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FENOMENOLOGIA DEL NOVELLO: OGGI VINO DI TENDENZA E RITO DI STAGIONE CHE PIACE AGLI ENO-APPASSIONATI, MA IERI IL SUO ANTENATO, PRIMO FRUTTO DELLA VENDEMMIA, ERA IL PIU’ APPREZZATO E DIFFUSO NEL MEDIOEVO

Italia
Nel Medioevo vini giovani e leggeri erano di gran lunga i più apprezzati e diffusi

Se oggi il Novello rappresenta una “nicchia” enologica di culto, ieri i vini giovani e leggeri erano di gran lunga i più apprezzati e diffusi, soprattutto nel Medioevo, quando le tecniche di invecchiamento e affinamento erano ben lontane dalla pratica moderna e i grandi vini stagionati ancora lontani dall’affermarsi sul grande pubblico. Massimo Montanari, uno degli storici dell’alimentazione più autorevoli in Italia e docente all’Università di Bologna, e Alfio Cortonesi, docente di storia medievale dell’Università della Tuscia, interpellati da WineNews, concordano nel sottolineare come “nel Medioevo i vini giovani, che segnavano il primo frutto della vendemmia, erano senza dubbio i più apprezzati e sul mercato avevano più successo dei vini stagionati, soprattutto perché vi erano seri problemi nell’invecchiare un vino”.

Nella storia della civiltà contadina il Novello segna anche da sempre la fine dell’annata agraria: essendo il “primo frutto” della vendemmia si assaggia tradizionalmente i primi giorni di novembre, e in particolare il suo giorno d’elezione è l’11 novembre, quando in tutta Italia si aprono le prime botti e si festeggia l’estate di San Martino, ovvero il periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, la temperatura sembra farsi più mite, la stessa avvertita, secondo leggenda, quando il Santo donò metà del suo mantello di lana ad un povero.

Il Novello, oggi è il protagonista di un vero e proprio fenomeno di tendenza, soprattutto tra i giovani, che attendono il déblocage il 5 novembre, quest’anno a Verona, per il rituale brindisi dell’autunno: negli ultimi anni il Novello ha saputo conquistare una crescente fetta di mercato, riuscendo a far breccia anche nel cuore degli eno-appassionati, che difficilmente si sottraggono alla tentazione di acquistare almeno una bottiglia; a fare la parte del leone nella vendita del Novello è la grande distribuzione.

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