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FAO: LA DICHIARAZIONE APPROVATA AL VERTICE. ECCO I PUNTI SALIENTI … IL COMMENTO DI COLDIRETTI: “LA DICHIARAZIONE FAO FA AUMENTARE TUTTI I PREZZI DEL 4/5%”

Ecco i punti salienti della dichiarazione finale adottata al Vertice della Fao sull’emergenza alimentare chiusosi stasera a Roma, dopo tre giorni di lavori:
Prologo
Riaffermate le conclusioni del vertice mondiale sull’alimentazione del 1996, che ha adottato la Dichiarazione di Roma sulla sicurezza alimentare e il Piano d’azione del Vertice Mondiale sull’Alimentazione che si prefiggeva di “ridurre della metà il numero dei sottonutriti entro il 2015”, dal summit della Fao sulla sicurezza alimentare i leader “ribadiscono che il cibo non deve essere usato come strumento di pressione politica ed economica” e che “é inaccettabile che ci siano oggi al mondo 854 milioni di persone sottoalimentate”.
“Siamo convinti che la comunità internazionale deve adottare con urgenza azioni coordinate di lotta contro gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a livello mondiali sulle popolazioni e sui Paesi più vulnerabili. Noi siamo convinti che ulteriori azioni da parte dei governi, con il sostegno della comunità internazionale sono da prendere a breve, medio e lungo termine, per soddisfare le esigenze di sicurezza alimentare. Vi è quindi un’urgante necessità di aiutare i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in transizione ad espandere l’agricoltura e la produzione alimentare e aumentare gli investimenti nel settore agricolo, agroindustriale e lo sviluppo rurale sia da fonti pubbliche che private”.
“Adottando tale dichiarazione ci impegniamo ad abbracciare la sicurezza alimentare come una questione di politica nazionale permanente, rinnoviamo il nostro impegno a raggiungere gli obiettivi del Vertice Mondiale dell’Alimentazione e quelli dello Sviluppo del Millennio, impegnandoci per le seguenti misure:
Misure urgenti e a breve termine
In un futuro immediato è essenziale procedere lungo due linee principali: la prima linea d’azione è rispondere urgentemente alle richieste di assistenza da parte dei Paesi colpiti. Le agenzie delle Nazioni Unite deputate dovrebbero garantire di espandere le risorse per migliorare l’assistenza alimentare e sostenere programmi ‘rete di sicurezza’ per affrontare la fame e la malnutrizione. Le organizzazioni regionali deputate, che hanno disposizioni in materia di emergenza, dovrebbero rafforzare la loro cooperazione per fare fronte in modo efficace all’aumento dei prezzi alimentari. Tutti gli sforzi delle organizzazioni governative e non governative per combattere l’emergenza umanitaria immediata e fornire assistenza allo sviluppo dovrebbero essere coordinati con quelli degli organismi multilaterali e resi coerenti, per affrontare con continuità l’assistenza a più lungo termine. Tutti gli sforzi nazionali ed internazionali dovrebbero essere compiuti per garantire che gli aiuti alimentari di emergenza siano consegnati il più rapidamente ed efficacemente possibile alle popolazioni in difficoltà. Per facilitare l’adeguamento ai prezzi più dei prodotti alimentari i donatori e le istituzioni finanziarie internazionali, in conformità con i loro mandati, in coordinamento con i Paesi beneficiari dovrebbero fornire in modo tempestivo la bilancia dei pagamenti di sostegno e - o il budget speso per l’import di alimenti. Altre misure dovrebbero essere considerate come necessarie per migliorare la situazione finanziaria dei Paesi in stato di necessità, tra cui la revisione del debito, se necessario. Chiediamo anche alle istituzioni internazionali di semplificare le procedure di ammissibilità degli attuali meccanismi finanziari per sostenere l’agricoltura e l’ambiente.
