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“Expo 2015, per ora, non ha niente a che vedere con il suo tema: il cibo e il nutrire il pianeta. È evento senz’anima. Trovatela, o non ci servite”. Così Carlo Petrini, presidente Slow Food, oggi, alla presentazione “Salone del Gusto” e “Terra Madre”

Non Solo Vino
Carlo Petrini

“L’Expo 2015, per ora, non ha niente a che vedere con il suo tema: il cibo e il nutrire il pianeta. È un evento senz’anima. Non si può stare zitti e diciamo agli organizzatori: trovate l’anima dell’Expo, altrimenti non abbiamo bisogno di voi. Il diritto al cibo non è una kermesse: è un valore e un diritto di tutti”. Lo dice il patron di Slow Food, Carlin Petrini, da Torino, nella conferenza di presentazione del “Salone del Gusto” e di “Terra Madre”, il più grande salone mondiale dei contadini, in programma dal 23 al 27 ottobre 2014, al Lingotto Fiere di Torino (www.slowfood.it). E, ancora, se la prende con il fenomeno del foodporn: “La pornografia del cibo non ha nulla a che vedere con la filosofia di Slow Food. Noi ribadiamo il sacrosanto diritto al piacere, ma per tutti, non solo per chi ha i soldi”.
La nuova economia? “Il valore del cibo, l’artigianato alimentare, la biodiversità e l’agricoltura familiare”. Ecco i capisaldi di Slow Food. Di sentir parlare di gastronomia oggi, sostiene Petrini, non se ne può più: “il nostro è un sistema alimentare senz’anima, che arriva da un’economia malata. Moriamo ancora di fame in questo pianeta e continuiamo a buttare il cibo. Il cibo non ha più valore né rispetto. Il valore e il senso che noi diamo al cibo, è l’identità in più di Terra Madre. È emozionante pensare che i contadini del mondo si stanno organizzando da 150 paesi per venire a Torino a fine ottobre. Questa gente umile ha tanto più da insegnarvi di intellettuali o politici”. Continua Petrini: “non voglio fare come gli “asu ad Cavour” (gli asini di Cavour, ndr) che si lodano da soli, ma occorre ricordare che nel 1996 è iniziato da Torino, con la prima edizione del “Salone del Gusto”, qualcosa che ha cambiato il mondo. Lo ricordo agli organizzatori dell’Expo: a nessun politico passava per la testa che il cibo sarebbe stato il discorso del futuro. A nessuno interessava parlare di contadini, pescatori, pastori. Lo abbiamo fatto noi di Slow Food”. Così per il progetto della chiocciolina sugli orti in Africa: “non è beneficenza: dietro l’orto, si forma una nuova classe politica che ha il valore e il senso della terra”.
L’invito di Carlin è aprirsi al mondo: “nella mia Langa arriveranno i produttori di Barolo macedoni. È questa la nostra forza: aprirci al mondo. La salsiccia e la ricotta sono strumenti per aprirci al mondo, alla felicità, agli uomini e donne in carne ed ossa. Siamo orgogliosi: questa è la strada della nuova economia. La crescita va interpretata in maniera diversa: la crescita sono i nuovi valori”. Cita anche Pasolini: “il giorno che questo paese non avrà più artigiani e contadini non avrà più storia: ci siamo vicini, ma l’artigianato alimentare tornerà di moda. L’economia vera sono il salumaio, il formaggiaio, il panettiere, il contadino. Non sono lavori svilenti: sono lavori creativi”. È per questo che a Torino bisogna venire “non da consumatori, ma da uomini e donne intelligenti. Non il prodotto viene per primo ma chi lo fa”.
“Salone del Gusto” e “Terra Madre”, ha aggiunto il sindaco di Torino Piero Fassino, “sono due eventi che hanno contribuito a cambiare la cultura del cibo non solo in Italia ma nel mondo. Migliaia di uomini e donne hanno percepito un nuovo approccio al cibo. Non era un processo scontato. Il tema del cibo è quello su cui ci misureremo nei prossimi mesi. Aspettiamo l’Expo 2015, ospitando oltre al Salone e a Terra Madre, il terzo Forum mondiale dell’economia sostenibile e la prima assemblea mondiale Città del Bio. Come mi ha detto il cardinal Ravasi, anche l’Ostensione della Sindone ci farà riflettere sul rapporto tra il corpo e lo spirito”.
Fiammetta Mussio

Focus - Il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale: “biodiversità e agricoltura familiare temi fondamentali”
“La tutela della biodiversità e la forza dell’agricoltura familiare”: ecco i due temi fondamentali di oggi e di domani, per fare del cibo rispetto, secondo Gaetano Pascale, neo presidente di Slow Food Italia. “Esistono 30.000 piante sul pianeta - dice Pascale - noi ne utilizziamo solo 30 per il nostro fabbisogno energetico. Tre, il riso, il grano e il mais, rappresentano oltre il 50%. L’agricoltura familiare è il luogo dove salvare la biodiversità. S’incentiva l’economia locale e si distribuisce benessere. L’agricoltore qui è al centro contro l’agricoltura intensiva dove l’uomo viene dopo i trattori e la chimica”. Questo è anche il senso dell’Arca del Gusto, che porterà al Salone di ottobre oltre 2.000 prodotti: “rntro il 2016, vogliamo arrivare a 10.000” annuncia Carla Coccolo, responsabile progetto di “Salone del Gusto” e “Terra Madre”.

