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FIPE: GLI ESERCENTI FRENANO ABUSI DI ALCOL. E I CONTROLLI DEI CARABINIERI DI VERONA NEL FATIDICO 1 AGOSTO RILEVANO SOLO UN AUTOMOBILISTA SU CENTO SOPRA IL LIMITE DEL TASSO ALCOLEMICO

I Carabinieri del Comando di Verona, nel fatidico 1 agosto, rilevano che soltanto l’1% dei conducenti è risultato positivo, sia pur di poco (fra lo 0,52 e lo 0,60), su 500 autovetture fermate. Alle forze dell’ordine in servizio dalle 23,30 di sabato sera fino alle 5 di domenica 1 agosto a Peschiera del Garda e sulla strada Gardesana che porta a Bardolino, erano stati messi a disposizione due tir proprio per poter effettuare oltre al test dell’etilometro anche il prelievo del sangue e quello delle urine.

Le pattuglie dei Carabinieri non si sono limitate però ad esercitare un’operazione di controllo, ma hanno svolto un lavoro anche di informazione. A conducenti e passeggeri delle autovetture fermate i carabinieri hanno spiegato gli effetti che possono essere anche mortali di una guida in stato di ebbrezza.

“Il punto di arrivo ancora non è stato raggiunto, ma la strada percorsa è stata tanta - afferma Edi Sommariva, direttore generale Fipe (Federazione Italiana Pubblici esercizi - e soprattutto è quella corretta. I controlli dei carabinieri lo dimostrano chiaro: per contrastare il fenomeno delle vittime degli incidenti stradali bisogna lavorare sulla prevenzione, sull’informazione più capillare al cittadino e soprattutto bisogna rilanciare l’idea del dispositivo blocca motore quando il conducente è in uno stato psicofisico alterato”.

“Il numero così ridotto di conducenti che hanno infranto la legge - continua Sommariva - è la dimostrazione di quanto sia alto il senso di responsabilità sociale degli esercenti e che i cittadini stanno capendo il pericolo delle sbornie notturne. Condividiamo l’analisi dei carabinieri dell’importanza di sensibilizzare i cittadini informandoli ed educandoli ad avere un comportamento più equilibrato nei confronti dell’alcol il cui uso sconsiderato è dannoso all’organismo oltre che essere deleterio soprattutto se associato alla guida. I giovani - prosegue Sommariva - che sono la fascia più a rischio per il loro naturale e giusto desiderio del divertimento notturno, spesso sono anche portati a sottovalutare il loro stato reale di lucidità quando si mettono alla guida e a sottovalutare quindi anche l’importanza della sobrietà quando si impugna il volante di un’auto. Per questo insistiamo sull’ipotesi del dispositivo blocca motore che negli Stati Uniti è già legge. Uno strumento di questo genere faciliterebbe anche il lavoro delle forze dell’ordine, facendo anche risparmiare soldi all’amministrazione pubblica”.

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