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TURISMO ENOGASTRONOMICO

Fondo a sostegno di gastronomia ed agroalimentare italiano, agriturismi esclusi: “delusione forte”

Augusto Congionti, presidente Agriturist (Confagricoltura): “le nostre realtà servono prodotti delle aziende agricole e dei loro territori”
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Gli agriturismi puntano sempre più su una proposta legata al cibo di qualità

Valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano è l’obiettivo del Fondo che sostiene la gastronomia e l’agroalimentare del Belpaese, un progetto promosso dal Ministero dell’Agricoltura e che mette sul piatto 76 milioni di euro. Ma, con il “click day” pronto a partire (1 marzo), a far “rumore” è la voce degli agriturismi che si sentono esclusi e chiedono una retromarcia per poter così partecipare.
“Sono stati tagliati fuori gli agriturismi dai 76 milioni, stanziati dal Masaf, per valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano. È grave che, per una questione di codici Ateco, proprio le nostre aziende, che promuovono tradizione e cibi di qualità attraverso la ristorazione e i percorsi enogastronomici, continuino a rimanere inspiegabilmente escluse”. Ad affermarlo è Augusto Congionti, presidente Agriturist
, l’Associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura che ribadisce la necessità di un intervento a modifica di questa anomalia, pur prontamente segnalata dalla Confederazione: “È forte la nostra delusione per non aver corretto, finora, questa svista dimenticando le nostre realtà - continua Congionti - che servono, per propria scelta e in base alle leggi regionali, prodotti dell’azienda agricola e del proprio territorio”.
Agriturist ricorda che la legge (n. 34 del 30 dicembre 2021) “è nata per sostenere le eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano. Le aziende agrituristiche sono strettamente connesse all’enogastronomia, al proprio territorio e alle sue produzioni tipiche, tradizionali, biologiche e Dop, Igp, e sono riferimento dell’enogastronomia italiana e del turismo collegato, oltre che salvaguardia e tutela del territorio”.
Il presidente Agriturist Congiunti lancia un appello finale: “chiediamo nuovamente che venga risolta questa grave dimenticanza, inserendo il codice Ateco 56.10.12, per estendere anche alle aziende agrituristiche la possibilità di usufruire dei fondi per valorizzare il patrimonio agroalimentare nazionale”.

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