantina e operai dovranno rivedere i loro progetti di vacanza…”.

In fatto di varietà di territori e di esperienze in giro per l’Italia e per il mondo, non poteva mancare il punto di vista di Riccardo Cotarella, una dei winemaker italiani più internazionali, che predica prudenza e ricorda come i giochi siano ancora tutti da fare: “la qualità si fa da oggi in avanti - afferma - e poi un certo recupero, grazie alle buone escursioni termiche giorno - notte degli ultimi giorni, c’è stato. Qualche problema in più, volendo tracciare un primo bilancio, potrebbe esserci in alcune regioni meridionali come Calabria, Puglia e Sicilia, “scottate” dal vento del sud arrivato dalla Libia”.

Luigi Moio, ordinario di enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, a proposito del Sud, parla di un anticipo di 15 giorni sulla media campana, con qualche problema in più per il litorale rispetto alle zone interne: “vediamo, comunque - sentenzia il professore dell’Università di - quello che succederà nel prosieguo di luglio e agosto”.

Dall’altra parte della penisola, nelle suggestive Langhe, patria di alcuni dei vini più affascinanti d’Italia, Roberto Massolino di “Vigna Rionda” mostra un cauto ottimismo: “è vero che siamo in anticipo di 10/15 giorni, tanto che i primi acini di dolcetto cominciano ad invaiare, ma un po’ di fresco in realtà c’è stato e il clima ventilato aiuta il perfetto equilibrio dei processi vegetativi”.

Insomma, forse i piemontesi, e pochi altri privilegiati, qualche giorno sotto l’ombrellone potranno anche permetterselo … .

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