L'enoturismo è "di tendenza, una motivazione di viaggio tematico non più esclusivamente d'élite, e soprattutto è redditizio, non solo per i produttori vitivinicoli ma per l'intero territorio vocato alla coltura delle vite. Per ogni dieci euro spesi in cantina infatti, altri 50 vengono spesi nell'area circostante l'azienda vitivinicola per ospitalità, ristorazione o acquisti di prodotti agroalimentare locali e tipici". A dirlo è il presidente di Censis Servizi, Fabio Taiti, presente all'avvio del biennio di presidenza italiana di Recevin, la Rete europea delle Città del Vino. Ricordando come l'enoturismo sia al secondo posto nelle motivazioni di viaggio in Europa, Taiti ha sottolineato "la vastità della geografia enologica nazionale che si differenzia dal modello californiano e spagnolo, con aziende di grandi dimensioni attrattive di turismo differenziato, per una grande disseminazione di punti di attrazione e un patrimonio di un centinaio di strade del vino dove si stanno sviluppando nuove professionalità e filiere".
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