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“ENOLOGICA 30” (MONTEFALCO, 18/21 SETTEMBRE) - E’ L’ENOTURISTA LA “SFIDA” DA VINCERE PER I PRODUTTORI ... IL TURISMO DEL VINO UN FENOMENO SEMPRE PIU’ DI SUCCESSO

Italia
Chiara Lungarotti

Eno-appassionato o enoturista di territorio? Sono queste le categorie in cui si può distinguere il turista del vino: il primo è colui che pianifica la vacanza a partire dal vino, individuando appositamente la zona vitivinicola e le cantine da visitare; il secondo invece è il turista che vuole in primis visitare le bellezze di un territorio e, eventualmente, arricchisce la propria vacanza con una visita in cantina. L’eno-appassionato conosce bene il vino e vuole approfondirne la conoscenza: da intenditore qual è, può anche non badare a spese per acquistare il vino che desidera. Ma è l’enoturista di territorio a rappresentare la vera sfida per il produttore vinicolo, perché la sua attenzione deve essere conquistata data la non specifica conoscenza del vino stesso. A spiegare come il Movimento Turismo del Vino abbia saputo, in 17 anni, attrarre l’interesse di milioni di amanti del buon vino e contribuire a creare una vera e propria “cultura del vino” con eventi di successo, in grado di rendere la vacanza un’occasione di conoscenza a 360°, è stato oggi ad “Enologica 30” (dal 18 al 21 settembre), evento di scena a Montefalco, uno dei territori del vino più richiesti in Italia, il presidente Chiara Lungarotti, nel convegno “Il turismo del vino: un futuro di successo per le aziende e il consumatore”.
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Secondo il presidente del Movimento Turismo del Vino, il successo del turismo del vino sta proprio nel fatto “che esso riesce a spingere folle di appassionati di qualsiasi età e livello culturale a conoscere i territori e le loro tradizioni a partire da un prodotto di prestigio come il vino. Se a questo si aggiunge la qualità certificata dell’accoglienza che si può trovare nelle aziende socie del Movimento Turismo del Vino, ecco che l’enoturismo diventa un’esperienza indimenticabile per il consumatore e un fattore di successo per l’azienda, di cui quel consumatore diventerà ambasciatore diretto”.

“Il successo del turismo del vino - prosegue Chiara Lungarotti - si fonda non solo sulla qualità del prodotto, ma anche sull’impeccabile servizio di ospitalità e sull’offerta turistica del territorio a vocazione vinicola, valida per ogni periodo dell’anno. Sono proprio questi gli elementi su cui dobbiamo puntare per offrire ad un pubblico sempre più esigente e preparato una vacanza in linea con le aspettative e per promuovere, attraverso la visita in cantina l’educazione al bere consapevole”.

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