La seconda linea d’azione riguarda l’immediato sostegno per la produzione agricola e il commercio. Tutte le organizzazioni e i Paesi cooperanti dovrebbero essere pronti ad assistere i Paesi, su loro richiesta, a mettere in atto la revisione delle politiche e delle misure per aiutare gli agricoltori, in particolare i piccoli produttori ad aumentare la produzione e integrarsi con i mercati, regionali e internazionali. La cooperazione Sud-Sud deve essere incoraggiata. I partner per lo sviluppo sono invitati a partecipare e contribuire alle attività internazionali e iniziative regionali per l’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e, in particolare, sotto l’iniziativa della Fao, lanciata il 17 dicembre 2007, per misure rivolte agli agricoltori a basso reddito alimentare e la maggior parte dei Paesi colpiti attraverso la fornitura di fertilizzanti, mangimi per animali e altri fattori di produzione, così come l’assistenza tecnica, al fine di aumentare la produzione agricola.
“I Paesi partners sono chiamati ad intraprendere iniziative per moderare le fluttuazioni dei prezzi del grano. In particolare, invitiamo le istituzioni ad aiutare i Paesi in via di sviluppo a costituire le scorte alimentari e a prendere in considerazione altre misure per rafforzare la gestione delle crisi per i Paesi colpiti.
“I membri del Wto ribadiscono il loro impegno per una rapida e positiva conclusione del Doha Round e ribadiscono la loro volontà di raggiungere ampi e ambiziosi risultati che potrebbero essere utili a migliorare la sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo. L’attuazione di pacchetto di aiuto per il commercio potrebbe essere un complemento prezioso all’agenda di sviluppo di Doha per costruire e migliorare le capacità commerciali dei Paesi in via di sviluppo”.
“Ribadiamo la necessità di ridurre al minimo l’uso di misure restrittive che potrebbero aumentare la volatilità dei prezzi internazionali”.
Il documento approvato dal vertice Fao prosegue con un capitolo intermente dedicato alle misure a medio e lungo termine. Ecco i punti principali:
Misure a medio e lungo termine
“L’attuale crisi ha messo in evidenza la fragilità dei sistemi alimentari in tutto il mondo e la loro vulnerabilità di fronte alle crisi. (...) E’ essenziale combinare misure a medio e lungo termine”.
“Esortiamo i governi nazionali, tutti gli istituti finanziari, i donatori e l’intera comunità internazionale a cogliere appieno un quadro di politica di sostegno ai poveri nelle zone rurali, sub-urbane, urbane e per i mezzi di sostegno nei Paesi in via di sviluppo e per aumentare gli investimenti in agricoltura”.
“(...) la conservazione della biodiversità è fondamentale per sostenere la produzione futura e la resistenza degli attuali sistemi di produzione alimentare. Esortiamo i governi ad assegnare la priorità all’agricoltura, la silvicoltura e la pesca, al fine di creare opportunità per consentire ai piccoli agricoltori e pescatori (...) di partecipare e beneficiare, attraverso meccanismi finanziari e flussi di investimento a sostegno dell’adattamento, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, con lo sviluppo tecnologico (...)”.
“E’ urgente che la comunità internazionale, compreso il settore privato, incrementino gli investimenti nella scienza e nella tecnologia per l’alimentazione e l’agricoltura. Un maggiore impegno nella cooperazione internazionale deve essere orientato alla ricerca, allo sviluppo, all’applicazione, al trasferimento e alla diffusione delle migliori strategie e tecnologie politiche. (...)”.
“Incoraggiamo la comunità internazionale a proseguire i suoi sforzi, nel quadro della liberalizzazione del commercio in agricoltura, riducendo le barriere commerciali e le distorsioni di mercato politiche. Affrontare queste misure potrà dare agli agricoltori, in particolare, nei Paesi in via di sviluppo nuove opportunità di vendere i loro prodotti sui mercati mondiali e sostenere i loro sforzi per aumentare la produttività e la produzione”.
“E’ essenziale per affrontare le sfide e le opportunità derivanti dai biocarburanti, tenendo conto della sicurezza alimentare mondiale, dell’energia e dello sviluppo sostenibile. Noi siamo convinti che studi approfonditi sono necessari per garantire che la produzione e l’uso di biocarburanti sia in accordo con i tre pilastri dello sviluppo sostenibile e che tenga conto della necessità di ottenere e mantenere la sicurezza alimentare mondiale.
