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FOCUS VINITALY RUSSIA - IN RUSSIA LA GDO PREME L’ACCELERATORE SULLE VENDITE DI VINO. PER ORA LA GRANDE DISTRIBUZIONE COPRE IL 10% DEL MERCATO, MA NEL GIRO SUPERERÀ IL CANALE DELLA RISTORAZIONE

Anche se nella gerarchia delle bevande alcoliche preferite dai russi, il vino si trova al terzo posto dopo vodka e birra, il consumo pro capite negli ultimi tre anni è aumentato sensibilmente, raggiungendo i 7 litri. Mosca assorbe il 65% di tutte le vendite di vini italiani e San Pietroburgo il 15%, il restante 20% è distribuito nel resto del territorio russo.

Dal Focus Vinitaly, dedicato alla Russia, è emerso anche che i vini rossi rappresentano l’80% delle vendite e che i vini con contenuto zuccherino elevato sono preferiti perché accompagnano meglio i cibi dai gusti forti agrodolci e speziati, ai quali però si abbinano bene anche gli spumanti.

Nel segmento di mercato delle bollicine l’Italia è il primo importatore assoluto, nettamente davanti alla Francia. Dal punto di vista dell’import globale, invece, siamo terzi dopo Francia e Spagna, ma con un trend di forte crescita che nel 2007 ha messo a segno un +19% in quantità e un +43% in valore (283.000 ettolitri per oltre 57,5 milioni di euro) sul 2006.

I vini italiani sono percepiti di segmento alto e d’elite, ma sono presenti in tutte le fasce di prezzo. Nella scelta molta influenza hanno le caratteristiche commerciali del prodotto, rappresentate dal marchio, ma anche dalla forma della bottiglia.

Nonostante il consumo di vino italiano sia fortemente trainato dalla ristorazione di qualità, per aprire nuovi sbocchi commerciali è importante tenere presente che i prezzi elevati sono un limite all’espansione degli acquisti. La quota maggiore di vendite di vino in Russia riguarda infatti le fasce di prezzo basso (meno di 4 dollari) e medio (4-7,5 dollari). Gli acquisti nella fascia di prezzo alta (oltre 7,5 dollari) costituiscono solo il 6% del mercato, anche se il segmento sta crescendo costantemente dal 2000.

Il prezzo finale di una bottiglia di vino è fortemente legato alle condizioni del mercato locale e quindi può variare di area in area. Sulla sua determinazione incide comunque l’impatto del sistema di tassazione russo che prevede diritti di importazione, Iva al 18%, costi di sdoganamento e una profit tax per il 39% del margine lordo.

Oltre alla ristorazione, un aiuto alla conoscenza della produzione enologica italiana viene dal turismo outgoing verso l’Italia. Il consumatore russo ha così sviluppato una certa cultura sul vino, che percepisce come un prodotto da degustare in abbinamento con cibo e cucina mediterranea. La cucina italiana si classifica al terzo posto nelle preferenze dei russi, dopo quella nazionale e caucasica, staccando almeno di 10 punti percentuali tutte le altre, coma la cinese e la francese.

Accanto alla ristorazione, anche le enoteche e la grande distribuzione stanno assumendo molta importanza per volumi e valori di vendita. Le grandi catene internazionali stanno allargando la loro rete commerciale aprendo nuovi supermercati in tutte le grandi città, coprendo il 9-10% del mercato, ma si ritiene che in tre, quattro anni supereranno la ristorazione offrendo notevoli opportunità alle aziende vinicole italiane per espandere e confermare la propria presenza sul mercato russo. Nella gdo la capacità di competere dei vini italiani è però sempre più legata alla forza delle aziende, soprattutto quelle medio grandi, di essere presenti sul mercato con una visione di lungo periodo e con un marketing aggressivo.

“Il mercato russo - ha dichiarato Giorgio Serra, Responsabile Sviluppo Progetti Vino di Buonitalia Spa - con un tasso di crescita economico pari al 6,6% e un consumo di vino che cresce dal 25 al 30% l’anno rappresenta per i nostri imprenditori vinicoli uno dei mercati-obiettivo più importanti in ambito extra europeo. Negli incontri commerciali, organizzati per “Vinitaly Russia” tra un gruppo di 34 aziende agroalimentari italiane selezionate dal Ministero delle Politiche Agricole e i buyers Auchan-Mosca, ha riscontrato un elevato grado di soddisfazione da parte degli imprenditori, confermando come la formula business ti business sia uno strumento vincente”.

“Vinitaly Russia - ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - è un grande evento promo-commerciale apprezzato dai produttori italiani e dagli operatori russi, che hanno così la possibilità di conoscere la vasta produzione enologica italiana”. Quest’anno il Vinitaly World Tour farà tappa a Mosca e San Pietroburgo, dal 9 al 12 giugno.

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