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FEDERVINI: CONFERMATA LA RIPRESA GRAZIE ALL’ESTERO E PRODUZIONI DI MAGGIORE QUALITA’. GANCIA: “IL SISTEMA DI PRODUZIONE ITALIANO, BASATO SU OLTRE 35.000 PRODUTTORI, HA UNA PATRIMONIALITÀ SOLIDA E MARGINI DI REDDITIVITÀ IN RIPRESA”

Esistono concreti segnali di ripresa dell’export della filiera del vino italiana, guidata soprattutto dal mercato americano, russo, cinese e brasiliano, e da una tenuta dei consumi su quello nazionale. Lo dichiara Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini.

“Dopo un anno non facile, nel quale si è registrata una contrazione dei fatturati delle società produttrici di vino del 4,1%, nel 2010, grazie ad un’offerta sempre più mirata e di alta qualità, il comparto ha recuperato un 5%, che colloca l’intero indotto del vino ad un fatturato complessivo di 10 miliardi di euro”, commenta Lamberto Vallarino Gancia.

L’export da un lato (+8,5%) e prodotti di grande qualità dall’altro, sono la chiave per consolidare il prodotto Made in Italy nei mercati di tutto il mondo e per acquistare nuove quote in quelli che sono destinati a divenire il traino nel futuro.

“La recente missione condotta dal commissario Europeo Dacian Ciolos in Cina ha confermato le enormi opportunità per tutta la filiera del vino e dei prodotti italiani, ponendo per tutto l’indotto una significativa sfida” ha ricordato Gancia. Sempre nell’area asiatica, nonostante i drammatici eventi del mese scorso è ancora presto per registrare contrazioni sul mercato giapponese che resta ad oggi un mercato importante per l’export italiano. Solo nel 2010, l’Italia ha esportato in Giappone vini e mosti per un valore di oltre 102 milioni e 300 mila euro.

“Le cifre del recente rapporto Mediobanca ci confermano che il sistema di produzione italiano, basato su oltre 35.000 produttori, ha una patrimonialità solida e margini di redditività in ripresa. Restano significativi i costi della mano d’opera. Trattandosi di produzioni in alcun modo delocalizzabili, il comparto non può che assorbirne l’impatto proponendo produzioni sempre più originali e qualificate, in grado di intercettare segmenti di consumo nuovi” ha ricordato Lamberto Vallarino Gancia.

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