Focus - Il comunicato ufficiale: il “Salone del Gusto” e “Terra Madre” 2014 (23-27 ottobre, Torino)
“Parteciperemo all’Expo in maniera critica, perché chi gli vuole bene non può stare zitto, ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente”. Così il presidente di Slow Food, Carlin Petrini, nella presentazione dei due eventi più importanti di Slow Food. “Dieci edizioni del Salone e dieci anni di Terra Madre. Certo, se ripenso al 1996, era proprio un altro mondo!. Ma non dimentichiamoci che le tematiche al centro dell’Expo sono nate qui, all’epoca non c’era coscienza che dietro il lavoro umile di pescatori, contadini e artigiani ci fosse l’elemento chiave per l’economia reale e per la storia del mondo. Passo dopo passo siamo riusciti a consolidare e traghettare il Salone fuori dalla gastronomia classica, sancendo questo cambio di rotta con la nascita di Terra Madre. Avevamo capito che questo sistema alimentare è malato”, denuncia Petrini. “Ma se ci limitiamo a convivere con questa realtà, se non la denunciamo, allora non diamo il giusto valore a Terra Madre e al Salone. L’appuntamento di Torino è politico, riguarda la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità, il diritto dei contadini a essere trattati con dignità”. E proprio di politica si parla quando Petrini si riferisce all’Expo 2015.
“Da quando l’hanno presentato, si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta. Ma non scordiamoci che l’asso di picche è rappresentato da Terra Madre! Parteciperemo all’Expo in maniera critica perché questo evento non ha anima. Expo va trattato con determinazione, chi gli vuole bene non può stare zitto, ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente. Dobbiamo metterci l’anima, e questo significa garantire il diritto al cibo per tutti”, conclude Petrini.
“Al centro della scena del Salone del Gusto e Terra Madre c’è la salvaguardia della biodiversità, purtroppo sempre più a rischio. Un esempio su tutti: nel mondo ci sono oltre 30.000 piante commestibili, ma solo 30 forniscono il 90% del nostro fabbisogno energetico”. A farci riflettere è Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, che invita: “Portate il prodotto che volete salvare a Torino, sarà il prossimo passeggero dell’Arca del Gusto, il progetto di Slow Food che segnala i cibi in via di estinzione”. Altro tema fondamentale dell’edizione 2014 è l’agricoltura familiare, a cui la Fao ha dedicato quest’anno. “Questo tipo di agricoltura dà l’opportunità di incentivare le economie locali e la sostenibilità delle comunità, restituendo il ruolo centrale al contadino, troppo spesso messo da parte da una meccanizzazione e industrializzazione eccessiva”, conclude Pascale. Questi temi incrociano il lavoro di Slow Food e di Terra Madre e ogni giorno vengono declinati in tutta un’altra serie di argomenti come lotta alla fame, malnutrizione e cattiva alimentazione - facce della stessa medaglia - l’educazione alimentare, il rapporto tra cibo e ambiente e il rispetto dei territori e delle tradizioni.
“Il Salone del Gusto e Terra Madre inaugurano un anno molto intenso per il Piemonte, in cui i riflettori saranno puntati più che mai sul mondo del cibo”, racconta Piero Fassino, sindaco della Città di Torino. “Questi due eventi hanno contribuito a cambiare negli anni la cultura del cibo sia a livello nazionale che internazionale, creando quel mutamento culturale che fa sì che oggi milioni di persone guardino in modo diverso a ciò che mangiamo. Cambiamento, questo, non scontato e reso possibile grazie alle energie di Slow Food, che ha ripensato il destino del cibo e il suo futuro. Temi e indicazioni che ci accompagneranno nei prossimi mesi avvicinandoci a Expo 2015, occasione unica per mostrare le eccellenze di Torino e del Piemonte”, conclude Fassino.
L’evento è reso possibile grazie al sostegno di numerose realtà, tra le quali citiamo gli Official Partner: Lurisia, Garofalo, Lavazza, Novamont, Dhl, Intesa Sanpaolo; i sostenitori della Fondazione Terra Madre e di Slow Food: Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte.
La grande novità del programma è rappresentata dal padiglione 5 del Lingotto, interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto. Immancabili gli appuntamenti nell’area Slow Food Educa per tutta la famiglia e le scolaresche e i Laboratori del Gusto, che quest’anno ci accompagnano in un viaggio agli angoli del pianeta. Al debutto “Scuola di Cucina”, dove seguire la nascita di un piatto proprio come nella cucina di un ristorante; la “Fucina di Pane e Pizza” che coinvolge i maestri panettieri e pizzaioli dei corsi di Alto Apprendistato dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche; l’areaMixology con i migliori bartender del momento per diffondere l’arte e la cultura dei cocktail. Infine, tornano gli “Appuntamenti a Tavola”, per chiudere l’esperienza del Salone con una cena di alta gastronomia in location esclusive a Torino e dintorni. Nuova formula anche per il programma delle Conferenze, che accanto a quelle classiche presenta le lectio magistralis, analisi più profonde di esperti e studiosi. Ritroviamo i Laboratori della Terra e gli appuntamenti nella “Casa della Biodiversità”, con i temi cari ai delegati delle Comunità del cibo. Dopo otto anni di ricerca e sperimentazione, Salone del Gusto e Terra Madre ha cambiato struttura e volto, riducendo l’impatto sull’ambiente del 65% rispetto al 2006, edizione di nascita del progetto. Primi tra le manifestazioni fieristiche a porsi la questione ambientale, per quest’anno gli organizzatori rilanciano: il prossimo obiettivo sarà migliorare anche gli aspetti sociali e sensoriali, mantenendo lo stesso spirito di apertura verso progetti innovativi.

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