"E' un'aberrazione della legge: per fare i controlli sulle doc e docg servono strutture indipendenti. Non possono essere certo i Consorzi, che hanno con i loro associati rapporti" clientelari", a fare verifiche e ad imporre soluzioni e strategie". Ezio Rivella, da giorni alla presidenza dell'Unione Italiana Vini, una delle più antiche e prestigiose istituzioni del vino d'Italia, la pensa così ("anche se è un'opinione personale"), sul decreto ministeriale voluto dall'ex Ministro delle Politiche Agricole Pecoraro Scanio, che fissa i criteri di controllo da affidare "erga omnes" ai consorzi di tutela (e che dovrebbe essere in contrasto con quanto previsto dalla legge 164). L'enologo-manager ed ex presidente nazionale del Comitato Nazionale Doc Ezio Rivella aggiunge poi che "quando un'azienda contribuisce in larga misura al finanziamento del Consorzio, come pensate che le si possa imporre una decisione ? Se quella azienda rifiutasse ed uscisse, sarebbe un danno enorme per il Consorzio stesso. Ed allora, come può autocontrollarsi ?"
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025