(...) Invitiamo (...) a promuovere un coerente ed efficace dialogo (...).
“Chiediamo che alla Fao, in stretta collaborazione con Pam e Ifad e altre organizzazioni internazionali pertinenti, compresi quelli che partecipano alla task force ad alto livello sulla crisi alimentare globale e in collaborazione con i governi, la società civile e il settore privato, di monitorare e di analizzare la sicurezza alimentare mondiale in tutte le sue dimensioni compresi quelli che rientrano in questa Conferenza e lo sviluppo di strategie per migliorarla”.
“(...) sottolineiamo l’importanza di un efficace ed efficiente utilizzo delle risorse del sistema dell’Onu e delle altre organizzazioni internazionali pertinenti”.
Conclusioni
“Siamo convinti di voler utilizzare tutti i mezzi per alleviare le sofferenze causate dalla crisi attuale, al fine di stimolare la produzione alimentare e di aumentate gli investimenti nel settore agricolo, per affrontare gli ostacoli di accesso al cibo e di utilizzare le risorse sostenibili del pianeta per le generazioni presenti e future. Ci impegniamo ad eliminare la fame e garantire cibo per tutti oggi e nel futuro”.

Il commento - Coldiretti: “La dichiarazione Fao fa aumentare tutti i prezzi del 4/5%”
Con l’approvazione della dichiarazione Fao, sono aumentati i prezzi di tutti i prodotti agricoli, con incrementi record, in un solo giorno, che variano dal 4% di riso, grano e soia al 5% per mais e orzo al Chicago Board of Trade, che rappresenta il punto di riferimento per il commercio internazionale delle materie prime agricole. Emerge da un’analisi della Coldiretti, svolta per verificare gli effetti reali sul mercato della dichiarazione conclusiva del Vertice della Fao.
Il repentino aumento dei prezzi dei prodotti agricoli sembra suggerire che gli impegni assunti dal Vertice della Fao non sono in grado di fermare la speculazione internazionale che - sostiene la Coldiretti - si è spostata dai mercati finanziari a quelli dei prodotti agricoli.
Secondo l’analisi della Coldiretti, dall’inizio dell’anno in 5 mesi, le speculazioni sulla fame hanno bruciato quasi 60 miliardi di euro solo per il grano con il prezzo che si è impennato del 60% per poi tornare rapidamente ai valori iniziali. Dall’inizio dell’anno - spiega la Coldiretti - il prezzo del grano ha iniziato ad aumentare per raggiungere il massimo storico di oltre 30 centesimi di euro per chilo (circa 12,50 dollari per bushel) all’inizio di marzo per poi continuare con un andamento altalenante che lo ha riportato oggi al valore iniziale di 20 centesimi di euro per chilo (7,85 dollari per bushel).
Il grano - continua la Coldiretti - è il cereale più prodotto e consumato nel mondo dal quale dipende la sopravvivenza di miliardi di persone con un raccolto mondiale di quasi 600 milioni di tonnellate con le speculazioni sulle aspettative future che hanno provocato aumenti di prezzi al dettaglio, restrizioni commerciali e accaparramenti che hanno ridotto le disponibilità sul mercato con disordini ed emergenze alimentari in molti Paesi.
La gestione finanziaria dei commerci mondiali di cibo aperto le porte alle grandi speculazioni internazionali che stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove - ha precisato il presidente della Col diretti, Sergio Marini - hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi.
Per dare stabilità ai mercati occorre investire - ha continuato Marini - nell’agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali da orientare al consumo interno per sfamare la popolazione. Gli ultimi mesi - ha concluso Marini - hanno dimostrato la grande vulnerabilità di un sistema impostato sulla liberalizzazione spinta del mercato che ha favorito una nuova “colonizzazione” dei paesi più poveri che sono stati indotti dagli alti prezzi ad esportare invece che a soddisfare il crescente fabbisogno interno.

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